Capricho, ecco l’ultimo atto
Pubblicata all’albo pretorio del Comune di Casamicciola l’ordinanza di demolizione del fatiscente immobile ubicato in Piazza Marina, di cui il nostro giornale ha anticipato ampi stralci. A questo punto l’abbattimento potrebbe davvero essere questione di giorni
Tutto come da copione, e non a caso il nostro giornale lo aveva già anticipato nell’edizione dello scorso 3 ottobre con l’emblematico titolo “Addio Capricho”. Adesso l’ordinanza di cui vi avevamo illustrato in anteprima ed esclusiva alcuni tratti è stata anche affissa all’albo pretorio. Ha ad oggetto ORDINANZA CONTINGIBILE ED URGENTE PER MOTIVI CONCERNENTI L’INCOLUMITÀ PUBBLICA PER ESECUZIONE DI LAVORI DI DEMOLIZIONE ALL’IMMOBILE EX CAPRICHO DE CALISE IN PIAZZA MARINA ed è stata firmata dal sindaco Giosi Ferrandino. Nel documento il primo cittadino ordina “all’Ufficio Tecnico Comunale, nella persona del Responsabile ing. Gaetano Grasso, di provvedere ed addivenire ad horas, dalla notifica del presente atto, alla demolizione dell’immobile ex Capricho de Calise sito in Casamicciola Terme alla Piazza Marina, di cui al Foglio 1, particella catastale 1134, al fine di scongiurare pericoli per la pubblica e privata incolumità e di procedere alla rigenerazione e riqualificazione dell’intera Piazza Marina e aree limitrofe, precisando che la copertura finanziaria per il suddetto intervento è assicurata dall’Ordinanza speciale n. 1 dell’11 aprile 2023, così come modificata dall’art. 7 dell’Ordinanza speciale n. 7 del 29 dicembre 2023”. Insomma, dopo la rimozione dei suppellettili e dei pavimenti, la pubblicazione dell’ordinanza lascia intendere che davvero per la demolizione del fatiscente immobile è questione di giorni.
L’ordinanza stessa riassume anche i contorni di un’altra vicenda già anticipata dalle colonne del nostro giornale, quella relativa all’accordo raggiunto tra Comune e Demanio che ha sbloccato una matassa che rischiava di diventare davvero ingarbugliata. Si legge infatti “che nell’ambito della ‘Conferenza di servizi speciale’ ai sensi dell’art. 5 dell’Ordinanza Speciale n. 1 del 11/04/2023. Cod. intervento OS/CT/10 “Edificio in via Marina n. 13 adibito a sede provvisoria della Casa Comunale denominato ex Capricho – Lavori di adeguamento, ripristino e riqualificazione del 16/05/2024 sia l’Agenzia del Demanio che la Capitaneria di Porto hanno espresso parere favorevole in merito alla demolizione del suddetto immobile e, nello specifico, il Direttore Regionale dell’Agenzia del Demanio dott. Mario Parlagreco ha espresso parere positivo rispetto alla proposta di demolizione del fabbricato, con ciò accogliendo di fatto anche il differimento della riedificazione del volume che si va a demolire, utilizzando i fondi messi a disposizione dalla Struttura Commissariale. Il parere è favorevole, ma va coordinato con la procedura delineata dal Demanio marittimo nell’ambito della procedura di incameramento. In particolare, si riferisce alla necessità di ottenere il titolo d’uso per avviare le attività di cantiere, su base di gratuità e quindi senza alcun aggravio di spesa per il Comune; inoltre, il Direttore Parlagreco chiarisce che, per quanto concerne l’esecuzione delle opere di demolizione, il Comune, interloquendo con l’Autorità marittima, deve munirsi di un titolo d’uso. […] L’Agenzia del Demanio accoglie lo spirito dell’idea progettuale, della celerità dell’esecuzione, dell’eliminazione dell’ingombro del fabbricato che, vista la relazione del Comune e le determinazioni della Commissione di incameramento, sicuramente versa in uno stato di degrado diffuso e generale. Da un punto di vista ingegneristico, condivide l’opportunità della demolizione e ricostruzione piuttosto che spendere la stessa cifra per la rifunzionalizzazione di un immobile che magari non andrebbe a conseguire, ad esempio, gli indici di adeguatezza dal punto di vista sismico. In definitiva, ritiene che l’eliminazione dell’immobile e la piazza costituiscano una valorizzazione che possa essere perseguita anche seguendo le dinamiche innovative contemplate dall’Agenzia nel suo piano industriale. Anche il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Capitaneria di Porto di Napoli, nella persona del C.V. Giuseppe Marzano ha espresso parere favorevole, sottolineando che “l’iter delineato dall’Agenzia del Demanio prevede che, essendo già stato prodotto il progetto di demolizione, il Comune produca un’istanza (mod. D1) per la consegna di tutta l’area. In tal modo il Comune avrà, a titolo gratuito e per sempre, il mantenimento dell’area e della piazza e contestualmente potrà portare avanti il discorso della demolizione dell’edificio che insiste sulla particella. A seguito dell’istanza di consegna, l’Agenzia del Demanio esprimerà il suo parere, che in sostanza è già acquisito, verrà coinvolto il Provveditorato e sarà inviato tutto al Ministero che darà l’assenso per la consegna”.
L’ordinanza firmata da Giosi Ferrandino riassume la cronistoria anche tecnica che ha portato alla decisione di demolire un immobile ritenuto pericoloso per la pubblica e privata incolumità e si fa riferimento ad esempio alla relazione “redatta dai tecnici comunali arch. Simona Rubino e arch. Luca Imparato, congiuntamente con il Maresciallo della Polizia Municipale Luigi Di Costanzo, per verificarne lo stato a seguito di ulteriore verifica all’esito del sopralluogo del 14/03/2024, con la quale si accerta, tra l’altro: ‘si rappresenta e conferma il precario stato di conservazione dell’intero manufatto, che visti gli ultimi eventi meteorologici, si è rilevato un peggioramento con un aggravamento del fenomeno di sfondellamento dei solai e carbonatazione dei relativi ferri d’armatura con crollo di alcune pignatte del solaio del primo impalcato, già puntellato con tubi innocenti a seguito del sisma del 2017. Quindi, appare evidente oltre al grave rischio strutturale, anche quello relativo al rischio igienico sanitario, considerato che l’area antistante la predetta struttura, e frequentata in alcune ore della giornata da bambini che giocano. L’immobile quindi non è in grado di assolvere la sua funzione statica, e ad oggi è reale il rischio di imminente di crollo interessando anche le parti esterne e, pertanto, il persistere dell’attuale stato dei fatti, rappresenta un grave pericolo per la pubblica e privata incolumità’”. Una circostanza, questa ribadita una volta di più da un nuovo sopralluogo di Di Noto Morgera ed Imparato dello scorso 17 settembre con i tecnici che scrivevano: “Si rappresenta e conferma il precario stato di conservazione dell’intero manufatto, che visti gli ultimi eventi metereologici, potrebbero portare ad un progressivo peggioramento con l’aggravamento del fenomeno di sfondellamento dei solai e carbonatazione dei relativi ferri d’armatura del solaio del primo impalcato, già puntellato con tubi innocenti a seguito del sisma del 2017. Quindi, appare evidente, oltre alle condizioni strutturali, anche quello relativo al rischio igienico sanitario, come già comunicato nei precedenti accertamenti, considerato che l’area antistante la predetta struttura è frequentata in alcune ore della giornata da bambini che giocano. L’immobile quindi non è in grado di assolvere la sua funzione e pertanto, il persistere dell’attuale stato dei fatti, rappresenta un grave pericolo per la pubblica e privata incolumità”.