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Promozione Procida, Annunziata: «Mi sono sentito a casa, due anni bellissimi»

Il giovane terzino sinistro racconta delle sue stagioni sull’isola e ringrazia tutti: «Questa è la squadra che mi ha lanciato nei dilettanti, spero che mi tengano ancora in considerazione per la prossima annata»

Ci siamo, a breve via libera alle liste, ma dall’isola di Procida non vi è alcun segnale. Silenzio assoluto, nessuno sa nulla o forse tutti sanno di tutto come solitamente accade in comunità più ristrette ma si è ben ragguardevoli nell’esprimersi. Le ultime dichiarazioni di mister Cesarano risalgono più o meno a un mese fa, dove appunta dichiarava che ci si sarebbe presi un po’ di vacanza e poi si sarebbe ripartiti. Attendiamo.

Nel frattempo abbiamo fatto due chiacchiere con il giovane terzino della terraferma, Luigi Annunziata, classe 2001, giunto sull’isola due stagioni fa.

Che stagione è stata e se ci sono rimpianti in merito ai play off?

«Per me è stata una stagione positiva, venivo da un’annata dove, nonostante ero sotto età, ho totalizzato un buon numero di presenze. Quest’anno, fortunatamente sono stato richiamato e ho disputato quasi tutte le partite anche abbastanza bene.  È stata un’annata positiva sia per me, che per la squadra perché siamo riusciti comunque a raggiungere un quarto posto in campionato e a disputare una semifinale di Coppa Italia. Ovviamente c’è rammarico perché siamo comunque usciti dalla semifinale. Mi faceva piacere anche per arricchire il mio curriculum visto che sono riuscito a disputare una volta la semifinale e una volta una finale di  play off».

Una gara quella col Sant’Antonio, nella semifinale di Coppa di quest’anno, che vi ha visto non poco in difficoltà nella prima frazione di gioco, a differenza della seconda, dove siete venuti fuori e avete dato il meglio di voi, ma non è bastato. Cosa è mancato alla squadra secondo te in quella gara?

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«Per quanto riguarda la partita con il Sant’Antonio è stata una partita molto intensa anche se noi nel primo tempo non c’eravamo, tanto da andar sotto di due reti, nel secondo tempo fortunatamente siamo riusciti a darci una mossa tutti insieme, come una vera squadra, ma purtroppo non è bastato e non siamo riusciti a rimontare. Credo che forse ci è mancata quella giusta grinta all’inizio, siamo stati sfortunati basta pensare a quel palo che abbiamo preso a partita finita»

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Un campionato molto intenso quello di quest’anno, definito da molti addirittura un’ Eccellenza 2, proprio per le sue squadre attrezzatissime. Concordi con i verdetti finali del campionato, tipo la vittoria del Poggiomarino alla penultima di stagione?

«Assolutamente il Poggiomarino ha fatto una stagione incredibile e ha meritato la vittoria, ma per me, noi eravamo una delle squadre più forti del campionato, così come le altre squadre tipo Sant’Antonio e Vico Equense che non sono state, certe da meno».

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione? Mister Ferraro è tornato al Cervinara, chi, secondo te, potrebbe essere, quindi, il nuovo mister del Procida?

«Sapevo di mister Ferraro perché comunque seguo molto il mercato dilettantistico. Non so chi possa essere l’anno prossimo il nuovo allenatore, spero però che sia una persona forte perché il Procida merita questo ed altro. Vorrei approfittarne per salutare e ringraziare tutti e sottolineo tutti. Il Procida è stata la squadra che mi ha lanciato, lo staff, la dirigenza e il presidente mi hanno accolto come un figlio e sarò sempre grato all’isola per questo. Spero con tutto il cuore che quest’anno si farà in modo di fare un grandissimo campionato, a prescindere se ci sarò o meno».

Il futuro di Annunziata, a breve le liste si apriranno: hai avuto contatti da altre società?

«Per quanto riguarda le altre società ancora deve chiamarmi nessuno, spero di arrivare un giorno a giocare nei professionisti perché è il mio sogno fin da piccolo, spero in una chiamata positiva e soprattutto anche che il Procida mi tenga in considerazione perché ho fatto abbastanza bene quest’anno, sono stato molto bene questi due anni sull’isola. L’ ambiente stupendo, i compagni di squadra sempre molto disponibili e, devo dire, che, mi hanno accolto molto bene sin dal primo giorno, uno staff a dir poco eccezionale, non mi è mancato mai niente, sono molto affezionato a quest’isola.Mi sono sentito a casa».

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