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Caro Silvio ti scrivo: decreto farsa, l’appello di Castagna e Pascale a Berlusconi

Casamicciola e Lacco Ameno non sono Comuni di serie B. I sindaci Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale non ci stanno e si appellano, indovinate un po’, al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, insomma al capo indiscusso del partito politico di cui entrambi i primi cittadini fanno parte. Lo fanno con una lettera lunga e articolata nella quale inoltrano a Sua Emittenza, che lo aveva espressamente richiesto, i “desiderata” delle popolazioni colpite dal sisma dello scorso 21 agosto.

I DECRETI PER ISCHIA E LIVORNO, DUE PESI E DUE MISURE. L’oggetto del contendere sta tutto nel decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dello scorso 20 ottobre che ha stabilito nei confronti delle persone fisiche che alla data del 21 agosto “avevano la residenza ovvero la sede operativa nel territorio dei Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno dell’isola d’Ischia, la sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari, scadeti nel periodo compreso tra il 21 agosto 2017 e il 18 dicembre 2017, fissando il termine ultimo di versamento il 19 dicembre 2017”. Precedentemente, però, con decreto legge datato 16 ottobre, era stato varato un provvedimento che all’art. 2 recitava testualmente: “Sospensione dei termini per l’adempimento degli obblighi tributari e contributivi nei territori colpiti da calamità naturali”, che andava a beneficio di Livorno, Rosignano Marittimo e di Collesa dove sono stati sospesi i termini dei versamenti e degli adempimenti tributari fino al 16 ottobre 2018. E qui c’è il primo appunto dei sindaci isolani i quali spiegano che “non si comprende tale diversità di trattamento trattandosi, nel caso dell’isola d’Ischia, di un terremoto, che ha prodotto danni materiali ben più gravi rispetto alle comunità colpite dall’alluvione”.

DAI BENEFICI AI CONTRIBUTI, LE RICHIESTE DI CASTAGNA E PASCALE. Ma quali sono le richieste di Castagna e Pascale? La missiva entra subito nel vivo ed a Berlusconi di fatto si fa appello perché in sede di conversione il decreto legge del 16 ottobre 2017, il n. 148 (quello per Livorno e dintorni, per intenderci) sia emendato con le seguenti integrazioni e modifiche: “Estendere i benefici previsti per Rosignano Marittimo e Collesalvetti ai Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno; aumentare la percentuale oltre il 20 per cento previsto delle somme da erogare per la gestione dell’emergenza, in rapporto alle spese già effettuate, per i lavori di somma urgenza e per la messa in sicurezza di persone e cose da rendicontare successivamente; assunzioni a tempo determinato di personale oltre ai limiti legali presso i due Comuni per l’espletamento della enorme mole di attività straordinarie dettate dall’emergenza terremoto; richiesta di trasferimento di somme pari alla diminuzione delle entrate, in particolare quelle tributarie (IMU, TARI, TASI, tassa soggiorno ecc.) in modo da garantire ai due Comuni la salvaguardia ed il pareggio di bilancio; prevedere contributi economici per i lavoratori che alla data del 21 agosto hanno cessato di lavorare non maturando il diritto alla NASPI; prevedere un intervento a favore delle aziende per i mancati utili; estendere la sospensione (o quantomeno prevedere forme agevolate di rateizzo) nel versamento di imposte, tasse e contributi, a tutti i residenti nei due Comuni, che pur non avendo subito danni agli immobili, hanno risentito della crisi conseguente al sisma”.

ACCELERARE SUL DECRETO PER LA RICOSTRUZIONE, È PRIORITÀ. Ma c’è naturalmente dell’altro. Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale scrivono anche “attesa la peculiarità dell’isola d’Ischia e tenuto conto altresì che la stessa è meta di turismo nazionale e internazionale, al fine di evitare che l’economia globale abbia riflessi negativi sull’intera Regione Campania, chiedono come misura indifferibile e urgente di anticipare il prima possibile e comunque entro il 31 dicembre 2017 il decreto avente ad oggetto ‘Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dall’evento sismico del 21 agosto 2017’ e relativi ‘principi direttivi nonché risorse per la ricostruzione’. I sindaci di Casamicciola e Lacco Ameno aggiungono anche che “la mancata tempestiva risposta del Governo sulla ricostruzione, mette in uno stato di gravissimo disagio le aziende operanti nel comparto turistico (e non solo) che, già duramente provate dal sisma, vorrebbero strumenti chiari per ripartire (laddove possibile) già dalla prossima stagione turistica in modo da evitare, o ridurre al minimo, i rischi di un definitivo ed irreversibile impoverimento del tessuto sociale. La percezione di una sorta di abbandono da parte delle istituzione sta facendo crescere in misura esponenziale il malessere nella popolazione colpita, che già preavverte azioni sempre più eclatanti che potrebbero compromettere la stabilità sociale”.

FONDAMENTALE POTER DEMOLIRE E POI RICOSTRUIRE. “In questa sede – proseguono Castagna e Pascale – si sottolinea altresì la necessità (anche alla luce di una relazione allegata a firma dei professori De Natale, Petrazzuoli, Troise e Somma dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sugli interventi di ricostruzione) che le norme sulla ricostruzione siano estremamente chiare, al fine di ottenere i migliori risultati possibili in termini di sicurezza ed economicità, eliminando tutte quelle incongruenze normative che impediscono tra l’altro, agli immobili assoggettati alle procedure di condono edilizio, colpiti e danneggiati in parte o in tutto dal sisma, di ottenere gli standard qualitativi necessari per la sicurezza. Conseguentemente chiedono che sia prevista la presenza di procedere a interventi di demolizione e fedele ricostruzione degli immobili al fine di consentire il miglioramento ed adeguamento sismico, come già stabilito nel decreto legge n. 189 del 17 ottobre 2016e successive modifiche ed integrazioni per il sisma del centro Italia”.

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50 MILIONI? NON BASTANO NEMMENO A COMINCIARE LA RICOSTRUZIONE… E poi c’è la chiosa finale, parimenti importante. Perché è quella, detto per inciso, in cui si parla dell’aspetto pecuniario e per la verità c’è ben poco da stare allegri, Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale fanno infatti presente a Silvio Berlusconi che “si evidenzia che da una prima bozza di decreto risulterebbe che per la prima fase per la ricostruzione sia stato stanziato un importo pari a 50 milioni di euro, di cui 10 milioni per l’anno 2018, 20 milioni per l’anno 2019 e 20 milioni per l’anno 2020. E’ di tutta evidenza che tale somma non solo sarebbe del tutto insufficiente per una seria ricostruzione, ma non consentirebbe nemmeno di iniziare. Ove mai dovesse essere fondata tale cifra, significherebbe che a distanza di oltre due mesi il nostro Governo ancora non ha ben chiaro cosa sia successo sull’isola d’Ischia (e questo spiegherebbe l’apparente assurdità del decreto Padoan in oggetto). L’importo da assegnare deve essere proporzionato ai gravi danni subiti dalle due comunità per consentire ai cittadini, così duramente compiti, di riappropriarsi del proprio territorio. I danni risultanti dall’analisi sommaria delle schede AEDES ammontano a oltre 600 milioni di euro solo per il patrimonio privato. Alla luce di quanto segnalato ribadiscono con forza che il decreto legge per la ricostruzione sia al più presto approvato ed elaborato sulla falsariga del decreto legge n. 189 del 17 ottobre 2016 per la ricostruzione delle zone terremotate del Centro Italia, ovviamente con le opportune modifiche che tengano conto delle specifiche peculiarità dell’isola d’Ischia”.

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La nota dei sindaci di Casamicciola e Lacco Ameno prosegue facendo di fatto la conta dei danni, consistente in “2100 abitazioni danneggiate, 90 aziende (di cui 15 alberghi), tutte le scuole (15 edifici), le chiese (11 edifici) e molti edifici pubblici, dichiarati inagibili; 2600 sfollati, 780 lavoratori che hanno perso il loro impiego per questa stagione e probabilmente anche la prossima”. Da qui si arriva all’appello conclusivo indirizzato al leader di Forza Italia: “Pertanto, confidiamo in un suo autorevole intervento affinché l’isola d’Ischia e in particolare i Comuni di Lacco Ameno, Casamicciola e Forio, siano tenuti nella giusta considerazione in virtù del fatto che le nostre richieste restano sostanzialmente uguali ad altri territori d’Italia, di cui sopra, giusti decreti già adottati per Livorno (in sede di conversione a fine anno) e il decreto 189 dell’ottobre 2016 (adottato per la ricostruzione del centro Italia”.

Gaetano Ferrandino

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