CASAMICCIOLA, LA RESA… DEI CONTI
Oggi consiglio comunale, tra bilancio di previsione e nomina della Commissione Paesaggio attesa per la relazione del sindaco sulle partecipate. Dai pagamenti non tracciati di Marina di Casamicciola e al pauroso calo di fatturato, passando per i crediti che l’AMCA si trascina per far quadrare il bilancio, ecco come Giosi Ferrandino potrebbe “aprire il fuoco”
Ore 17.00, palla al centro. Nella nuova sala consiliare della altrettanto nuova sede municipale nell’ex convento dei Passionisti in via Salvatore Girardi, è in programma una seduta di consiglio comunale a Casamicciola Terme. Inutile girarci troppo intorno, l’ordine del giorno è nutrito, c’è da votare come in tutti gli enti locali di questi tempi il bilancio di previsione, c’è grande attesa per conoscere i componenti della Commissione Paesaggio ma è chiaro che l’attenzione è tutta incentrata su un argomento che rischia di rivelarsi oltremodo scottante e che vedrà protagonista il sindaco Giosi Ferrandino. E’ il punto 10, l’ultimo in programma, che è tutto un programma (e scusate il gioco di parole): “Comunicazioni del sindaco su società partecipate”. Insomma, qualcuno ipotizza che il primo cittadino abbia intenzione di sfilare la “corona” e verosimilmente non ha tutti i torti.
Ma di cosa vorrà parlare Giosi? Partendo dal presupposto che potrebbero non esserci i tempi tecnici per farlo (i lavori del consesso dovranno terminare entro una certa ora per improrogabili impegni del segretario comunale) e che l’esposizione dei fatti potrebbe essere più o meno dura a seconda della piega che prenderà la seduta di civico consesso, tutto nasce – secondo alcune fonti bene informate – da una serie di dati che sarebbero venuti in possesso del sindaco e relativi a Marina di Casamicciola ed Amca che gli avrebbero lasciato più di qualche perplessità. Iniziamo dalla società che si occupa della gestione del porto turistico: sarà cancellata la delibera che concedeva l’incasso diretto all’azienda con l’incombenza che tornerà all’ente locale. Non solo un fatto procedurale, pare, ma anche la volontà di voler tenere direttamente sotto controllo la situazione contabile. Ferrandino è poi rimasto negativamente sorpreso dagli incassi registrati da Marina. Nel 2006, quindi quasi vent’anni fa, il porto arrivò ad incassare 1.332.041,30 euro. Nel 2018, tanto per fare un raffronto, appena 450.631,85 il minimo storico di questa forbice di 12 anni. Addirittura nel 2008 il fatturato superò il milione e mezzo di euro, attestandosi per l’esattezza a 1.512.319,57 euro. Negli ultimi anni c’è stato un lento ma inesorabile declino come vi mostriamo dal grafico pubblicato in pagina ed è chiaro che la cosa – come detto – abbia lasciato il sindaco quantomeno interdetto.
Ma non è tutto. Come ha avuto modo di apprendere dai suoi collaboratori, Giosi Ferrandino ha preso atto che sono emerse molte anomalie in questi primi mesi di verifiche successive all’insediamento della nuova amministrazione e del nuovo liquidatore Stani D’Orta. In particolare sono stati appurati diversi casi di permanenze in banchina negli anni passati di imbarcazioni i cui proprietari hanno dichiarato di aver effettuato pagamenti in contanti, ma di cui non si trova riscontro contabile ossia fatture emesse. I controlli non sono ancora terminati e non a caso in questi giorni sta proseguendo la verifica su eventuali sospesi e crediti in essere ma quel che è certo è che a fronte di diportisti che dichiarano di aver saldato le proprie spettanze “cash” non esiste alcuna tracciabilità del pagamento. Per quanto riguarda l’AMCA, invece, secondo quanto si apprende la verifica importante e minuziosa sta nella sussistenza di tutti questi crediti che la partecipata si trascina per far quadrare il bilancio a fronte di una massa debitoria che dal municipio di Piazza Marina ritengono essere enorme. La paura è una e sola: se questi crediti non fossero veritieri salterebbe il banco.
Stanno emergendo una serie di contratti la grande verifica è la sussistenza di tutti questi crediti che l’amca si porta per far qwuadrare il bilanmciop a fronte di una massa debitoria enorme è chiaro che se questi crediti non fossero veritieri salterebbe il banco. Senza se e senza ma. E allora, preso atto del materiale che Giosi ha tra le mani, la curiosità della vigilia non può che essere una: il sindaco affonderà il colpo o andrà più o meno morbido? Ancora poche ore e sveleremo l’arcano.