POLITICAPRIMO PIANO

L’accusa di Stani Verde: «comanda una triade, la maggioranza è stufa»

Lunga intervista al leader della minoranza foriana che analizza i recenti accadimenti politici all’ombra del Torrione e non ha dubbi nel sostenere che la maggioranza guidata dal sindaco Del Deo abbia ormai seri problemi di tenuta

Pian piano nel corso della nostra chiacchierata scenderemo nei dettagli, ma allo stato dell’arte, a livello generale, che idea si è fatto dell’attuale situazione politico-amministrativa a Forio?

«Il problema dell’amministrazione Del Deo è che i consiglieri comunali e gli assessori sono stanchi, perché purtroppo riescono a incidere ben poco, nonostante i loro grandi sforzi. Ho parlato con molti di loro, e mi dicono che essi l’impegno ce lo mettono, ma per poi vederlo vanificato perché tutto deve passare per le mani del sindaco e della sua famosa “triade”. Un accentramento dei poteri che rende inutili gli sforzi altrui, perché i tre vogliono sempre avere l’ultima parola. E le risorse vengono indirizzate verso i progetti da loro propugnati, per il resto invece nulla. Di conseguenza i progetti di coloro che sono al di fuori del “cerchio magico” non vengono mai realizzati. Del resto è una situazione che nell’ultimo consiglio comunale Gianni Mattera elencò una serie di esempi di questo modus operandi, con progetti che egli aveva seguito ma che poi rimanevano lettera morta».

Gianni Mattera indipendente, la Albano dimissionaria: quale di questi due strappi l’ha sorpresa di più e perché?

«Sinceramente mi sorprendono gli strappi che non sono ancora avvenuti rispetti a quelli da Lei citati. Non riesco infatti a capire come altri consiglieri e assessori, che lamentano le stesse problematiche, riescano ancora a resistere. Se Francesco Del Deo non si ravvede, l’amministrazione imploderà».

«Gli assessori e i consiglieri di maggioranza sono stanchi perché non riescono ad incidere nonostante l’impegno. La Triade capeggiata dal sindaco Del Deo accentra su di sé ogni potere»

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A suo avviso la situazione adesso non si è normalizzata, o è ipotizzabile un effetto domino?

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«Sì, credo che sia più che probabile un effetto domino, a meno che il sindaco non riesca a dare una sterzata, o soprattutto a cambiare il loro modo di fare, vale a dire essere meno arroganti con i propri consiglieri. Essi stessi mi hanno detto che vengono trattati come se non capissero nulla, come se soltanto la Triade avesse le soluzioni per ogni problema di Forio, mentre le soluzioni e i progetti proposti da altri non vengono neppure presi in considerazione».

«Se il sindaco non cambia atteggiamento, potrebbe esserci un effetto-domino e l’amministrazione potrebbe implodere»

A suo avviso quindi cosa si è rotto nel “giocattolo” della maggioranza Del Deo?

«È finita la pazienza. È finita la pazienza di chi in campagna elettorale aveva creduto nelle parole di Francesco Del Deo, il quale a chiacchiere è bravissimo: è nei fatti che viene meno. La pazienza si è esaurita soprattutto perché i cittadini non ce la fanno più: è sufficiente fare un giro nelle zone periferiche, Monterone, Panza, per constatare un diffuso malcontento. A Panza in particolare il degrado è assoluto. Anche gli imprenditori che vogliono investire nelle proprie aziende del territorio sono scoraggiati e ci pensano due volte: essi possono anche investire e migliorare le proprie strutture, ma poi il turista all’esterno della struttura si imbatte in una situazione da terzo mondo, ed è triste vedere un borgo così bello ridotto in questo stato».

«Il malcontento è generale, ed è acuito soprattutto nelle zone periferiche, da Monterone a Panza, dove regna il degrado che frena anche gli investimenti degli imprenditori locali»

Mario Savio predica tranquillità, ribadisce che la maggioranza è compatta e ancora numericamente abbondante e dice che già si guarda a dopo il 2023. L’attuale maggioranza può davvero dormire sonni tranquilli o professare ottimismo fa parte del gioco delle parti?

«Mario Savio e il sindaco ostentano sicurezza, ma è solo finzione, un gioco delle parti, appunto. Non possono fare altrimenti. La verità è che stanno implodendo: se non si ravvedono, saranno gli stessi componenti della maggioranza a “staccare la spina”, che non ce la fanno più. Inoltre la gente è stanca: sono i loro stessi elettori a fare pressioni affinché si dia una sterzata o si tronchi quanto prima possibile questa esperienza. Ho avuto modo di parlare con diversi imprenditori: oltre al problema generale costituito dalla mancanza di iniziative a favore del turismo e dalle varie altre problematiche irrisolte, essi lamentano anche di non essere nemmeno liberi di mostrare il proprio dissenso, quasi si vivesse sotto una dittatura. Con i sindaci precedenti si poteva anche protestare, criticare, confrontarsi per trovare soluzioni: molti problemi rimanevano, ma quantomeno c’era un dialogo. Adesso invece tutti si sentono costantemente minacciati, un clima che non piace a nessuno».

«Molti imprenditori mi hanno confidato di soffrire il clima politico attuale: non è possibile esprimere il dissenso, quasi si vivesse in un regime dittatoriale»

Periodicamente, come la cometa di Halley, riappare sulla scena politica foriana la figura di Franco Regine. Come vedrebbe un ritorno sulla scena politica del dottore? E soprattutto, con quale ruolo?

«Il ruolo lo deciderà lui. Non sarò certo io a decidere quale sarà il ruolo di un uomo politico di grande esperienza come Franco Regine: lo deciderà lui in base alla sua volontà. Io ho parlato con Franco Regine, non lo nego, e diversamente da quel che si dice in giro mi ha fatto capire che con i suoi era sceso in campo proprio perché preoccupati dalla deriva che sta prendendo il paese. Mi ha raccontato di quando i cittadini spesso si lamentavano, e lui da sindaco faceva sempre trovare le porte aperte. Oggi invece il municipio è un bunker: per arrivare alla stanza del sindaco ci sono due porte chiuse con tanto di telecamere e citofono, e questo la dice lunga sulla trasparenza e sulla disponibilità del primo cittadino e dell’amministrazione ad ascoltare i problemi della gente. Quindi Franco Regine con la sua esperienza potrà sicuramente essere una risorsa per Forio: per quanto riguarda il ruolo, sarà anche la gente a esprimersi in tal senso».

«Franco Regine e la sua esperienza possono dare ancora molto al paese. Sarà lui, ma anche l’elettorato, a decidere in quale ruolo potrà contribuire al rilancio di Forio»

A proposito di 2023 ed elezioni amministrative, sul vostro versante come vi state muovendo e preparando?

«Il nostro gruppo ha già dimostrato di essere forte elettoralmente, e adesso dopo tanti anni all’opposizione abbiamo dimostrato di essere compatti. Diversi altri comuni dell’isola hanno invece mostrato come, dopo le elezioni, le opposizioni arrivino a sgretolarsi, un po’ sotto i colpi della maggioranza, un po’ a causa delle forze interne alla stessa opposizione che hanno diverse visioni. Noi invece abbiamo dimostrato una sempre maggiore compattezza, ciò è possibile grazie al fatto che il gruppo è composto da persone serie che la pensano allo stesso modo. Non guardiamo alla cosa pubblica come un’opportunità per pochi, ma come un’opportunità per l’intero paese».

«L’elezione del 2018 aveva già dimostrato che il nostro gruppo è forte e la compattezza che abbiamo maturato sin qui ci ha reso ancora più competitivi perché abbiamo un progetto di lunga durata, non ci siamo spaccati come è accaduto alle altre opposizioni isolane»

Ne è passata di acqua sotto i ponti, ma nel 2018 perdeste le elezioni dopo aver portato – anche a sorpresa – un sindaco uscente al ballottaggio. A distanza di anni, quali sono i rimpianti per quell’occasione mancata?

«Nessun rimpianto: sapevamo che l’avventura elettorale del 2018 faceva parte di un percorso, perché prima di “spodestare” un potere costituito esercitato con la minaccia, con il voto di scambio e altri modi ben noti, bisogna creare un progetto, e di conseguenza si deve dimostrare di essere compatti, di avere numeri. E noi lo abbiamo dimostrato, adesso siamo nel pieno del nostro percorso: abbiamo dimostrato di essere una seria forza elettorale, di avere una credibilità, di non venderci al migliore offerente. Adesso chi riporrà nuovamente la fiducia in noi o chi lo farà per la prima volta, sa che si può fidare di questo gruppo, che non è un gruppo di arrivisti che intende arrivare al potere per interesse personale, cosa che avremmo potuto farlo anche dall’opposizione, soprattutto oggi. Noi restiamo al nostro posto, non abbiamo nulla da condividere con Francesco Del Deo e il suo cerchio magico. Siamo diventati più numerosi, e siamo pronti per amministrare il nostro paese: le competenze e le professionalità le abbiamo, ora abbiamo anche i numeri».

«Per le amministrative 2023 siamo già pronti: abbiamo competenze e professionalità, tanti cittadini si sono avvicinati al nostro progetto politico, che si basa anche sui sacrifici che sopportiamo per l’interesse del paese, non per fini personali»

Lei sarebbe pronto a riprovarci, o stavolta vincere diventerà prioritario rispetto alla scelta del candidato?

«Guardi, il nostro gruppo è talmente unito e legato da fiducia reciproca, che l’ultimo nostro problema è quello della scelta del candidato sindaco. Naturalmente io ho messo a disposizione la mia candidatura: alle ultime elezioni abbiamo avuto un buon risultato, adesso stiamo aggregando tantissime persone, quindi quello della candidatura è l’ultima cosa a cui pensiamo. D’altronde abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta, che non è dettato da egoismi ma semplicemente dal fatto che in questa fase ci interessa il progetto, ci interessa aggregare altre persone attratte non dal fatto che siamo elettoralmente forti, ma persone che credono in tale progetto e che vogliono mettersi a disposizione, capaci di fare sacrifici; del resto la politica come la intendiamo noi comporta vari sacrifici, togliendo tempo al lavoro, alla famiglia, agli affetti. Dunque, priorità al progetto anziché alla persona».

«La Forio del futuro dovrà essere a misura di cittadino e del turista, senza le improvvisazioni tipiche di questa amministrazione. Dobbiamo rilanciare il dialogo con le altre amministrazioni isolane, imparando dalla lezione che ci ha dato Procida, capitale della cultura 2022»

Come immagina la Forio del domani?

«La Forio del domani la immagino innanzitutto come una Forio che sappia dove vuole andare. Mi spiego meglio: noi siamo un paese a vocazione turistica come il resto dell’isola. Se domandassimo al sindaco Francesco Del Deo quale sia stata la sua strategia, egli non saprebbe rispondere, perché tutto è stato fatto in maniera improvvisata. Noi vogliamo una Forio proiettata nel futuro non soltanto a chiacchiere, che inizi a proporre un turismo ecosostenibile, perché finora varie iniziative in tal senso, come Ischia Plastic Free, si sono limitate alle chiacchiere, senza incidere realmente. Parlo di turismo sostenibile e in tale ottica dobbiamo coinvolgere anche gli altri Comuni: dobbiamo pensare cosa vogliamo fare veramente per risolvere il problema del traffico, quindi incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi, di cui si parla tanto, anche se poi di azioni concrete non si ha notizia. La Forio del futuro sarà una Forio a misura di cittadino e del turista. Bisogna farsi trovare pronti all’inizio della stagione turistica, senza lasciare tutto all’improvvisazione, all’ultimo momento, senza una programmazione. Inoltre bisogna far conoscere Ischia nel mondo: Procida ci ha dato una importante lezione. Da cenerentola è diventata la regina del Golfo di Napoli con poche semplici mosse, dirette a far conoscere e promuovere le bellezze del proprio territorio. Siamo felici per Procida, a cui rinnovo i complimenti, perché darà visibilità a tutto il Golfo, ma la cosa ci deve far riflettere, perché loro sono stati bravissimi e noi no, finora».

«Del Deo dovrebbe abbassare i toni, inoltre non deve preoccuparsi troppo delle nostre denunce, ma piuttosto di approfondire e verificare il loro contenuto»

L’ultima domanda: incontra Francesco Del Deo al bar, che cosa gli dice?

«Gli dico che sono molto preoccupato per come sta gestendo i lavori pubblici, cosa che più volte gli ho detto in consiglio comunale, ma soprattutto gli direi di abbassare i toni e di non vedere sempre le nostre come azioni volte semplicemente ad attaccare la maggioranza, ma di approfondire sulle nostre denunce. Quando noi denunciamo fatti gravi, come quello dell’assegnazione dei lavori pubblici in violazione di leggi, e ciò porta a lavori pubblici eseguiti in maniera scadente, gli direi di non preoccuparsi troppo della denuncia, ma piuttosto di verificare quanto scritto da noi in quella denuncia. Il sindaco deve porsi una domanda: se noi denunciamo che i lavori pubblici vengono assegnati in maniera non corretta, e che ciò porterà alla cattiva esecuzione degli stessi, cosa che poi si verifica, dovrebbe essere normale interrogarsi; a meno che non sia già al corrente di tutto, ma ciò configurerebbe un altro tipo di responsabilità».

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