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Cartaromana, spunta lo yacht chiamato Isis: e arriva la Guardia di Finanza

ISCHIA – La vicenda è di quelle che si fa fatica a definire. Imbarazzanti, surreali, forse da tramandare ai posteri ma certamente degna dell’aria che si respira dopo i tanti attentati terroristici che stanno davvero imperversando in Europa, ultimi in ordine di tempo quelli di Nizza in Francia e di Monaco di Baviera in Germania. L’Isis, insomma, è diventata un vero e proprio incubo, una parola che evidentemente fa paura al solo leggerla. E quanto accaduto sulla nostra isola ne è forse davvero la conferma più eloquente. Perché, in un’isola che mai come quest’anno si è popolata di vip e di imbarcazioni di lusso (ricordiamo quella di Paul Allen, cofondatore di Microsoft, il celebre Octopus, oltre al Drizzle di Arancio Ortega, patron di Zara, passando per quella di Will Smith e di altri personaggi della finanza e dello spettacolo), è stata proprio una barca a seminare il panico. Inevitabile, d’altro canto, se il proprietario dell’imbarcazione ha deciso di dare al suo yacht il più inquietante dei nomi e cioè Isis. Di questi tempi, insomma, quanto basta per non passare inosservato al di là delle dimensioni e del lusso che trasmette un natante.

L’imbarcazione si trovava al largo delle acque di Cartaromana, con i suoi occupanti intenti a godersi la tintarella e lo spettacolo della baia di Ischia Ponte. Quel nome, però, ha cominciato a preoccupare i proprietari delle altre imbarcazioni che si trovavano nei paraggi, e diverse sono state le persone che hanno pensato – forse lasciandosi andare un pò troppo con la fantasia – che a bordo ci potessero essere degli islamici pronti a farsi saltare per aria o a fare una strage e che avessero avuto l’ardire di arrivare a destinazione senza nemmeno preoccuparsi di celarsi più di tanto. Secondo alcune indiscrezioni, non sarebbero mancati coloro che avrebbero segnalato la preoccupante ed angosciante presenza alla capitaneria di porto di Ischia. Fatto sta che di lì a cinque minuti, non sappiamo se allertata dalla gente o per uno dei controlli di routine che si svolgono a terra ed a mare, i militari della Guardia di Finanza di Ischia – agli ordini del ten. Paolo Aiello – hanno raggiunto lo yacht chiedendo i documenti per identificare tutte le persone che si trovavano a bordo.

Possiamo tranquillizzare tutti, sulla barca davvero di Isis c’era solo il nome, si trattava di tranquilli e “paciosi” turisti che altro non stavano facendo che godersi un periodo di vacanza. Sembra però che al proprietario dello yacht l’inevitabile e scontata domanda sia stata posta: “Perché proprio Isis?” Perché fare riferimento alla temibile sigla terroristica che contraddistingue lo Stato Islamico? Pare che l’imbarcazione fosse stata battezzata prima dell’esplodere dell’allarme terroristico e che quindi la sigla fosse magari un acronimo di chissà cosa. Ma coi tempi che corrono, visto che la spesa non dovrebbe essere nemmeno eccessiva, siamo sicuri che una riverniciata ed un battesimo bis non siano opportuni?

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