ISCHIA – Pazza idea, cantava Patty Pravo in quello che ancora oggi resta il più celebre cavallo di battaglia della cantante. E anche quella che stava maturando sull’asse Casamicciola-Lacco Ameno, almeno in una fase embrionale, sembrava essere tale. Fino a quando, pian piano, la cosa è maturata ed è diventata terribilmente seria. E l’accelerazione c’è stata proprio di recente quando al termine di due incontri (sui quali relazioneremo tra poco) è venuta fuori una proposta a dir poco clamorosa, sulla quale si lavorerà a stretto giro sfruttando gli strumenti messi a disposizione delle normative vigenti. Il Comune termale e quello del Fungo hanno deciso di accorparsi e di diventare un unico Comune e attenzione, la cosa sulla carta è molto più avviata di quanto fosse lecito attendersi. Tutto ha avuto inizio qualche tempo fa, nel corso di un incontro che si è svolto nella cornice di Piazza Santa Restituta, all’interno dell’Albergo La Reginella, come è noto a tutti quartier generale del senatore Domenico De Siano. Un pomeriggio, attorno a un tavolino della struttura ricettiva, si trovano seduti – secondo le informazioni in nostro possesso – si trovano seduti, oltre al coordinatore regionale di Forza Italia, i sindaci di Casamicciola e Lacco Ameno, Giovan Battista Castagna e Giacomo Pascale, e l’assessore al Turismo della cittadina termale Ignazio Barbieri. Si discute sull’ipotesi di costituire una sola municipalità e le parti in causa darebbero più o meno il loro assenso. Si può fare, e tutto inizia da lì, perché poi evidentemente c’è chi inizia a muovere ulteriori passi presso le sedi competenti e attenzione, udite udite, si arriva anche ad un secondo appuntamento.
Stavolta la cornice non è più quella del Reginella, e a quanto sembra non c’è nemmeno il senatore Domenico De Siano. Sia chiaro, non perché il progetto non abbia il suo placet ma semplicemente perché quel giorno è impegnato altrove oppure ha ormai delegato agli altri il compito di trovare l’accordo e trovare le linee guida della storica fusione. E allora tutti al Palazzo Bellavista, nella casa comunale, dove i convenuti sono nuovamente Giovan Battista Castagna e Ignazio Barbieri, un esponente della giunta lacchese, il vicesindaco casamicciolese Peppe Silvitelli e l’assessore Loredana Cimmino. Le voci di dentro fissano anche una scadenza, e pare che si raggiunga anche una convergenza tra i due primi cittadini, laddove necessario. Siccome GB Castagna è stato eletto con un anno di anticipo rispetto a Giacomo Pascale, proprio il sindaco lacchese avrebbe dato il suo assenso a dimettersi dodici mesi prima della naturale scadenza del mandato. Proprio per fare in modo che si possa creare una vacatio in entrambi i Comuni e dunque poter procedere alle nuove elezioni amministrative “a reti unificate”. Per la cronaca, si sarebbe parlato anche di tre grandi opere da mettere in atto per rendere più forte la nuova realtà territoriale che si verrebbe a creare, una delle quali sarebbe costituita da un unico lungomare capace di partire dall’altezza del Bar Topless e di giungere in pratica fino al Capitello se non di estendersi anche un po’ più avanti. Fantasie, voli pindarici o quant’altro? Assolutamente no, personaggi e interpreti di questa vicenda (almeno alcuni di loro) fanno terribilmente sul serio e sono categoricamente decisi a lanciare la sfida. Che, chissà, potrebbe essere il primo passo verso quell’unificazione dei Comuni tanto agognata ma respinta una prima volta dalla mancanza di quorum al referendum ed in seconda battuta dalla mancata indizione dello stesso dopo che il consiglio regionale della Campania (che all’epoca vedeva nei panni di governatore Stefano Caldoro) fece abortire clamorosamente l’assalto proprio di Domenico De Siano, che nel frattempo era riuscito ad aggirare l’ostacolo del quorum.
Così come, in passato, aveva anche abortito l’operazione denominata “Comunello” che avrebbe dovuto vedere sotto un’unica bandiera i municipi cosiddetti costieri dell’isola verde e cioè proprio Casamicciola e Lacco Ameno oltre Ischia. Non se ne fece nulla nemmeno in quella circostanza e stavolta la rivoluzione potrebbe partire proprio dai due comuni certamente più piccoli e meno “pesanti” rispetto a quello capofila dell’isola verde. Un dato politico, ma presumibilmente su questo si potrà anche dibattere a lungo, è certamente rappresentato dal fatto che proprio Ischia non sia stata coinvolta in questo discorso a tavolino, ed è indubbiamente un fatto sul quale il lettore potrà tranquillamente farsi un’idea ed avere una chiave di lettura. Nel frattempo, pare che proprio Domenico De Siano abbia cominciato a muovere le sue leve presso le opportune sedi (ovviamente capitoline) per valutare fattibilità e tempi dell’operazione, che certamente sotto l’aspetto della burocrazia – vero e proprio incubo del Belpaese – rappresentano un freno non indifferente. Un freno, appunto, riferiscono gli interessati, ma assolutamente non un ostacolo insormontabile. E nel frattempo, non fosse altro che per portarsi avanti con il lavoro, sembra che l’asse “casamicciolacchese” abbia già cominciato anche a pensare a quello che potrebbe essere il nome del nuovo Comune. Che potrebbe chiamarsi, ma qui davvero siamo nel campo delle ipotesi, Casalacco Terme. Sì, terme, perché a quello che ormai da secoli è il brand inconfondibile dell’isola verde, e dunque una marcia in più, nessuno intende proprio rinunciare. Per questo ci sarà tempo, più o meno fino a quando arriverà il momento di dare la parola ai cittadini di entrambi gli schieramenti, che saranno chiamati a pronunciarsi favorevolmente o negativamente alla realizzazione del progetto attraverso l’immancabile istituto del referendum, che in casi del genere davvero non può non essere presente all’appello. Per adesso siamo a questo, e sicuramente non sono i “preliminari”, almeno nelle intenzioni. Per il resto, come si dice in gergo, se son rose fioriranno. In fondo, è pur vero che siamo in primavera…
