Casamicciola, la relazione sentenzia: «Sia chiuso subito il mercato al Pio Monte»

Secondo il comandante della polizia municipale mancano una serie di requisiti, in primo luogo sarebbero disattese tutte le normative anticontagio previste nelle ordinanze regionali e sindacali. Inesistenti anche le condizioni igienito-sanitarie: la pausa ferragostana viene in “soccorso” per colmare le carenze riscontrate

Ci risiamo, a meno di clamorosi colpi di scena che però è davvero difficile ipotizzare. Il mercato comunale di Casamicciola torna nuovamente nella bufera e a rischio chiusura, dopo che faticosamente la struttura si era rimessa in moto dopo lo stop dettato da una serie di presunte irregolarità prima che arrivasse il Covid-19 a fare il resto. Lo si evince da una relazione firmata dal comandante della polizia municipale, Giovanni Mattera, e che è stata indirizzata – oltre che al sindaco Giovan Battista Castagna – anche al responsabile dell’area tecnica e del patrimonio, dei tributi e delle attività produttive. L’oggetto è il seguente: “Richiesta controlli area mercatale prot. Ente n. 7731 del 25 luglio 2020”.

Nel testo il comandante ricorda in primis che “come richiesto da codesta amministrazione con nota di cui in oggetto, la stessa facente seguito alla richiesta di Assocampania del 18 luglio 2020, nonché come ribadito con nota di protocollo generale n. 2440 del 2 marzo 2020e demandato con ordinanza sindacale del 18 giugno 2020, personale di questo comando ha effettuato una verifica presso il sito Pio Monte della Misericordia. Così come evidenziato dall’esiguo personale in dotazione a questo comando, il controllo sul pagamento della Tosap deve necessariamente essere preceduto, per dovere istituzionale, da una verifica sulle condizioni igienico sanitarie. Tali condizioni, in special modo per quanto attiene le misure anti diffusione SARS COV2, appaiono del tutto inesistenti”.

E’ soltanto la prima “bordata” contenuta in questa relazione, subito dopo se ne aggiunge un’altra decisamente eloquente: “Si evidenzia – scrive Mattera – che nessuna misura di cui all’ordinanza del presidente della Giunta regionale Campania n. 49 del 20 maggio 2020 è stata adottata: assente il termo scanner di cui all’ordinanza sindacale n. 132 del 18 giugno 2020, ed ogni altra misura dalla stessa prevista. Non esistono sui siti servizi igienici”. Insomma, la relazione non ammette repliche: chi opera nel mercato non avrebbe assolutamente rispettato le disposizioni di due enti, sia la Regione che il Comune: e se non è roba da guinness, ci manca veramente poco.

Ma non è tutto, perché la polizia municipale calca ancor più la mano sottolineando che “risultano in sostanza aggravatesi le problematiche già segnalate con propria nota dell’11 febbraio 2020. Si evidenzia che la stessa Assocampania, nel richiedere controlli, nella propria nota del 18 luglio 2020, definisce le attività in questione ‘Mercato Settimanale0, lo stesso ufficio tributi richiede ‘controlli area mercatale’: siffatta qualificazione non è adeguatamente supportata dalle norme di riferimento che regolamentano il settore e l’area, come innanzi ribadito, non rispetta le norme igienico sanitarie”. E poi si arriva al momento della bocciatura solenne, nella quale Mattera scrive testualmente: “Per quanto precede, in attesa che l’ente ridefinisca al meglio, in aderenza al dettato normativo di riferimento che sovrintende lo svolgimento delle attività di che trattasi, gli atti necessari, propedeutici al corretto svolgimento delle attività in questione, sia disposta con immediatezza la chiusura dell’area peraltro già provvista di idonea chiusura per impedirne l’accesso illegittimo agli operatori. Ai destinatari della presente, affinché adottino, ognuno per la propria competenza, tutti gli atti eventualmente necessari e ogni altro adempimento utile all’eliminazione di quanto sin qui rappresentato”. Poi l’ultima raccomandazione del comandante della polizia municipale: “Il responsabile dell’area tecnica che provvede anche alla tutela del patrimonio, a mezzo di operai comunali è invitato pertanto a voler fare inibire l’area per non consentirne l’uso a finalità commerciali già a partire dal prossimo venerdì. Questo comando, in considerazione dell’esiguo numero di operatori in servizio, non dispone dei mezzi necessari in caso di mancata chiusura dell’area, per impedire l’afflusso in zona degli operatori e degli acquirenti”.

Insomma, il mercato va chiuso ed è fin troppo scontato pensare che l’amministrazione comunale si regolerà di conseguenza col primo cittadino che potrebbe emettere la conseguente ordinanza sindacale. Ma certamente la questione non ha causato turbative nella sede dell’ex Capricho: a chiedere chiarimenti e trasparenza per primi erano stati i rappresentanti di Assocampania, seguiti a ruota dal consigliere con delega a fiere e mercati, Giovanni Barile. La pausa ferragostana arriva quanto mai a fagiolo anche perché potrebbe consentire di mettere a posto le carenze riscontrate e di ripartire nel rispetto delle regole.

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