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Spazi “scippati” a Calata di Massa, la rabbia degli autotrasportatori

ISCHIA. Un appello accorato, un sos, praticamente un grido di dolore. Lanciato al presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Pietro Spirito, per rivendicare un fatto gravissimo che va avanti da qualche settimana e che non è più sopportabile da parte degli autotrasportatori. Che, per farla breve (nei dettagli scenderemo tra poco), si sono visti letteralmente “scippare” gli spazi loro destinati nello scalo napoletano di Calata di Massa. Con conseguenze, è evidente, facilmente intuibili. Da qui la lettera indirizzata allo stesso Spirito e per conoscenza anche ai sei sindaci dell’isola d’Ischia ed a quelli di Procida, Capri e Anacapri, chiamati a dare supporto – almeno si spera – a quella che dovrà essere una battaglia per affermare sacrosanti diritti. La nota, firmata da presidente e direttivo della New Atec, inizia così: “La nostra associazione, che raggruppa i trasportatori delle isole di Ischia, Capri e Procida, intende sottoporre alla vostra attenzione la grave problematica che si è manifestata in queste ultime settimane all’interno dello scalo portuale di Porta di Massa. Sicuramente lei è al corrente che su tale scalo è stata dirottata la tratta marittima che due volte a settimana serve le Isole Eolie. Tale operazione ha comportato la perdita di due posti ormeggio navi ed in più la drastica riduzione delle corsie di sosta ed imbarco per le nostre isole”.

Lombardi & co. proseguono poi ricordando “che all’interno dello scalo sopra menzionato avvengono più di quaranta arrivi/partenze di navi giornaliere tra Medmar e Caremar con una conseguente movimentazione d milioni di passeggeri oltre che di autovetture e autocarri. Molti di questi autocarri sono di notevole importanza per l’approvvigionamento merci giornaliero utile a soddisfare la popolazione e i turisti presenti nelle isole precedentemente indicate. Non si riesce a comprendere come sia stato possibile sottrarre degli spazi così ampi utili allo svolgimento di un servizio di fondamentale importanza. Basti ricordare che per le isole Eolie vengono svolte solo due partenze settimanali per una clientela composta da poche centinaia di persone, qualche decina di auto e svariati veicoli commerciale”. E obiettivamente, ci permettiamo di osservare, equiparare questi numeri a quelli di Ischia – tanto per fare un esempio – appare follia allo stato puro. Ecco perché i firmatari della nota aggiungono che “detto questo, fermo restando che comprendiamo le motivazioni che hanno spinto codesta spettabile autorità ad effettuare tale ‘concessione’, riteniamo che il tutto non debba essere fatto a discapito e danno sia degli utenti che delle associazioni di categoria che riprendendo quanto precedentemente scritto usufruiscono quotidianamente dei servizi offerta dalla Calata di Porta di Massa”.

E’ a questo punto che il discorso si sposta indietro nel tempo con una sorta di polemico amarcord. “E’ il caso di ricordare che circa dieci anni orsono – prosegue la missiva – durante lo svolgimento del travagliato iter relativo allo spostamento delle corse effettuate dalle navi traghetto dal molo Beverello a Porta di Massa la nostra associazione espresse parere favorevole che fu determinante affinché tale cambio generazionale avvenisse con i migliori auspici nonostante i notevoli pareri dissidenti delle varie amministrazioni. Riteniamo pertanto ingiusto che ora ci vengano sottratti degli spazi fondamentali per lo svolgimento del nostro lavoro e per lo sviluppo turistico delle nostre isole. Auspichiamo pertanto la sua attenzione e quella dei sindaci che ci leggono per conoscenza, affinché, ad horas, il tutto venga riportato, alle sue condizioni di origini”.

Gaetano Ferrandino

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