Di Francesco Ferrandino
ISCHIA. Sciopero Caremar fallito? A quanto dichiara il sindacato Or.s.a. Marittimi, sembra invece che sia avvenuto qualcosa di ben più grave, consistente addirittura in un’attività di boicottaggio messa in atto dalla Compagnia di navigazione contro i dipendenti e i loro più elementari diritti. Come i lettori ricorderanno, era stato indetto uno sciopero di 48 ore per le giornate dell’8 e 9 gennaio da parte dei dipendenti Caremar. Nella giornata di ieri, invece, visto il regolare svolgimento di quasi tutte le corse, sembrava che l’astensione fosse sostanzialmente fallita, anche perché soltanto la nave “Isola di Capri”, in servizio sulla rotta Napoli-Capri, era rimasta ferma per l’adesione del personale allo sciopero indetto dall’Or.s.a. Lo scenario mutava radicalmente quando, nella serata di ieri, lo stesso sindacato emetteva un durissimo comunicato, nel quale veniva spiegato che la mancata riuscita dell’astensione è stata in realtà dovuta a gravissime violazioni subìte dai lavoratori Caremar. I dipendenti sarebbero stati infatti addirittura minacciati di licenziamento, oltre che di denunce per aver interrotto un pubblico servizio, anche se in realtà erano state effettuate tutte le comunicazioni necessarie e garantiti i servizi minimi. Nel comunicato si legge anche che i dipendenti non hanno potuto effettuare riunioni a bordo senza il consenso della società, violando i diritti più elementari costituzionalmente garantiti. Secondo l’Or.s.a., inoltre, i comandanti delle navi avrebbero dichiarato che lo sciopero era illegale in quanto il sindacato non era firmatario di contratto, nonostante il diritto di sciopero non preveda la rappresentatività come firmatari. Addirittura, i comandanti avrebbero dichiarato di non poter leggere la lettera di sciopero senza l’autorizzazione dell’azienda.
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