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«Caro energia, si riuniscano i consigli comunali»

Le associazioni di categoria lanciano la proposta alle sei amministrazioni isolane per affrontare politicamente il grave problema che minaccia tutti i settori dell’economia locale

Il caro-energia diventa sempre più insostenibile. L’aumento dei costi sta iniziando ad affondare i morsi in profondità nel tessuto economico locale, e nessuno può evitarne le conseguenze anche a breve e medio termine. Arriva così l’allarme delle associazioni di categoria degli imprenditori isolani, i primi a rendersi conto dati alla mano che, continuando su questa china, basteranno pochi mesi per mettere a rischio la stessa tenuta sociale. Le imprese sono letteralmente prese alla gola dall’apparentemente inarrestabile aumento delle bollette del gas e della luce da mettere in forse persino la sopravvivenza economica dei piccoli commercianti e artigiani. È storia di questi giorni il grido di dolore dei fornai isolani, forse i più esposti agli aumenti che incidono pesantemente sui margini economici, ma l’allarme è già arrivato anche alle grandi strutture, alberghi in primis, i cui costi di gestione hanno visto un’impennata da far tremare i polsi.

Aicom-Aicast, Confesercenti e Confcommercio guardano con crescente preoccupazione l’incremento dei costi energetici per le imprese, che si riverbera sui prezzi al consumo, rendendo sempre più difficile per le famiglie il soddisfacimento delle necessità primarie

Le associazioni di categoria hanno quindi deciso di rivolgersi direttamente alle amministrazioni comunali, chiedendo un intervento diretto nell’affrontare, e sperabilmente di alleviare, le conseguenze del caro-energia, prima che sia troppo tardi e che molte imprese gettino irreparabilmente la spugna, impoverendo ancor più drammaticamente il panorama locale già duramente provato dalla crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da covid.

Scrivono infatti le sigle di categoria in una nota: «La situazione economica determinata dal vertiginoso aumento delle tariffe energetiche sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza di molte aziende isolane. Le associazioni di categoria, Aicom-Aicast, Confesercenti e Confcommercio, guardano con crescente preoccupazione l’incremento dei costi che si riverbera sui prezzi al consumo, rendendo sempre più difficile per le famiglie il soddisfacimento delle necessità primarie: è significativo il fatto che il prezzo del pane sia già soggetto a un rilevante aumento, e le previsioni sull’immediato futuro fanno presagire ulteriori incrementi, a fronte dell’altrettanto pericolosa alternativa di una chiusura definitiva di molte aziende di panificazione. Esiste dunque il rischio concreto che a breve l’acquisto di questo e di altri beni indispensabili diventi proibitivo». Dopo aver delineato queste premesse, le associazioni lanciano una proposta agli enti territoriali: «In tale inquietante contesto, ci rivolgiamo alle amministrazioni dei sei Comuni dell’isola d’Ischia per chiedere la convocazione dei rispettivi consigli comunali in una seduta appositamente dedicata ad affrontare il grave problema del caro-energia, le cui conseguenze presto si abbatteranno su ogni settore del tessuto sociale ed economico locale. Appare doveroso che le associazioni di categoria e le amministrazioni pubbliche collaborino fattivamente per adottare iniziative concrete dirette quantomeno a ridurre gli effetti della crisi, a partire dall’esagerato aumento delle bollette energetiche che già adesso sta mettendo in ginocchio aziende e privati cittadini».

Le sigle di categoria auspicano una fattiva collaborazione con le amministrazioni pubbliche per adottare iniziative concrete dirette quantomeno a ridurre gli effetti della crisi, a partire dall’esagerato aumento delle bollette energetiche che già adesso sta mettendo in ginocchio aziende e privati cittadini

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La proposta delle associazioni cerca quindi di considerare il problema non solo dal punto di vista economico e sociale, ma di portarlo anche su un livello politico, chiamando in causa le amministrazioni locali e invitandole ad affrontare esplicitamente la questione. Non è facile prefigurare le possibili misure adottabili a livello amministrativo per arginare un fenomeno internazionale, dove si incrociano episodi speculativi con gli eventi geopolitici di una congiuntura raramente così sfavorevole, tuttavia è ormai chiaro che la politica non può più ignorare il problema, e che anzi è proprio a livello politico – anche se non solo e non tanto locale – che vanno cercate eventuali soluzioni. L’inverno è ormai alle porte, e il consueto “letargo” isolano, stavolta ancora più accentuato dall’escalation dei costi energetici, potrebbe far sì che al risveglio primaverile molte imprese non siano più in grado di riprendere l’attività, con ripercussioni occupazionali sempre peggiori.

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