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Caruso ai tempi del Covid: «Il contagio corre veloce, il tracciamento è ormai saltato»

Il sindaco di Serrara Fontana in una intervista a Il Golfo invita ad evitare gli allarmismi ma sottolinea come la seconda ondata di coronavirus non sia affatto da prendere sotto gamba. E come, soprattutto, ci sia la necessità di limare carenze di natura organizzativa che rischiano seriamente di non arginare la diffusione dell’epidemia sull’isola

Partiamo dalla nuova ondata di covid-19 sull’isola. Ci sono nuovi contagi, anche se la situazione pare sotto controllo perché finora i casi non sono gravi, con l’ospedale Rizzoli senza problemi di congestionamento. Secondo Lei, bisogna essere preoccupati per la progressione del contagio o bisogna evitare di fare allarmismi?

«Va evitato ogni allarmismo in quanto, come dice Lei, molti contagiati sono asintomatici o comunque hanno sintomi lievi e si stanno curando a casa. Pochi stanno ricorrendo alle cure dell’ospedale Rizzoli, e questa è senza dubbio una premessa importante, che in qualche modo delinea una situazione più favorevole rispetto alla prima ondata. Tuttavia il quadro rimane serio e preoccupante perché, aumentando così velocemente il numero dei contagiati, sicuramente arriveremo al punto in cui ci saranno diverse persone anziane, o con patologie pregresse, che avranno necessità di essere curate al Rizzoli o presso altri ospedali. E i posti dedicati ai pazienti-Covid, purtroppo, si stanno occupando, e anche velocemente. Quindi è di questo che dobbiamo essere preoccupati, perché arriveremo a un punto in cui non troveremo più posti in ospedale per curare le persone più fragili: quello sarà un dramma perché queste persone rischiano di essere abbandonate a sé stesse, con le prevedibili tragiche conseguenze. Abbiamo anche altre situazioni critiche per le quali dobbiamo essere preoccupati: mi riferisco alle tempistiche con cui ci vengono comunicati i positivi, le persone in isolamento. I tempi si sono troppo dilatati, quindi non riusciamo ad avere un quadro completo e preciso della situazione in tempi celeri».

«No agli allarmismi, ma il quadro è comunque preoccupante: il contagio da covid si propaga più velocemente rispetto alla primavera scorsa. Se i posti negli ospedali si esauriranno, i soggetti più fragili saranno esposti a conseguenze tragiche»

Siccome nessuno come voi sindaci ha il polso della situazione avendo un’interlocuzione diretta, l’impressione è che anche la “cabina di regia”, quindi l’Autorità sanitaria, non abbia la situazione pienamente sotto controllo. Dall’esterno questo è ciò che talvolta si percepisce. È un’impressione sbagliata?

«Purtroppo l’impressione è corretta. Ripeto, i risultati ci vengono comunicati con ritardo. A volte siamo noi ad anticipare e comunicare alcuni casi all’Asl, segnalando le persone venute a contatto con un positivo che vanno messe in isolamento. Noi sindaci abbiamo un sistema di tracciamento e di informazione teso a gestire vari aspetti, come il trattamento dei rifiuti prodotti nelle case dei pazienti-covid, eppure riceviamo in ritardo i dati necessari. Ecco perché non abbiamo in tempo reale il polso della situazione. Il fatto che sia “saltato” tale sistema di tracciamento e invio dei dati ai Comuni è dovuto al numero molto elevato di persone contagiate o messe in isolamento. Anche per oggi (ieri per chi legge, ndr) ci aspettiamo un risultato importante in quanto nella giornata di venerdì sono stati eseguiti 170 tamponi sull’isola: si tratta di una cifra che fa presagire un alto numero di positivi o di persone in isolamento. Le procedure di tracciamento e identificazione spesso soffrono del fatto che dalla terraferma arrivano dati mancanti di elementi fondamentali come l’indirizzo o la residenza o il numero di cellulare. E invece a noi serve essere tempestivi, proprio per garantire la miglior assistenza possibile».

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«Il sistema di tracciamento è quasi del tutto saltato, i dati e le informazioni arrivano con ritardo o con lacune, impedendoci di agire con tempestività»

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Qualche giorno fa Lei è stato artefice di una denuncia pubblica sui canali social che ha lasciato allibiti. Lei ha detto: “Chi sa di essere positivo o sa di essere stato a contatto con un positivo, e non lo dichiara mette in atto un comportamento criminale”. Possibile che in una situazione del genere ci siano soggetti capaci di tanto?

«Guardi, parlo per interposta persona, ma sono arrivate alcune telefonate in cui sono state segnalate determinate persone ufficialmente in isolamento domiciliare, e che invece erano uscite dalla propria abitazione. Non sappiamo per quale esigenza siano uscite, però tali segnalazioni sono comunque arrivate, pur se pretendevano l’anonimato: eppure noi dobbiamo essere tutti responsabili, sia chi è in isolamento, sia chi nota comportamenti anomali perché tali anomalie vanno segnalate, visto che potrebbero creare problemi all’intera comunità».

È stata una stagione turistica vissuta a metà, visto che quella metà è andata bene, ma ovviamente la stagione è stata più corta del solito. Dal suo osservatorio privilegiato di sindaco, avverte i sintomi di una crisi profonda per il lavoro estivo mancato, oppure secondo Lei tutto sommato l’economia ischitana sta reggendo?

«Dalle informazioni in mio possesso, la crisi è profonda, nelle fasce lavorative di coloro che hanno potuto lavorare soltanto pochi mesi, con prevedibili negative conseguenze sul sussidio di disoccupazione. E si tratta di persone con famiglie a carico, con fitti e mutui da pagare. Quindi la crisi è innegabile, tangibile, palpabile. Ci sono anche diversi imprenditori che sono riusciti a limitare i danni, ma il problema è che essi devono fronteggiare imposte e tasse che pesano come macigni sui bilanci, come la tassa sui rifiuti, e noi Comuni non abbiamo margini per alleviare tale incidenza, se non con un intervento legislativo nazionale o con dei contributi da girare a tali aziende».

Vorrei rivolgerle una domanda un po’ brutale, leggermente diversa da quella rivolta al Suo collega di Barano Gaudioso, al quale domandammo cosa pensasse del lockdown, e ci rispose: “Impossibile senza aiuti di Stato”. A Lei invece chiedo: ma se proprio lockdown deve essere, considerato il contesto isolano, è giusto dire che forse a Ischia è meglio chiudere in questo periodo che in un altro momento dell’anno?

«Guardi, la Sua è un’affermazione condivisibile: meglio in questo periodo, in cui molte attività legate al turismo sono chiuse, che durante il periodo estivo. Tuttavia in questo momento abbiamo comunque un’altra serie di attività che sono legate ai servizi o alla persona, come le palestre, che fanno parte integrante del tessuto economico della nostra isola e che subiranno un contraccolpo negativo. Sul dilemma “lockdown sì o no”, devo convenire col sindaco di Barano: se non ci sarà un intervento da parte dello Stato, con le famiglie che già adesso sono in grande difficoltà, allora avremo sicuramente delle ripercussioni tragiche. Il problema è che in questo scenario, vista la curva dei contagi, ritengo che il lockdown sarà predisposto a breve, anche perché secondo gli esperti la diffusione del virus è praticamente fuori controllo. Spero di sbagliarmi, ma credo sia inevitabile, che spero che il governo ponga una serie di misure a sostegno delle imprese e delle famiglie».

«La crisi economica sull’isola è innegabile. Serve un concreto sostegno finanziario da parte dello Stato, a maggior ragione se, come penso, verrà predisposto a breve un nuovo lockdown»

Posso chiederle un giudizio telegrafico sull’operato posto in essere in questo periodo da parte del Presidente del Consiglio Conte e del Presidente della Regione De Luca?

«Per quanto riguarda il Presidente della Campania, credo che abbia fatto tantissimo nella prima fase, e abbia profuso uno sforzo enorme sotto il profilo economico a sostegno delle imprese, e grande impegno c’è stato anche per quanto riguarda i controlli sanitari. Oggi i numeri del contagio non consentono di essere efficaci come nella prima fase, quindi dal suo osservatorio privilegiato De Luca chiede ulteriori e più drastiche restrizioni. Per quanto riguarda il Governo, comprendo che le scelte finora adottate sono scelte impopolari, che non aumentano il consenso e il gradimento, però gli altri Paesi sono nella stessa situazione e prima o poi anche noi dovremo prendere le misure adottate negli altri Stati. Dunque, se al momento il giudizio non è positivo, per far sì che lo diventi bisogna accompagnare le misure restrittive con provvedimenti di sostegno per famiglie e attività produttive».

«De Luca nella prima fase ha agito bene, adesso invece i numeri del contagio fanno sì che egli invochi misure più stringenti dal Governo. Quest’ultimo sta predisponendo misure impopolari, ma tutta Europa è nella stessa situazione»

Un’ultima domanda: dopo la pagella a De Luca e Conte, diamo un voto a Rosario Caruso. È difficile giudicare sé stessi, quindi mettiamola così: Lei è arrivato a buon punto nella sua quasi decennale esperienza da sindaco. Anche se in questo momento è difficile parlare di prospettive, di cosa è più soddisfatto e qual è invece la ciliegina sulla torta che vorrebbe porre nel corso di questa parte finale del mandato?

«Dice bene: in questo momento è proprio difficile parlare di prospettive future. È una domanda che mi potrà rivolgere quando usciremo da questa situazione emergenziale. Poi i giudizi, le pagelle, le daranno i cittadini e gli elettori al momento del voto. Noi potremo solo essere rispettosi del loro giudizio, mentre possiamo essere moderatamente soddisfatti delle cose che abbiamo realizzato, ma il bilancio finale dell’azione amministrativa lo faremo tra alcuni mesi».

«A Serrara abbiamo realizzato diverse cose pur in un’epoca caratterizzata da una difficile congiuntura socio-economica, e altre iniziative potranno essere portate a compimento entro fine mandato. Poi saranno gli elettori a giudicare»

E la cosa che l’ha maggiormente soddisfatta?

«Ci sono diverse cose che abbiamo realizzato di cui sono contento, però ritengo che si poteva fare di più. Purtroppo anche lo scotto di una congiuntura socio-economica non certamente positiva né brillante: da questo punto di vista non sono stato un sindaco fortunato, perché da quando sono stato eletto la prima volta nel 2011 c’è stato il taglio dei fondi della legge 151, il taglio dei fondi ai Comuni, dunque ho amministrato come i miei colleghi in un periodo certamente non facile. Nonostante ciò, abbiamo comunque realizzato alcune cose e tra queste anche qualcosa di importante, come l’avere assicurato la gestione del porto al Comune garantendo un’entrata certa e anche rilevante, e altre opere come l’isola ecologica, gli impianti sportivi, il depuratore di Sant’Angelo per il quale stiamo avviando la gara, la messa in sicurezza degli edifici scolastici dal punto di vista sismico, e ci avviamo a intraprendere altre iniziative che da qui a fine mandato potremmo anche portare a compimento su problematiche che non venivano risolte da decenni».

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