CRONACAPRIMO PIANO

«Caro Schilardi hai sbagliato: ti spieghiamo perchè»

I gestori delle Antiche Terme La Rita con una lunga e articolata nota rispondono all’intervista rilasciata dall’ex commissario alla ricostruzione a Il Golfo: «Assurdo pensare che noi volessimo speculare sul sisma»

Egregio Dott. Schilardi, con giustificato ritardo, e per ovvi motivi, ci corre l’obbligo di rispondere, in regime di autotutela, alla Sua intervista rilasciata al quotidiano locale “Il Golfo” e pubblicata il 25 gennaio 2022. Ritardo dovuto al “continuo” degli impegni e responsabilità che sono propri di una attività imprenditoriale a storica conduzione familiare, fatti di sacrifici e passione; pensavamo non ne valesse la pena, visto che la nostra attività è sempre stata condotta alla luce del sole e con trasparenza riconosciuta anche a livello internazionale per onestà e dedizione al pubblico nell’ottica di una continua tutela e valorizzazione del turismo locale e dell’immagine dell’Isola d’Ischia. Ma, a valle di quanto letto, abbiamo ritenuto opportuno, una volta per tutte, entrare nel merito di quanto, probabilmente e inconsapevolmente, dichiarato attraverso uno strumento pubblico considerando tutte le conseguenze del caso in termini di immagine sia pubblica che privata. Nella sua intervista, infatti, Lei afferma quanto segue:  “…… mi è stato consegnato in via cautelativa un filmato girato da uno studioso dal quale si evince lo stato assoluto di abbandono di quell’area, La verità è che parte di quell’immobile o era già caduta o era già inagibile…..”. Senza ombra di dubbio la zona era degradata già prima del sisma 2017, nonostante le nostre numerose richieste di intervento agli Enti preposti senza mai avere ascolto e riscontro. Le possono sembrare fatti davvero fantasiosi, che lasciano a dir poco interdetti (per usare gli stessi termini richiamati nella sua intervista), ma ogni anno prima dell’apertura dell’attività termale noi eravamo costretti a sistemare la zona, diserbare, spazzare, portare i rifiuti in discarica, disostruire il tratto dell’alveo intasato che interferiva con la sorgente termale, ecc. La informiamo che nella zona La Rita gli stabilimenti termali erano 5 appartenenti a 4 diversi proprietari e risalivano ai primi decenni del 1900. Alla data del sisma 2017, delle 5 strutture termali 3 edifici (civico n.2, civico n.4 e civico n.5) risultavano abbandonate da decenni e già pericolanti (senza che nessuno intervenisse nonostante le nostre richieste) e 2 perfettamente funzionanti per l’attività termale, Terme Rita di Castagna Giovanbattista (civico n.1) e Antiche Terme Rita Francesco Monti (civico n.3)).

“Il sistema termale, voi me lo insegnate, è tra l’altro radicalmente mutato nel tempo: la gente prenota l’albergo e fa le terme presso la struttura ricettiva, questa è la ricchezza dell’isola, non c’è di certo più il turista che va a fare le cure presso lo stabilimento La Rita”. Ci dispiace, ma anche Lei, come tanti che non hanno ancora capito o fanno finta di non capire per opportunità, non conosce la vera ricchezza dell’isola. La ricchezza dell’Isola è la presenza di quelle acque termo-minerali ad elevatissimo valore terapeutico dimostrato da numerosi e rilevanti studi scientifici e dai conclamati risultati terapeutici sui pazienti che si sono sottoposti alle cure termali. Il comune di Casamicciola, nel 1956 ha acquisito la denominazione Casamicciola Terme, grazie al riconoscimento terapeutico delle fonti termali di La Rita e Bagni che hanno fatto la storia termale del paese quando gli alberghi con terme annesse (le cui acque termali hanno tutt’altra storia!) erano inesistenti. Per queste motivazioni, caparbiamente abbiamo voluto continuare quest’attività termale nonostante il degrado e l’abbandono della zona circostante, credendo nelle virtù terapeutiche di queste sorgenti termali condivise solamente dai nostri numerosi ospiti che venivano a beneficiare delle proprietà curative di queste acque. “ …….. in questo siamo stati molto scrupolosi, abbiamo potuto appurare anche da visure camerali e dichiarazioni dei redditi, che l’attività era ferma e per giunta da tantissimo tempo”. Veramente sconcertanti le Sue dichiarazioni, tenuto conto dei compiti che è tenuto a svolgere in qualità di Commissario di Governo per il sisma. In particolare, con molta scrupolosità Lei ha appurato anche da visure camerali e dichiarazioni dei redditi, che l’attività era ferma e per giunta da tantissimo tempo. Non si può generalizzare e dichiarare il falso solo per sentito dire, senza conoscere realmente i luoghi, i documenti. No, non Lei per le attività delegate a svolgere dal Governo.

“Certamente La Rita merita di essere tenuta in debita considerazione, ma come opera di archeologia industriale: risolti i problemi della gente, e mi riferisco alle esigenze di ordine abitativo, si potranno affrontare anche questioni del genere”. E’ questo lo spunto per un’altra considerazione. La informiamo che Il fabbricato denominato” “ANTICHE TERME RITA FRANCESCO MONTI”, si trovava in condizioni di esercizio (attività in essere ed autorizzate per le erogazioni delle cure termali) fino al 21/08/2017, giorno dell’evento sismico di Casamicciola. A testimonianza della funzionalità della struttura termale siamo in possesso dei seguenti documenti: – permesso di apertura 2017 rilasciata dal Comune di Casamicciola Terme, – pagamento rinnovo concessione termale 2017, – contributo termale 2017 al Comune di Casamicciola Terme, – visite ispettive ASL NA2 del 2017, – fatturato cure termali erogate con impegnativa ASL fino alla mattinata del 21.08.2017 giorno dell’evento sismico avvenuto in serata. I relativi permessi di apertura ci venivano rilasciati, a seguito di visite ispettive (ASL NA2), perché all’interno lo stabile era perfettamente funzionante ed idoneo per l’erogazione delle cure termali, in quanto ogni anno venivano fatti lavori di manutenzione.

“ ……. La verità è che ci sono un sacco di cose che vengono buttate nel ‘calderone’ della ricostruzione. Ripeto, l’ordine delle priorità è ricostruire le case e le opere pubbliche, e si sta procedendo in questa direzione ….”. Lei tra le righe, fa intendere che noi siamo degli impostori che vogliono approfittare del terremoto. Dispiace leggere quello che dice senza conoscere persone, luoghi e fatti, ma noi abbiamo sempre lavorato onestamente, rispettosi delle leggi, non abbiamo mai avuto favori da nessuno e non ci saremmo mai sognato di speculare su un terremoto. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è questa: dopo il crollo dello stabilimento termale del 13 febbraio 2021, in un’area dove dal giorno successivo al sisma non sono mai stati eseguiti interventi di messa in sicurezza degli edifici inagibili e delle zona circostanti, la Procura Distrettuale della Repubblica presso il Tribunale di Napoli ha aperto una indagine contro noi proprietari delle Antiche Terme Rita Francesco Monti, con l’accusa di non aver dato seguito ai lavori di riparazione di cui all’ordinanza sindacale n. 87 del 05/03/2019. Oltre il danno la beffa!

Ci rivolgiamo a Lei Commissario Schilardi, in quanto competente in materia rispetto a noi, per sapere a chi spetta mettere in sicurezza uno stabile reso inagibile dal terremoto e gravemente successivamente danneggiato a seguito di un evento meteo calamitoso? Riteniamo utile sottolineare che Il fabbricato delle Antiche Terme Rita Francesco Monti, ubicato in adiacenza a 2 strutture termali abbandonate e non più funzionanti da decenni (fabbricato civico n. 2 e fabbricato civico n.4) viene dichiarato, in ZONA ROSSA, inagibile dal punto di vista strutturale e per rischio esterno il 30/08/2017 così come riportato nella scheda AeDES di 1° Livello n. 05 del 30.08.2017, aggregato n. 0965, edificio n. 003 (esito EF) redatta a cura dei Tecnici incaricati che suggeriscono provvedimenti di pronto intervento, di rapida realizzazione: “…… Transennature e protezione passaggi. Il pericolo esterno è dovuto da crolli parziali edificio adiacente e crolli parziali dei muretti di sostegno sulle vie di accesso”.

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Con Ordinanza del Sindaco di Casamicciola Terme n. 2 del 05.01.2019, al fine di consentire l’accesso alle abitazioni agibili, viene ridefinita la nuova ZONA ROSSA (zona inagibile soggetta ad interdizione di accesso) e l’area in cui ricadono via Casa Mennella, via Terme Rita e delle Terme Rita viene definitivamente esclusa da essa. La via Casa Mennella è stata ripristinata dopo la messa in sicurezza dei fabbricati pericolanti, per la zona delle Terme Rita e di via Terme Rita non risultano eseguiti interventi di messa in sicurezza. In assenza di “interventi urgenti di messa in sicurezza”, tra la notte del 12 e del 13 febbraio 2021 è crollata la struttura termale Terme Rita Francesco Monti (civico 3) ed il 7 marzo 2021 anche la struttura termale dismessa (civico n.2) già dichiarata inagibile prima del terremoto del 21.08.2017. Rispetto a tante zone del territorio dove sono stati programmati e realizzati interventi di messa in sicurezza con consistenti finanziamenti pubblici per il dichiarato stato di emergenza post sisma, che hanno inciso sulle modifiche e ridefinizioni delle perimetrazioni delle ZONE ROSSE con interventi di puntellamento dei fabbricati inagibili, non si comprende perché per lo stabile termale di nostra proprietà bisognava provvedere privatamente a spese della proprietà. E né tantomeno, abbiamo ricevuto alcun tipo di notifica, sia dal Commissariato che dal Sindaco, in tal senso. Lo sappiamo, non ci crederà, ma l’avremmo fatto comunque per non perdere irrimediabilmente il nostro legame e significato storico con queste bene. Attendiamo chiarimenti alle osservazioni sopra riportate e confidiamo in una sua risposta in merito.

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ANTICHE TERME RITA “F. MONTI”

Arnaldo Monti

Luisa Monti

Alberto Monti

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