Caos traffico a Casamicciola, Giosi torna alla carica
Domenica bestiale a Casamicciola con code chilometriche e tensione tra gli automobilisti: paralizzata di fatto l’intera litoranea. E così il sindaco di Casamicciola è pronto ad emettere un’ordinanza (avallata dal Prefetto di Napoli) che vieti la circolazione dei mezzi pesanti, richiesta peraltro già inoltrata lo scorso anno

È successo di nuovo. E stavolta, senza più appelli né alibi, il Comune di Casamicciola è costretto a fare i conti con una realtà che era già scritta da tempo. Quella che ci siamo messi alle spalle è stata una domenica da dimenticare, e al tempo stesso da ricordare (che dire, dipende da prospettive e punti di vista): un crocevia che impone una svolta decisa. Il sindaco Giosi Ferrandino, come aveva già annunciato lo scorso anno, è ormai pronto a varare un’ordinanza (con avallo del Prefetto di Napoli) per limitare la circolazione dei mezzi pesanti nelle ore diurne. Un provvedimento che, alla luce degli ultimi accadimenti, appare oggi non solo urgente, ma inevitabile e ancor di più indifferibile. Tutto è esploso (soprattutto) nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 14, arco temporale che si è trasformato in un vero e proprio incubo per chiunque transitasse dalle parti della Litoranea. L’inizio del caos è coinciso con l’imminenza delle partenze dei traghetti Caremar delle 12:55 e Medmar delle 13:30, entrambi diretti verso Napoli e Pozzuoli. Un flusso imponente di auto e veicoli commerciali si è diretto verso il porto di Casamicciola, trasformando in un imbuto infernale l’intero tratto della litoranea che collega il centro termale a Lacco Ameno. La situazione è rapidamente degenerata: file chilometriche, traffico completamente paralizzato per oltre due chilometri, disagi che si sono propagati fino alle porte del vicino comune di Ischia.
Scene già viste, certo, ma mai così esasperate. Tanti automobilisti sono rimasti bloccati nelle proprie vetture anche per un’ora, avanzando di pochi metri sotto il sole, tra nervosismo e tensioni crescenti. Gli agenti della polizia municipale, pur presenti sul posto, hanno potuto ben poco di fronte a una massa veicolare ingestibile, resa ancor più problematica dalla totale assenza di un’area di sosta temporanea per i mezzi in attesa di imbarco. E proprio qui sta il cuore del problema: Casamicciola non è strutturalmente in grado di reggere il traffico commerciale che oggi sopporta. Non si tratta di una questione tecnica, ma logistica: il porto si riversa direttamente sull’anello viario principale dell’isola, senza alcun filtro o zona cuscinetto. A differenza del porto di Ischia, dove da anni è attivo il parcheggio “Guerra” per regolare il flusso in partenza, a Casamicciola le auto si riversano tutte insieme sulla carreggiata, generando inevitabilmente caos. Non è un caso che già il 28 giugno dello scorso anno, con un’accurata nota indirizzata al Prefetto di Napoli, Ferrandino avesse suonato l’allarme. In quella comunicazione, il primo cittadino metteva nero su bianco la “particolarità dell’area portuale del Comune di Casamicciola Terme, che comporta la immissione diretta nell’asse viario principale isolano dei veicoli sbarcati dalle navi, con conseguente creazione di più punti sensibili e da attenzionare per quanto riguarda la viabilità e la sicurezza di veicoli e pedoni”. Contestualmente, Ferrandino chiedeva di non autorizzare nuove linee di collegamento marittimo e di valutare la riduzione di quelle già attive.
La questione è logistica: il porto si riversa sull’anello viario principale dell’isola, senza alcuna zona cuscinetto. A differenza del porto di Ischia, dove da anni è attivo il parcheggio “Guerra” per regolare il flusso in partenza, nella cittadina termale le auto si riversano sulla carreggiata
Da allora, però, nulla è cambiato. Anzi: il traffico è aumentato, le corse si sono intensificate e l’estate – ancora lontana – si profila già come un’emergenza annunciata. Per questo, a seguito degli ennesimi disagi registrati ieri, il sindaco si prepara a tornare alla carica, stavolta con un passo concreto: l’emissione di un’ordinanza con avallo prefettizio per vietare la circolazione dei mezzi pesanti durante gran parte della fascia oraria diurna, misura che – se adottata – potrebbe almeno alleggerire la pressione (e la “passione” che si è costretti a vivere) nelle ore di punta. Una scelta forte, ma non più rinviabile. Perché quello che si è visto domenica non è stato un episodio isolato, ma l’ennesimo segnale di un sistema prossimo al collasso. E in gioco non c’è solo la viabilità, ma la qualità della vita di residenti e turisti e la tenuta dell’intera rete infrastrutturale dell’isola. Giosi lo sa, e stavolta – carte (e caos) alla mano – è pronto a farsi sentire.

