Capricho de Calise, pronto il “blitz” di Castagna
Di Francesco FerrandinoCASAMICCIOLA TERME
. Una serie di visite, perlustrazioni e sopralluoghi, l’ultimo dei quali sabato scorso, stanno interessando la struttura del Capricho di Calise, lo storico edificio che troneggia a Piazza Marina. Nonostante la cosa non sia certo passata inosservata, nell’amministrazione casamicciolese le bocche sono rigorosamente cucite: impossibile quindi avere conferme da fonti ufficiali. Tuttavia, a quanto si è appreso, il sindaco Castagna sarebbe intenzionato a prendere una decisione drastica per risollevare le sorti della struttura, che versa in uno stato di degrado che va aumentando di giorno in giorno.
Sono noti i pericoli di staticità, evidenziati in modo pericoloso dal crollo che lo scorso anno colpì uno dei solai esterni, e che soltanto per pura fortuna non provocò danni a persone: a questi si aggiungono concreti rischi igienico-sanitari, facilmente verificabili transitando nelle vicinanze dell’edificio. Miasmi nauseabondi sono infatti avvertibili a vari metri di distanza: come in passato abbiamo documentato, il Capricho viene spesso usato come riparo di fortuna da alcune persone senza fissa dimora, e dove esse espletano vari bisogni fisiologici, con le prevedibili conseguenze dal punto di vista igienico e sanitario. È nota la quasi secolare diatriba tra Comune e Demanio sull’effettiva titolarità dell’edificio.
Bene, per superare, o almeno per aggirare il triangolo dell’impasse che coinvolge i due enti (più lo storico gestore, cioè Calise), il Comune sarebbe pronto a emanare un’ordinanza contingibile e urgente rivolta a… sé stesso, cioè al proprio ufficio tecnico, per provvedere al ripristino dell’agibilità della struttura, ormai di fatto abbandonata da anni. Il provvedimento sarebbe appunto motivato da indifferibili esigenze igienico-sanitarie (il sindaco è anche la massima autorità sanitaria del paese), ma diventerebbe l’occasione per recuperare anche la fruibilità di alcuni ambienti interni dello stabile, e di mettere in sicurezza i punti più critici.
D’altronde, lo stesso sindaco durante un’intervista rilasciata qualche mese fa, lo aveva detto chiaramente: la risoluzione del problema-Capricho è la pietra angolare su cui si fonderà la futura credibilità della sua amministrazione. Il primo cittadino aggiunse che non esiste una soluzione immediata e definitiva, nonostante il pressing per coinvolgere ogni istituzione, Demanio in primis, alla risoluzione dell’annoso problema. Tuttavia, dichiarò Castagna, «stiamo predisponendo un piano per tamponare le emergenze e quindi permettere nuovamente l’utilizzo della struttura. Sul tavolo ci sono molte ipotesi». È probabile quindi che un’ordinanza d’urgenza costituisca la concretizzazione di quelle intenzioni.
Il Capricho rappresenta sicuramente un potenziale volano di sviluppo per Piazza Marina e l’intero Comune, ma così com’è diventa invece un simbolo di degrado che danneggia l’intera area e di riflesso tutto il territorio della cittadina termale. In attesa di un definitivo chiarimento circa l’intricatissima matassa riguardante l’effettiva titolarità della superficie dove fu costruito negli anni ’60, un recupero anche parziale del Capricho sarebbe auspicabile sotto molteplici punti di vista. Soprattutto, costituirebbe il segno più tangibile della capacità d’incidere sui non pochi problemi che affliggono il paese, tuttora in attesa del responso del Ministero sul piano di predissesto. Un vero banco prova, dunque, sul quale l’attuale amministrazione punta per dimostrare alla cittadinanza la propria efficienza.