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Carmine Monti: «Cimitero abbandonato al degrado»

Ieri mattina Carmine Monti e Giovanni De Siano si sono recati presso il cimitero sulla collina di Montevico, colpita nei giorni scorsi da un vasto incendio. I due consiglieri comunali avevano ricevuto alcune segnalazioni da parte di diversi cittadini, riguardanti più tombe danneggiate. «Quello che i cittadini vogliono sapere – ha dichiarato l’ex sindaco – è a chi tocca adesso provvedere per la messa in sicurezza delle sepolture, compreso il ripristino dei marmi danneggiati». Secondo i due esponenti dell’opposizione consiliare lacchese, l’incendio ha danneggiato anche la parte interna del cimitero: «Proprio così. Con il fortissimo calore sviluppatosi, e l’acqua che è stata poi versata per spegnere le fiamme, le sepolture hanno sofferto diversi danni: è dunque necessario un intervento adeguato. Per questo abbiamo ritenuto opportuno recarci sul posto, a renderci conto di persona della situazione».

Carmine Monti ha poi dichiarato di aver avuto segnalazione di un episodio paradossale: «Il delegato al cimitero, l’assessore Ciro Calise, ha chiamato più volte il custode per sollecitare l’apertura dei cancelli e permettere l’accesso dei cittadini al camposanto. Il custode, da parte sua, era invece chiamato a rispettare l’ordinanza del sindaco che imponeva la chiusura della struttura in via prudenziale nei giorni immediatamente successivi all’incendio. Un aneddoto divertente, se non fosse invece un indice rivelatore dell’assoluta mancanza di coordinamento all’interno dell’amministrazione, dove un assessore non sa dell’esistenza di un’ordinanza del suo sindaco: semplicemente assurdo».

L’opposizione ha poi comunicato all’ufficio tecnico di Piazza Santa Restituta queste problematiche affinché vengano risolte in tempi rapidi. «Tra l’altro – continua Monti – ci è anche stato segnalato che alcune tombe risalenti al diciannovesimo secolo versano in condizioni pietose. Potrebbero all’improvviso cedere, e precipitare al suolo con gravissimi rischi per tutti gli avventori. Anche in questo caso è necessario intervenire celermente, avvisando i proprietari o meglio i congiunti che hanno titolo e interesse alla conservazione delle sepolture». Il giudizio è quindi impietoso: «All’interno della struttura abbiamo costatato uno stato di completo abbandono, cui va posto subito rimedio. Del resto, il nostro gruppo consiliare aveva già segnalato diversi mesi fa la disastrosa situazione in cui versa il cimitero, ma l’amministrazione come al solito ha ignorato il problema, senza stanziare nemmeno un euro allo scopo».

Il sopralluogo effettuato dai due consiglieri si è esteso anche alle immediate vicinanze del cimitero, laddove sono ancora evidenti i segni dell’incendio di domenica notte: «Tutta la zona esterna al cimitero si presenta in condizioni deplorevoli, ma già prima dei danni provocati dalle fiamme essa  versava nell’incuria più completa da almeno tre anni. Era obbligo del comune provvedere alla manutenzione. Tutta la “passeggiata” sulle pendici della collina, così come la parte immediatamente alle spalle del cimitero, è di pertinenza comunale. Molti dicono che le fiamme si sono sviluppate sulla vegetazione posta quasi al livello del mare, ma in realtà non è vero. È sufficiente avvicinarsi con un’imbarcazione alla base della collina per rendersi conto che verso il mare la vegetazione è intatta. Le fiamme si sono dunque originate dalla parte alta della collina, proprio laddove spettava al comune provvedere alla pulizia e alla manutenzione. Il resto sono chiacchiere senza fondamento».

Intanto, è stata revocata l’ordinanza sindacale di chiusura della struttura che il primo cittadino Giacomo Pascale aveva emanato durante lo stato di emergenza provocato dall’esteso incendio di sei giorni fa. Un provvedimento necessario, per fronteggiare le esigenze igienico-sanitarie messe a repentaglio dal fuoco e dai detriti accumulatisi nel cimitero. Le fiamme avevano fatto saltare l’impianto elettrico e quello idrico, che ora sono stati ristabiliti. Resta da provvedere al ripristino della linea telefonica.

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Francesco Ferrandino

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