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“Caro amico di Casamicciola, ti chiediamo scusa”, il messaggio degli alunni della Scotti

di Isabella Puca

Ischia “Caro amico di Casamicciola, non scrivo una lettera di Natale da tempo. Alle scuole medie si è ormai grandi  e non si pensa più a queste cose. Quest’anno, però, voglio scrivere una lettera a te, proprio a te, che da qualche mese frequenti la mia scuola, occupi il mio banco, giri per i corridoi a me familiari. Certo, questo  non lo hai voluto tu, stavi così bene nella tua scuola, nella tua aula, nella tua casa. Poi un evento di appena cinque secondi ha portato via quello che avevi più caro. Ho sentito anch’io quel boato e anche a me si è mossa la terra sotto i piedi.  Ci ho pensato tanto, sai, a quei cinque secondi. Quanto poco tempo è racchiuso in cinque secondi! Nemmeno le mani si possono lavare in cinque secondi! A stento si può fare “ciao” con la mano in cinque secondi. Ma cinque secondi sono bastati per cancellare parte del tuo passato e del tuo presente. Che Natale triste sarà il tuo! Ma io, noi, vogliamo esserti vicino. E chiederti anche scusa. Lo facciamo stasera, mentre siamo pronti per rappresentare il nostro lavoro di Natale che parla, guarda caso, di un evento disastroso e di solidarietà, data e non data.” È stato questo il commovente inizio della recita di Natale, messa in scena dei ragazzi del tempo prolungato della scuola media “G. Scotti” di Ischia mercoledì sera scorso al Teatro Polifunzionale. Guidati dal professore Domenico Castagna, i ragazzi del corso N e del corso A  hanno rappresentato un originale adattamento di ” Aggiungi un posto a tavola”, intitolato “Arrassete e fall’assettà”,  un lavoro dedicato agli amici – alunni di Casamicciola. Un momento fortemente significativo che aiuta a spegnere le polemiche degli ultimi tempi alimentate da alcuni tra genitori, docenti e dirigenti scolastici. La scuola, almeno quella rappresentata dalla popolazione studentesca, si è mostrata ancora una volta unita e solidale. “Ti chiediamo scusa se anche per un solo istante ti abbiamo dato occasione di pensare che quel banco dove siedi sia solo il nostro, che in quella palestra solo noi  ci possiamo giocare, che la nostra aula appartenga a noi, che solo noi abbiamo il diritto del tempo libero pomeridiano. Questo evento ha distrutto le case, ma non deve distruggere la nostra innocenza, non deve farci diventare egoisti e superficiali.  Buon Natale, amico nostro ! Conta su di noi, conta sulla nostra amicizia e la nostra vicinanza. Possiamo fare poco, ma quel poco, ti assicuriamo, viene dal cuore”. Ancora una volta, la lezione di questo Natale ci arriva dai più piccoli.

 

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