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Braccio di ferro infinito: dal Comune “schiaffo” a Ischia Ambiente

ISCHIA – Che i rapporti tra le parti fossero tesi, anzi tesissimi, è noto a tutti da tempo. Tra la società partecipata Ischia Ambiente, che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel Comune capofila dell’isola verde, ed i suoi vertici e maestranze non corra buon sangue, è un po’ come annunciare all’improvviso la scoperta dell’acqua calda. Un braccio di ferro che tra “stilettate” verbali e non, va avanti da tempo immemore ma che adesso si è arricchito di un nuovo capitolo, dove dalle chiacchiere si è passati alle vie di fatto. C’è infatti una determina del responsabile dell’area finanziaria del palazzo municipale, Antonio Bernasconi, che di fatto punisce la Ischia Ambiente per delle inadempienze che si sarebbero verificate nello svolgimento del servizio. L’atto, avente ad oggetto “liquidazione canone servizi di igiene urbana, cimiteriali, manutenzione del verde pubblico e manutenzione ordinaria degli immobili, impianti e strade comunali nel Comune di Ischia, periodo gennaio 2016… trattenuta del 20% del canone relativo alla manitenzione di 20.310,20 euro in acconto per pagamento lavori in danno”.

Nella determina si stabilisce di liquidare alla Ischia Ambiente, “l’importo di 462.153,84, iva inclusa quale canone mensile per i servizi di cui in oggetto relativo al periodo dal 1 gennaio 2016 al 31 gennaio 2016 a saldo delle fatture…” ma nel contempo “di trattenere la somma di 20.310,20 euro compreso iva dalla fattura n. 3/27 relativa al canone della manutenzione per il pagamento in acconto dei lavori in danno che si stanno eseguendo alla scuola Giovanni Scotti di Ischia e nelle pinete”. Una trattenuta dal saldo, questa, che è frutto di una serie di note che sono state notificate alla società partecipata qualche tempo fa. Bernasconi stabilisce anche di impegnare la predetta somma di ventimila euro e spiccioli “per la liquidazione dei lavori in danno che si stanno eseguendo, che avverrà, con atto determinativo a parte e dietro presentazione delle fatture debitamente vistate dal responsabile del servizio”. Insomma, senza rendiconto e senza aver preso atto che quanto eseguito dagli operai della Ischia Ambiente è stato realmente effettuato a regola d’arte, il Comune non caccerà fuori dalle proprie casse un solo euro di acconto. Uno “schiaffo” bello e buono che al netto di ogni considerazione sta a manifestare in maniera chiara ed evidente come dal palazzo municipale non ci si fidi affatto del modus operandi dell’azienda ed evidentemente dei risultati che la stessa consegue quando si mette all’opera. E, obiettivamente, questa appare una chiave di lettura decisamente oggettiva, pensarla diversamente apparirebbe senza dubbio una forzatura.

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