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Casamicciola, continua l’indagine sulla posta “abbandonata”

DI GAETANO FERRANDINO

CASAMICCIOLA TERME – Comincia ad assumere i contorni di un vero e proprio giallo il ritrovamento di un grosso quantitativo di posta in un terreno incolto della Sentinella. La vicenda, passata decisamente troppo poco sotto i riflettori, è in realtà molto più complessa di quanto si possa credere e non a caso è oggetto di una minuziosa indagine che viene condotta dai carabinieri della Compagnia di Ischia, guidati dal cap. Andrea Centrella, con la supervisione degli uomini del Nucleo Operativo Radiomobile – diretti dal maresciallo Sergio De Luca – che monitorano questa singolare faccenda sin dalle prime battute. I militari dell’Arma hanno sentito diverse persone, in particolari rientranti nell’orbita del Comune di Casamicciola Terme, dal momento che 1.077 “pezzi” postali (e dunque la metà del quantitativo rinvenuto) erano proprio avvisi di pagamento per una serie di tributi comunali.

Proprio i carabinieri del Radiomobile hanno raccolto la denuncia querela che è stata sporta oralmente da Michele Rossano, comparso dinanzi alle forze dell’ordine nella sua veste di facente funzioni di responsabile dell’ufficio tributi, in luogo del rag. Antonio Iaccarino assente per malattia. Rossano prende atto del rinvenimento delle oltre mille buste postale contenenti inviti bonari di pagamenti della Tari (la tassa sui rifiuti solidi urbani) per l’anno 2014 destinate ad utenti residenti sull’isola d’Ischia così come domiciliati in terraferma. Ai carabinieri il funzionario comunale ricorda che i predetti avvisi furono affidati per il relativo recapito all’operatore postale denominato MORE srl, con sede legale a Capua e con sede operativa proprio a Casamicciola. Per poi aggiungere che a causa del mancato recapito della corrispondenza in questione agli utenti, non ricevendo poi i plichi non recapitati per varie ragioni (destinatario sconosciuto, inesistente, ecc.) l’ufficio constatando il mancato incasso della Tari era stato costretto ad emettere avvisi di sollecito di pagamento, cosa che poi è puntualmente avvenuta nel mese di luglio dello scorso anno.

Agli uomini guidati dal cap. Andrea Centrella, Michele Rossano ha anche voluto ricordare che i rapporti con la MORE srl avvenivano soprattutto attraverso conversazioni telefoniche con il responsabile dell’impresa, Antimo Golino, rimarcando ancora che alla fine dello scorso mese di settembre l’operatore postale in questione ha chiuso il punto di raccolta e smistamento posta ubicato a Casamicciola Terme e che l’importo impegnato per il servizio recapito posta relativo all’anno 2014, tra il Comune e l’operatore MORE srl era pari ad euro 3.623,40.  Per la cronaca, l’importo è stato pagato quasi nella sua interezza e cioè per oltre 3.100 euro. Un passaggio, quello contenuto nella denuncia sporta di fatto da Rossano per conto dell’ente locale, decisamente significativo, perché in effetti indirizza in modo preciso ed inequivocabile il lavoro degli inquirenti. Cosa può essere successo? Possibile che alla chiusura dell’ufficio nella cittadina termale sia stato abbandonato il quantitativo di posta non consegnata in passato? E soprattutto, se così fosse, da chi? Una serie di interrogativi inquietanti che deve trovare una risposta, e l’impressione è che la troverà molto prima di quanto sia lecito immaginare. Riuscendo magari a dare anche una spiegazione ad un episodio di cronaca che nasconde ancora tanti, troppi lati oscuri.

 

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