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Il Porto d’Ischia come casa invernale del Gabbiano Corso

Ischia – “Continua il monitoraggio dello svernamento del raro e minacciato Gabbiano Corso al porto di Ischia. Sono Circa 40 gli individui censiti da fine novembre quasi tutti i pomeriggi presso la scogliera. Per adesso sono giunte le cronostorie di 3 inanellati. 2 Sono nati ad Isca (penisola sorrentina) nel 2011, si riproducono presso l’area protetta di Vivara da qualche anno. 1 è nato a Vivara nel 2014 e fa il pendolare fra Ischia (NA) e Foce Volturno (CE). E tutti in Inverno sembrano ritrovarsi al Porto di Ischia”. È questa la storia raccontataci da Rosario Balestrieri il professore zoologo autore di un interessantissimo progetto di scienze che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto Anna Baldino di Barano che hanno imparato a conoscere qualcosa in più sulla biodiversità della loro isola. Uno dei gabbiani lo hanno chiamato Ilario e, nato nel 2011 a Capo di Pula, nel sud della Sardegna, pare abbia scelto di trasferirsi sull’isola d’Ischia. Quest’esemplare di gabbiano corso, un uccello marino endemico del Mediterraneo tutelato da una specifica azione del Ministero dell’Ambiente, è dotato di un anello identificativo ne racconta la storia: a gennaio è stato osservato sulla nostra isola, ed è uno dei 45 gabbiani corsi che popolano l’area dell’antico lago che Ferdinando di Borbone trasformò in un porto. Il professore zoologo e presidente dell’associazione Ardea insieme ai suoi studenti li osserva due volte a settimana, raccogliendo dati e storie. L’obiettivo?  Quello di veicolare l’importanza dell’ecosistema ischitano per la conservazione di questa specie e accrescere il senso di responsabilità delle nuove generazioni per la tutela ambientale.  Oltre a Ilario, i ragazzi hanno raccolto i dati su Cecilia che l’ultima volta era sull’isola nel 2013 e Gennaro, nato nel 2011 nella penisola Sorrentina. «La mia speranza – ci raccontò il professore in una recente intervista  – è che questi alunni, quando si troveranno a scegliere il lavoro da fare, si ricorderanno che ci sono altre strade da percorrere e magari penseranno loro a fare ciò che non stiamo facendo noi». Osservare la natura dell’isola per conoscerla e saperla rispettare oggi e nel futuro quando l’isola potrebbe diventare, perché no, meta di appassionati di birdwatching provenienti da tutto il mondo. – ISPU

 

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