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PENSIERI IN LIBERTA’

DI GAETANO FERRANDINO

Non lo hanno ancora fatto: secondo qualcuno la “pera” è matura, ormai è questione al massimo di un paio di settimane e poi i protagonisti dove ranno uscire giocoforza allo scoperto. Secondo altri, invece, per avere un quadro chiaro su personaggi e interpreti della prossima campagna elettorale di Ischia bisognerà attendere ancora un pò. Insomma, come succede all’esame di maturità, in cui anche se hai finito il tuo compito scritto ti prendi tutto il tempo utile per leggertelo e rileggertelo. Nel frattempo, però, non posso fare a meno di notare alcune singolari anomalie che caratterizzano ormai la politica di casa nostra e che alla fine corrono il serio rischio di fare il gioco degli immancabili marpioni o meglio dell’immancabile marpione. A quest’ultimo già l’intelligenza e la scaltrezza politica certo non fanno difetto, se poi ci si mettono anche gli altri a segarsi le gambe da soli, allora stiamo freschi.

Ma cerchiamo di andare con ordine. Ci sono un paio di scenari chiari e che si sono consolidati col tempo. Il primo. L’amministrazione uscente si ripresenterà all’elettorato dopo aver guidato Ischia nell’ultimo decennio. Non ci sarà Giosi Ferrandino, glielo impediscono le normative vigenti ma probabilmente egli stesso ne avrebbe fatto a meno, il suo secondo mandato ha dimostrato un logorio rispetto al primo visibile ad occhio nudo: la mancata elezione al Parlamento Europeo, mai digerita, ha di fatto trasformato l’isola in una sorte di prigione, quasi l’esilio napoleonico.  Vabbé, al netto di queste considerazioni è facile trovare legittimo che chi ha amministrato per un decennio voglia provare a dare continuità alla sua azione, a prescindere dai risultati raggiunti.

C’è poi Gianluca Trani, le cui ambizioni sono il frutto di un percorso iniziato nel 2007, quando riuscì ad approdare in consiglio comunale nonostante la concorrenza in famiglia. Nel 2012 fu rieletto con un plebiscito clamoroso e poi si è smarcato da Giosi ed i suoi sodali costruendosi pian piano la strada che – salvo errori ed omissioni – dovrebbe portarlo a tentare la scalata alla poltrona più ambita del palazzo municipale di via Iasolino. E proprio il giovane commercialista ischitano ha rappresentato almeno nell’ultimo biennio la contrapposizione all’attuale sindaco ed all’attuale maggioranza, pur essendo un fuoriuscito dalla stessa. Ma quello che sta accadendo in questi ultimi giorni, francamente, conferma ancora una volta tutti i nostri dubbi sulle capacità di una serie di uomini e forze di riuscire a mettersi insieme e fare sintesi. Ci spieghiamo meglio. Partendo dal presupposto che ognuno è libero di fare quello che crede, perché siamo in democrazia, non possiamo non sottolineare come le perentorie discese in campo di Giuseppe Di Meglio (alias Bambeniello Junior) e Luciano Venia – tanto per fare due nomi, l’impressione è che l’elenco potrebbe anche non essere finito – siano operazioni destinate a non sortire praticamente nulla (forse nemmeno il seggio in consiglio comunale), se non l’effetto boomerang di frammentare ulteriormente lo schieramento che qui vado a definire impropriamente degli “anti”. Possibile che non ci si poteva sedere attorno a un tavolo e provare a fare sintesi prima di mettere in atto queste perentorie fughe in avanti? Qualcuno dirà che è stato fatto ma che la predetta sintesi non è stata trovata. Succede, il problema è che quando non si arriva a dama trovare il bandolo della matassa è semplice: c’è bisogno che chi pesa uno ceda il passo a chi pesa dieci, venti, o cento. Nel caso di specie, evidentemente, non è stato fatto. Non è che per caso questi avventurieri si ritroveranno a “lagnarsi” per il prossimo quinquennio? Beh, stavolta sappiano in anticipo che dovranno prendersela soltanto con loro stessi…

gaetanoferrandino@gmail.com

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