CRONACAPRIMO PIANO

Cas percepito senza averne diritto, sequestro di beni per 220.000 euro

L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Ischia, nel mirino sono finiti complessivamente nove soggetti (sette di Casamicciola e due di Lacco Ameno) che avrebbero ricevuto il sussidio economico mediante false attestazioni

Una indagine lunga, laboriosa e meticolosa, con una serie di posizioni che nel tempo sono state passate al setaccio fino a quando gli investigatori non hanno avuto la convinzione che qualcosa non filasse per il verso giusto. E una volta chiusa l’attività di monitoraggio, era praticamente chiaro a tutti che la bomba prima o poi sarebbe deflagrata. E così è stato, fino a quando nella mattinata di ieri non è arrivata l’ufficialità sull’esito di una attività condotta dalle Fiamme Gialle e coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli. La Guardia di Finanza di Ischia, guidata dal tenente Antonio Giglio, ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore stimato in oltre 220.000 euro. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Napoli nei confronti di nove soggetti ritenuti responsabili di aver ricevuto il contributo di autonoma sistemazione che viene erogato ormai dal 2017 agli sfollati (che hanno subito danni tali da rendere le proprie abitazioni inagibili) vittime del terremoto che ha colpito duramente i Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e soltanto in minima parte Forio.

Come detto le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Ischia, come si legge in una nota ufficiale, hanno consentito di accertare come i nove soggetti “successivamente all’evento sismico che ha colpito quei Comuni, abbiano ottenuto con continuità e senza averne i requisiti, mediante false attestazioni, il sussidio economico, dal 2017 al 2021. I reati ipotizzati sono truffa ai danni dello Stato, falsità ideologica e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle partenopee si sono sviluppati mediante acquisizioni documentali, l’audizione di persone informate sui fatti e l’analisi di documentazione inerente ai consumi idrici ed elettrici delle abitazioni”. Nella nota si legge ancora che sono stati “riscontrati, in particolare, casi di dichiarazione di falsi domicili, di permanenza continua in abitazioni formalmente dichiarate inagibili, di indebito soggiorno presso strutture ricettive convenzionate per l’accoglienza delle popolazioni terremotate, di iscrizione presso medici di base in Comuni diversi da quelli dell’isola di Ischia”. Per la cronaca i finanzieri si portarono presso i municipi di Casamicciola e Lacco Ameno intorno alla metà di settembre per acquisire documentazione relativa agli importi incassati in questi anni dai cittadini che secondo l’accusa non avevano diritto a ricevere il CAS. Secondo informazioni in nostro possesso, sette delle persone coinvolte nell’inchiesta percepivano il contributo a Casamicciola, due a Lacco Ameno e nessuna a Forio (circostanza abbastanza scontata considerato che all’ombra del Torrione il sussidio viene erogato ad appena 19 cittadini).

I reati ipotizzati sono truffa ai danni dello Stato, falsità ideologica e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle partenopee si sono sviluppati mediante acquisizioni documentali, l’audizione di persone informate sui fatti e l’analisi di documentazione inerente ai consumi idrici ed elettrici delle abitazioni

Sull’accaduto abbiamo chiesto un commento al sindaco Giovan Battista Castagna, che è stato abbastanza telegrafico ma nel contempo esplicito: “E’ un’indagine che è stata portata avanti e della quale non resta che attendere gli esiti. C’è massima fiducia in quello che sarà l’operato della magistratura, ma a prescindere ci troviamo davanti ad una serie di verifiche che era giusto fare. D’altronde come amministrazione comunale in passato avevamo fornito ampia documentazione alla Guardia di Finanza ed auspicato che potessero esserci di supporto in quello che era un momento evidentemente complesso. Ripeto, attendiamo gli sviluppi e poi trarremo le eventuali conclusioni”. Di tenore analogo le dichiarazioni di Giacomo Pascale che esordisce ovviamente invocando prudenza: “Innanzitutto aspettiamo l’esito delle indagini, questo mi sembra chiaro. Noi da quando si è verificato il terremoto siamo stati chiari negli appelli pubblici. Ho sempre pensato che in ogni tragedia ci sono coloro che hanno bisogno, che hanno quasi bisogno e purtroppo anche quelli che speculano e quindi non era da escludere che ci potessero essere casi come quelli oggetto di indagine. Il mio auspicio è che l’inchiesta possa concludersi senza alcun profilo di responsabilità, perché sottrarre risorse a chi ne ha bisogno è immorale due volte: in primo luogo perché si sta rubando e poi perché si sottraggono risorse che andrebbero destinate a chi ne necessita. Che si faccia chiarezza, allora, speriamo quanto prima possibile”

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