POLITICAPRIMO PIANO

L’oracolo dello “Sciarappa”

A tutto campo con l’assessore Antonio Buono che fornisce una serie di chiarimenti e risposte sulla politica locale. Dalla “decapitazione” di Paolo Ferrandino, passando alla nomina del nuovo assessore, proseguendo con le regionali e il futuro dell’attuale amministrazione. Con una panoramica sul responso delle urne di Casamicciola e Forio

La politica ischitana veniva da un periodo di calma piatta, turbato dal defenestramento di Paolo Ferrandino sancito dal sindaco. E’ il caso di parlare di fulmine a ciel sereno o tutto sommato la decisione di Enzo Ferrandino era nell’aria?

«Quando successero i fatti relativi al parcheggio della Siena, con il sequestro della struttura e l’ordinanza di demolizione, il sindaco tenne una conferenza stampa. In quella circostanza credo che il primo cittadino sia stato abbastanza chiaro su una serie di questioni di rilevanza tecnica legate alla spinosa vicenda. Le verifiche che sono state effettuate presso la struttura hanno evidenziato 14 motivi di inadempienza e quindi credo che Enzo abbia battuto in maniera chiara sulla vicenda sottolineando questi aspetti».

E ritenendo l’ex assessore molto vicino ai fatti oggetto di discussione…

«Chiaramente, questo mi pare superfluo sottolinearlo».

Adesso occorre sostituire una pedina, il sindaco ha una maggioranza così ampia che certo non avrà bisogno di pigiare il piede sull’acceleratore e potrà fare tutte le valutazioni e riflessioni del caso. La domanda è secca: si accontenterà qualcuno che fin qui non è passato all’incasso o potrebbe esserci anche qualche sorpresa?

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«Non ci sono certezze, né in un senso né nell’altro: le decisioni spettano al sindaco che come al solito farà la scelta migliore nell’interesse della coalizione e del paese, senza guardare a numeri o esigenze di bilanciamento».

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Il tuo, e parlo del patronato, è un osservatorio assolutamente privilegiato. Che ripercussioni rischia di avere anche sotto il profilo occupazionale una partenza così a rilento della stagione turistica per Ischia?

«La questione va necessariamente analizzata sotto molteplici aspetti. Il turismo sull’isola vive un momento di oggettiva difficoltà ed anche per questo motivo la nostra amministrazione si è avvalsa della collaborazione del dott. Ejarque, vero guru del settore. Per quanto riguarda gli aspetti legati al mondo del lavoro, c’è ancora poca gente che cerca un impiego, gli imprenditori incontrano grosse difficoltà a recepire personale per le proprie strutture e aziende. Ma attenzione, da luglio le cose potrebbero prendere una piega diversa».

In che senso?

«Cambieranno le norme che disciplinano l’erogazione del reddito di cittadinanza che sarà concesso anche ad una certa fascia di aventi diritto. Eppure c’è un paradosso, legato al fatto che la scarsa richiesta di impiego non significa in automatico che sulla nostra isola se la passino tutti bene, niente affatto. Evidentemente c’è chi aspetta che scada il beneficio del sussidio prima di mettersi all’opera. Ma è chiaro che con le nuove norme ho il “sospetto” che in tanti dovranno rimboccarsi le maniche».

Si sono appena concluse le elezioni di Casamicciola e Forio, che hanno decretato l’elezione a sindaco di Giosi Ferrandino e Stani Verde. Qual è il tuo commento?

«Credo che su Forio fosse una partita semplice da leggere, con un esito praticamente scontato in partenza. D’altronde già il raffronto di otto liste contro tre costituiva più di un chiaro e marcato indizio. Certamente su Casamicciola, invece, è stata una partita più giocata dove alla fine penso che la differenza l’abbia fatta il nome di Giosi che verosimilmente ha “camminato” di più rispetto a quello del suo avversario. La gente, evidentemente, ricordava con piacere il quinquennio di Ferrandino alla guida della cittadina termale, e credo che questo abbia avuto la sua influenza. Nulla da togliere a Silvitelli, ma forse questo aspetto ha fatto la differenza anche se probabilmente non è stato l’unico».

Il prossimo appuntamento elettorale è quello caratterizzato dalle elezioni regionali e c’è già chi vede Enzo Ferrandino in rampa di lancio.

«Vedrei bene una candidatura del genere, naturalmente sempre che il sindaco abbia realmente questa velleità. Sarebbe un fatto positivo per l’isola, che avrebbe in una sede istituzionale e strategica come quella di Palazzo Santa Lucia un suo rappresentante. Enzo Ferrandino nella sua prima sindacatura e nella parte iniziale del suo secondo mandato ha prodotto tanto per il territorio, credo sia davanti agli occhi di tutti: sono stati ottenuti decine di milioni di euro di finanziamenti di opere pubbliche, tutte le scuole saranno rimesse a nuovo, insomma quest’amministrazione sta davvero facendo tanto e bene. Insomma, la prospettiva sarebbe allettante, inutile negarlo».

In che cosa ti piacerebbe vedere Ischia migliorata, ad essere un pizzico autocritico?

«Lavoriamo per il presente ed anche per il futuro e questo è testimoniato dalla collaborazione avviata con Ejarque. Poi è indubbio che si potrebbe fare meglio sotto diversi aspetti, ma serve la collaborazione anche dei cittadini, delle associazioni e del mondo imprenditoriale».

La mancanza di un’opposizione all’interno del consiglio comunale non rischia alla lunga di rivelarsi un elemento che appiattisce la politica locale? In sintesi, la mancanza di contrapposizione non può anche nuocere alla crescita dei protagonisti della vita politica ischitana?

«No, io non la vedo così. A mio avviso siamo in un contesto in cui ci sono spazio e agibilità politica per tutti, poi di certo non mancano contrapposizioni e divergenze di vedute all’interno della maggioranza e anche questo fa parte del confronto democratico. Per quanto riguarda le velleità in prospettiva, beh quelle possono nutrirle tutti… tranne Antonio Buono s’intende (sorride, ndr)»..

A proposito di maggioranza, quanto secondo te resterà ancora a sedici?

«Penso che andremo avanti così, non colgo alcun segnale diverso né tantomeno noto squilibri di qualsivoglia genere al nostro interno».

Le prossime elezioni amministrative, per carità, sono lontanissime, è già ipotizzabile oggi ipotizzare scenari e protagonisti? E poi la lista di cui fai parte continuerà ad essere indiscutibilmente ago della bilancia?

«No, non è vero che siamo ago della bilancia. Certamente, invece, siamo espressione sul territorio di un gruppo che più volte in passato ha dimostrato di avere un certo seguito e dunque un certo peso. Quando sarà il momento, ci siederemo al tavolo per mettere su ancora una volta la coalizione migliore. Nomi? Beh, ad oggi non ci sono figure che stanno emergendo rispetto alle altre, il tempo chiarirà le idee».

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