POLITICA

Casamicciola, il piano di riequilibrio al vaglio della Corte dei Conti

Ieri l’udienza presso la sezione giurisdizionale regionale della magistratura contabile, si attende la decisione

Si è svolta ieri, presso la sezione giurisdizionale della Campania della Corte dei Conti, l’udienza relativa al piano di riequilibrio per il Comune di Casamicciola. Si è trattato di un appuntamento fondamentale per il futuro prossimo dell’ente. Il sindaco Giovan Battista Castagna ha illustrato alla Corte i vari aspetti del piano, a partire dalla sua “storia”, da quando esso venne inizialmente concepito sotto l’amministrazione precedente fino ai risultati raggiunti oggi. Il primo cittadino ha spiegato tra l’altro che anche il piano di dismissione del patrimonio immobiliare sta proseguendo. Un particolare importante, che sembra aver ben impressionato la Corte, è quello relativo al fatto che l’ente non è mai ricorso all’anticipo di cassa. Di fronte allo stupore dei giudici, il sindaco ha spiegato che il predissesto concede un certo numero di euro a seconda del numero di abitanti, a formare un fondo vincolato di liquidità. Di questo fondo il Comune cinque anni fa poteva disporne di un congruo anticipo, ma nel corso di questi anni non vi ha mai fatto ricorso, e anzi è già in corso la restituzione rateale. Si tratta di oltre mezzo milione di euro, quasi interamente restituito. Castagna ha sciorinato numeri e risultati, con l’intento di dimostrare l’efficacia dell’azione amministrativa nella drastica diminuzione della massa passiva.

Sei anni fa il Consiglio comunale dell’epoca approvò tale Piano di riequilibrio pluriennale,  della durata di dieci anni, con decorrenza dal 2013 al 2022 per un ammontare complessivo di quasi 13 milioni di euro, comprensivo del disavanzo di amministrazione, che nel 2011 era pari a cinque milioni e mezzo di euro. Il piano così predisposto fu rimodulato dal Commissario Straordinario nel maggio 2014. Dopo alcune incertezze, venne in soccorso la legge di stabilità 2017 approvata dal Parlamento. Tale normativa aiutava gli enti locali che avevano già avviato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (appunto il cosiddetto predissesto), permettendo di “spalmare” su vari decenni il piano di rientro.

In particolare, il comma 434 riformulò l’articolo 1 della vecchia legge di stabilità 2016, stabilendo testualmente: “Fermi restando i tempi di pagamento dei creditori, gli enti locali che hanno presentato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale o ne hanno conseguito l’approvazione ai sensi del testo unico degli enti locali, prima dell’approvazione del rendiconto 2014, se alla data della presentazione o dell’approvazione del medesimo piano non avevano ancora provveduto ad effettuare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi di cui all’articolo 3, comma 7 del decreto legislativo 23 giugno 2011, possono rimodulare o riformulare il predetto piano entro il 31 maggio 2017”.  La rimodulazione del piano è quindi finita nuovamente al vaglio della Corte dei Conti, e in queste ore si attende con trepidazione la decisione della magistratura contabile. Il via libera farebbe tirare un respiro di sollievo al comune termale; diversamente, la situazione finanziaria diverrebbe nuovamente molto critica, a voler essere eufemistici.

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