Casa D’Ambra: l’innovazione nella tradizione

Luchino Visconti li portò nel cuore per tutta la vita. Luigi Veronelli amava perdersi nei loro vigneti a picco sul mare, tanto da classificarli tra i più belli d’Italia. Calici di Biancolella allietavano le serate del jet set internazionale, nella dolce vita ischitana degli anni ‘60. I vini di Casa D’Ambra hanno attraversato la storia della produzione vitivinicola dell’Isola; da quando Francesco D’Ambra e i suoi “carati” di vino arrivavano a Napoli alla fine dell’Ottocento, a dare corpo e vita ai profumi di uve che quasi nessuno conosceva ma che Don Ciccio riuscì a far amare e apprezzare. Colori e profumi talmente unici da non risparmiare nessuno dei suoi tre figli, Mario, Michele e Salvatore che porteranno l’azienda a puntare sempre più in alto. Sono gli anni ’50, quelli dello sviluppo turistico dell’isola, e mentre tutt’intorno si espianta e si costruisce, i fratelli D’Ambra, al contrario, acquistano nuovi vigneti. Salvatore è il primo ad imbottigliare il Biancolella, vestendola di quell’etichetta storica che tutti conosciamo. E lo fece insieme al grande amico Luchino Visconti che suggerì quel tocco di “tradizione” sullo sfondo, con la casa di famiglia e il mare di Ischia, e il produttore francese Chandon ad autorizzarne la forma a scudetto, proprio come lo champagne. Tradizione ed eleganza, così nasce un’icona. Ma si sa, la storia è un susseguirsi di nuovi protagonisti e da qualche anno è Andrea, enologo come il papà Salvatore, a difendere il patrimonio di terreni ricchi ma difficili. L’innovazione come ricerca nella tradizione. E’ la sua frase, il suo motto, la sua filosofia di vita. Segue personalmente le sue “creature”, dal vigneto all’imbottigliamento, punta al miglioramento della qualità insieme a 150 viticoltori ischitani che gli conferiscono le uve. Biancolella, Per’ e palummo, Falanghina e Aglianico sono alla base della sua produzione, compreso il Forastera, autoctono dai tempi della fillossera, quando arrivò in aiuto dei vignaioli ischitani per la sua resistenza alla malattia. Venuto dal continente non si è più mosso dall’isola, regalando vini leggeri ed eleganti. Casa D’Ambra lo imbottiglia in purezza nel suo Forastera Euposia 2014, dagli immediati colori paglierini, luminosi e brillanti. Figlio dei vigneti di quattro agricoltori di Forio, Lacco Ameno e Serrara Fontana è affinato in acciaio a preservare la delicatezza di note fruttate di pesca e albicocca e dall’impatto al naso piacevolmente agrumato. Accenti leggeri di menta e rosmarino donano quel tocco delicato di richiamo alla ricca macchia mediterranea dell’isola. Note che ritornano in bocca insieme a sfumature decise di sapidità, con un finale ammandorlato e persistente, tale da renderlo elegante e deciso, perfetto se abbinato a formaggi medio stagionati e pietanze a base di pesce, anche zuppe o sauté di cozze. Un piccolo gioiello ischitano di Casa d’Ambra, che mostra tutto il suo carattere e nel contempo l’eleganza di un vino venduto al pubblico a 11 euro circa.
Casa D’Ambra Via Mario d’Ambra, 16 – Forio d’Ischia www.dambravini.com
Malinda Sassu