POLITICA

Carannante traccia la rotta: «Lavoriamo per una c»

Il rilancio dell’agricoltura tra le priorità dell’amministrazione comunale, come spiega in questa intervista a Il Golfo l’assessore al ramo che parla dopo l’incontro nel quale è stato illustrato il primo censimento dell’agricoltura procidana

Il rilancio dell’agricoltura rientra tra gli obiettivi prioritari dell’Amministrazione procidana. Per saperne di più abbiamo avuto modo di parlare con l’Avv. Antonio Carannante, assessore al ramo, dopo l’incontro di sabato scorso, 17 luglio, nel corso del quale è stato illustrato Primo Censimento dell’Agricoltura di Procida.

Da dove nasce l’idea del censimento?

«Il mondo sta cambiando, l’economia green sta crescendo, diventando un’importante via di sviluppo sostenibile sulla quale dobbiamo investire. Lo dobbiamo al nostro territorio e ai nostri giovani. Per questo motivo, e per capire in quale direzione andare, ho deciso di partire dal nostro territorio, dalla nostra tradizione, e di ascoltare chi ci lavora grazie a un censimento svolto sul territorio da Alba Pezone. Abbiamo coinvolto tutti i proprietari di terreni agricoli, agricoltori di professione ma anche hobbisti».

Com’è andata?

«La risposta è stata entusiasmante. Sono intervenuti, oltre agli imprenditori agricoli, tanti appassionati. Si respira un’aria nuova, la comunità avverte la necessità di gestire diversamente il territorio, e che si possono aprire nuove opportunità di lavoro e nuovi stili di vita».

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Cosa è emerso?

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«Abbiamo individuato qualche fattore di inerzia: la superficie agricola è troppo frazionata, ci sono troppi giardini incolti, il prezzo al mq dei fondi è troppo elevato e frena l’imprenditorialità, gran parte degli agricoltori non destina i prodotti al mercato, la trasformazione dei prodotti freschi in prodotti a più forte valore aggiunto è troppo marginale, l’uso di nuove tecnologie è assente. Procida ha una produzione agricola di elevata qualità che dobbiamo quindi imparare a valorizzare e a trasformare meglio».

Quali iniziative hai già avviato?

«Dopo il censimento, per mantenere il contatto con tutti gli agricoltori dell’isola, abbiamo creato una piattaforma WhatsApp di scambio e di informazione, che tutti i partecipanti mantengono attiva. Abbiamo iniziato anche una collaborazione importante con la Facoltà di Agraria di Portici. In particolare, stanno realizzando tutte le analisi organolettiche e chimiche del nostro limone. Nostra intenzione, è posizionarlo nel modo più giusto e distintivo sul mercato, come prodotto di alta qualità territoriale. La collaborazione con la Facoltà di Agraria porterà anche su altri progetti a venire».

E’ presente anche la Regione Campania?

«Certamente, anche sotto questo aspetto, abbiamo intensificato il rapporto con la Regione che ci ha dato ampio sostegno soprattutto in vista di finanziamenti destinati agli imprenditori locali, specie per coloro che saranno capaci di cooperare e di lavorare in rete. Un aspetto fondamentale per il rilancio dell’agricoltura locale».

Si è parlato anche di terreni incolti.

«Questo è un aspetto a cui tengo particolarmente e che risulta strategico per il rilancio del settore. Si tratta di terreni che possono e devono tornare ad essere produttivi, ma occorre ragionarci tutti insieme perché la soluzione non può essere che collettiva. È una riflessione che lanceremo a breve. In proposito, nostra ambizione è coinvolgere i giovani in progetti di tipo imprenditoriale, anche innovativi».

Se queste sono le premesse, quali saranno i prossimi passi?

«Nei prossimi giorni creeremo un gruppo-guida di imprenditori agricoli scelti per le loro competenze, che si rapporterà con l’Amministrazione per le azioni future: gli incontri con la Regione per i finanziamenti, la creazione di uno sportello dell’agricoltura e la mappatura dei terreni incolti. In questo modo, potremo perseguire contemporaneamente un triplice obiettivo: 1. rilanciare i nostri prodotti agricoli sotto il profilo della qualità ma anche attraverso una maggiore trasformazione degli stessi; 2. essere più attrattivi sul mercato, rivalutando il nostro territorio; 3. creare nuove opportunità di lavoro, facendo crescere la nostra economia».

Anche questa volta mi sembri ottimista

«Sempre. C’è tanto da lavorare, ma sabato scorso ho sentito le giuste sinergie prendere forma. Uniti, e con la voglia di cambiare le cose, possiamo davvero realizzare una vera “isola giardino” produttiva e sostenibile, che promuove la sua eccellente agricoltura creando, perché no, un nuovo stile di vita».

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