CRONACA

Cas negato, per due famiglie saldati gli arretrati

Tramite la procedura di negoziazione assistita, gli avvocati Aniello e Gianluca Palomba sono riusciti a dimostrare il diritto dei due nuclei familiari alla percezione di consistenti cifre per l’autonoma sistemazione

Sono stati necessari cinque anni, ma finalmente due nuclei familiari sono riusciti a vedersi riconosciuti i contributi dovuti. Parliamo dei contributi di autonoma sistemazione spettanti a quei cittadini che a causa del sisma del 2017 hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni danneggiate e trovare alloggi alternativi. Grazie all’operato degli avvocati Aniello e Gianluca Palomba, che hanno dimostrato con una serie di documenti e di argomentazioni il diritto alla percezione del contributo, le due famiglie sono riuscite a conseguire tutti gli arretrati e vedersi riconosciuta una somma nient’affatto trascurabile.

Nel primo caso, il signor Conte insieme alla sua famiglia, per un totale di quattro persone, aveva ripetutamente fatto istanza per poter ottenere gli 800 euro mensili che secondo la normativa emergenziale gli spettano per la sistemazione abitativa. Tuttavia la domanda non era mai stata soddisfatta: la motivazione va ricercata nel fatto che dal punto di vista anagrafico la sua famiglia risultava inclusa nel nucleo familiare della madre. La realtà era di fatto diversa, in quanto la madre del signor Conte abitava un appartamento separato, situato al piano superiore. Si trattava dunque di due abitazioni separate, anche se nello stesso edificio colpito dal sisma, con due distinte istanze di contributo, ma le autorità avevano accolto soltanto la domanda della signora titolare dell’appartamento al piano superiore. Siccome il nucleo familiare della signora raggiungeva già il tetto massimo erogabile previsto dalla normativa (1500 euro mensili), i quattro componenti della famiglia Conte erano rimasti senza percepire alcun contributo. Gli avvocati sono riusciti a dimostrare che in realtà il nucleo familiare soddisfava tutti i requisiti richiesti dalla normativa, vale a dire l’abitare in una dimora stabile e continuativa all’interno di un immobile. Dunque, anche se anagraficamente i due nuclei risultavano inclusi nello stesso stato di famiglia, in realtà si trattava di due nuclei del tutto separati: infatti nell’appartamento sottostante il signor Conte aveva utenze indipendenti, intestate alla moglie. Anche il controllo sui consumi ha contribuito a dimostrare che la sua famiglia dimorava in tale appartamento, salvo quella relativa all’approvvigionamento idrico, perché la separazione della fornitura sarebbe dovuta intervenire trascorsi vent’anni dal momento in cui la madre del signor Conte aveva donato l’appartamento al figlio.

Nonostante le reiterate richieste cadute nel vuoto, gli avvocati Palomba hanno innescato la procedura di invito alla negoziazione assistita e sono riusciti a vedere riconosciuti da comune e struttura commissariale un importo pari a poco meno 40mila euro, calcolando tutti gli arretrati. Adesso, grazie alla dichiarazione di agibilità per l’abitazione dopo i lavori di ripristino ultimati, la famiglia Conte è potuta tornare nella propria casa.

Nel secondo caso, il signor Scotto Di Clemente dopo il sisma era stato ospitato in albergo con la propria famiglia. Successivamente, quando la permanenza nella struttura era terminata, egli aveva inoltrato la propria istanza per il Cas, ma anche in questo caso essa non era stata evasa. Il motivo andava ricercato nel fatto che l’immobile che egli abitava fino al momento del terremoto risultava avere più titolari. I due difensori hanno invece dimostrato, tramite la dichiarazione di successione, che l’appartamento faceva parte della quota che era spettata al signor Di Clemente. Anche in tal caso, l’esame delle utenze oltre alla deposizione di alcuni testimoni, è emerso che egli abitava stabilmente di quell’immobile, insieme alla moglie e ai cinque figli: dopo la procedura di negoziazione, il cittadino si è visto riconoscere oltre 20mila euro di arretrati, e il diritto a percepire tuttora il contributo mensile di 1.100 euro.

In entrambi i casi, la procedura in questione attivata dagli avvocati Palomba e conclusa con successo ha evitato il contenzioso giudiziario, risolvendo in tempi sicuramente più celeri la controversia.

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