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«Casamicciola, fai presto»: l’appello del Pio Monte

I tedeschi scalpitano per acquisire la struttura, i pareri della Sovrintendenza sono stati rilasciati: Alessandro Pasca di Magliano scrive al sindaco chiedendo di accelerare i tempi

Che ci fosse una trattativa con un colosso tedesco per la cessione del cespite caduto ormai in rovina, noi de Il Golfo fummo i primi a scriverlo. Una notizia che venne accolta con un certo scetticismo da alcuni “addetti ai lavori” ma che poi trovò la sua fondatezza nella scorsa primavera quando si svolse un incontro tra una delegazione del Pio Monte della Misericordia e dell’amministrazione comunale di Casamicciola Terne.

Nel mirino, una serie di step di natura burocratica da adempiere entro tempi ragionevoli, anche perché la cordata tedesca intenzionata rilevare la struttura voleva avere precise garanzie: che né l’ente locale del Capricho né tantomeno la Sovrintendenza avessero frapposto ostacoli alla realizzazione di un progetto ambizioso e realmente in grado di cambiare le sorti della cittadina termale e probabilmente dell’isola intera. Nel mezzo però ci sono state le elezioni amministrative, l’insediamento della nuova amministrazione – nel segno della continuità, vista la riconferma del primo cittadino uscente Giovan Battista Castagna e della sua coalizione – e una serie di problematiche legate ad esempio alla ricostruzione post sisma che evidentemente hanno creato una serie di lungaggini che però nel caso di specie certo non hanno giovato.

E così il sovrintendente del Pio Monte, Alessandro Pasca Di Magliano, ha indirizzato una nota proprio al sindaco Castagna nella quale scrive testualmente: “Signor sindaco, nel far seguito alle pregresse conversazioni e soprattutto all’impegno congiuntamente assunto in data 26 marzo 2019, che prevedeva il rilascio delle autorizzazioni comunali entro il 30 giugno 2019, le chiedo volerci rassicurare in merito, stante il lungo lasso di tempo trascorso senza alcun riscontro al predetto impegno. In merito voglio evidenziare che questo Pio Monte ha ottenuto il parere favorevole al progetto da parte della Sovrintendenza, parere trasmesso, unitamente al progetto, al Comune di Casamicciola.

L’estate è trascorsa senza che l’ente del Capricho abbia adottato i provvedimenti di competenza ma ormai ci siamo: nel prossimo consiglio comunale la costituzione della commissione edilizia metterà in condizione di accelerare (e concludere) l’iter

Il ritardo nel rilascio dell’autorizzazione di competenza del Comune ha già comportato lo slittamento della data di avvio delle attività di recupero e nuova destinazione del cespite, ma non vorremmo trovarci nella situazione di dover venir meno agli impegni assunti con grave pregiudizio per la fattibilità stessa dell’opera. La ringrazio sin d’ora per il cortese riscontro e le invio i miei migliori saluti”. Per ottemperare agli adempimenti richiesti dall’ente Pio Monte, il Comune deve dotarsi della commissione edilizia ma ormai ci siamo: la stessa, infatti, sarà votata nella prossima seduta di consiglio comunale che si svolgerà martedì prossimo, 8 ottobre, con inizio alle 14. Ma la fretta del Pio Monte è segno evidente di come la trattativa sia caldissima e adesso all’ente casamicciolese tocca davvero accelerare per “chiudere la partita” in tempi celeri e ragionevoli.

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Il Pio Monte della Misericordia, secondo il progetto del noto architetto Pica Ciamarra, è destinato a rinascere dalle sue ceneri diventando una struttura ricettiva di lusso e un complesso termale di assoluto livello. Il progetto stesso venne anche svelato dal nostro giornale nella scorsa primavera e prevede interventi rientranti nelle tipologie del “restauro e risanamento conservativo”. Pertanto alcune opere saranno demolite; le finestre saranno ripristinate. Particolare attenzione sarà data alla tecnologia di ricostruzione delle pareti (muratura in tufo con intelaiatura metallica di rinforzo) ed alle capriate in legno e ferro. Il progetto è impostato nell’ottica del “restauro” con demolizione degli elementi realizzati abusivamente e introduzione di tecnologie idonee in grado di adeguare la struttura alle esigenze impiantistiche, di sicurezza, all’eliminazione delle barriere architettoniche per destinarla a “Albergo e Complesso termale”, funzione analoga a quella originaria. Si seguirò insomma l’immagine iniziale della struttura utilizzando le tracce ancora presenti (cornici e lesene, decori di pareti e controsoffitti nell’edificio fronte mare, caratteri del piano seminterrato e dell’edificio impianti) e tutto il materiale iconografico di archivio: grafici originari relativi alle strutture metalliche ed in legno (capriate, struttura di rinforzo delle murature) fotografie storiche dei diversi ambienti (oratorio, dormitori, refettori, sale per i bagni) per riproporre, in tutti gli spazi esterni ed in buona parte di quelli interni un’immagine sostanzialmente coerente con i caratteri originari del complesso per i materiali di finitura (intonaco generalizzato, salvo un basamento in pietra, di cui esiste una debole traccia, nell’edificio fronte mare, ringhiere dei balconi, porte interne in legno, davanzali in pietra).I grandi spazi dell’edificio fronte mare conserveranno dimensioni e forma originaria, con destinazioni d’uso coerenti. Sotto il profilo funzionale, il complesso si riorganizza in due elementi distinti anche se reciprocamente connessi: sotto il profilo ambientale, le corti principali saranno caratterizzate da aspetti funzionali diversi tra loro. In particolare la corte prossima al giardino pubblico dialogherà con lo stesso mediante l’inserimento di nuova vegetazione arborea. La corte centrale, infine, è quella che presenterà l’elemento di maggiore caratterizzazione del nuovo impianto. Un tempo completamente verde, oggi impegnato soltanto da qualche albero nella parte più a sud, questo spazio diventerà luogo dell’acqua (ovviamente termale) organizzato in vasche a quote diverse e a temperature diverse: un percorso curativo di grande interesse e fascino, anche se chiuso in un paesaggio interno. Insomma, da queste parti la speranza è che si metta mano quanto prima. Ecco perché il prossimo civico consesso sarà un momento più significativo di quanto fosse lecito attendersi.

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