CULTURA & SOCIETA'

Sostenibilità e imprese turistiche, convegno al “Telese”

L’appuntamento è stato curato dal professore Mauro Sciarelli, coordinatore del corso di economia aziendale presso la Federico II

DI ARIANNA ORLANDO

Presso l’IPS V. Telese, si è tenuta in mattinata la conferenza dal titolo “la sostenibilità e le imprese turistiche” a cura del professore Mauro Sciarelli, coordinatore del corso di economia aziendale presso la Federico II. Il professore ha esordito salutando calorosamente gli studenti e il Telese, ricordando che il suo intervento presso la scuola è ormai un appuntamento di cadenza annuale ormai da cinque anni. Il Telese, come ha giustamente ricordato anche il professore, è una struttura fondamentale nella formazione dei settori dell’accoglienza e della ristorazione in un luogo nel quale le potenzialità turistiche avrebbero ulteriori possibilità di espansione. È necessario infatti parlare di “sistema turistico” in quanto l’organo accoglienza e quello ristorazione cooperano con il “luogo turistico” al fine di creare un equilibrio nel quale possano sopravvivere le esigenze sociali, economiche e ambientali. Nel caso in cui si parli infatti di “sostenibilità”, occorre discuterne non solo in ottica si tutela ambientale ma anche in termini di risorsa economica e sociale. La sostenibilità è di fatto il senso della cooperazione di luoghi di attrazione turistica e strutture adibite alla loro accoglienza e ristorazione. La tutela del “luogo turistico” è ovviamente la prima qualità di un sistema sostenibile in quanto questo costituisce il polo di attrazione del turismo in quella zona piuttosto che un’altra. Le strutture ricettive e ristorative ne traggono profitto in quanto si costituiscono come centri di gestioni di flussi economici ma anche sociali.

“La sostenibilità è un concetto tridimensionale”, diceva Mauro Sciarelli, perché “consiste in un intervento rispettoso nei confronti del contesto ambientale, sociale ed economico”. Una struttura si definisce sostenibile quando riesce a “mantenersi” nel tempo. Il discorso è stato un “vestito” particolarmente “suitable” a Ischia perché sono state affrontate le dinamiche che caratterizzano “una destinazione turistica” tra cui la capacità di carico, il consumo delle risorse che deve essere proporzionale alla possibilità di rigenerarle o di autorigenerarsi”, la soddisfazione dei lavoratori del turismo che costituisce il presupposto per la soddisfazione del cliente. Da questa polpa densa di significato è stato possibile estrarre il senso massimo del valore che spesso non diamo alle strutture turistiche della nostra isola e ancora peggio, né ai nostri luoghi turistici né ai lavoratori del turismo. Eppure, si dice, siamo una grande industria in cammino. Eppure, lo crediamo sinceramente, sarebbe più bello pensarci e configurarci come un ecosistema in equilibrio di cui siamo parte interna ed esterna, lavoro e godimento, partecipazione e sopraelevamento.

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