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Casamicciola, il lungo declino e il cappello del prete

Dal terrazzo di casa mia, vedo tutta la marina di Casamicciola. E’ un terrazzo storico in un luogo storico. Prima di me, almeno dal 1894, migliaia di altri occhi hanno visto questo panorama e ne sono rimasti incantati. Erano occhi azzurri, neri o verdi  di tutti i colori delle bandiere delle Nazioni. Vedo i due rioni, il porto con le navi e gli aliscafi che entrano ed escono, il complesso del Pio Monte della Misericordia, punta Perrone con la chiesa di S.Antonio, e di fronte la costa casertana, ripenso a quei,continui, incessanti, ricordi dei miei genitori. Non passava giorno, non c’era occasione dove sia mia madre che mio padre  non mi ripetevano: “ Siamo stati i primi nell’ isola d’ Ischia a fare turismo. Eravamo i primi dell’ isola con le nostre manifestazioni musicali. C’era la banda musicale tutte le sere in Piazza Marina. Solo noi avevamo il cinema all’ aperto. Nel Pio Monte della Misericordia si tenevano concerti e spettacoli. Arrivavano da noi, nei nostri alberghi i migliori dell’ isola, autentici signori da ogni parte del mondo. Solo noi avevamo la Pro Loco ed i termalisti e gli albergatori ( come il papà di mia madre, mio nonno Giovanni Monti ( 1890-1963) , uno dei primi albergatori dell’ isola d’ Ischia n.d.a), ,avevano una propria associazione con una propria sede. E adesso siamo diventati gli ultimi”. Siamo gli ultimi da oltre 40 anni.

Mio padre è morto da 35 anni fa  e mia madre è morta da 9 anni. Una volta ho detto che Casamicciola sta al turismo dell’ isola d’ Ischia come la Pro Vercelli al calcio italiano. Ha vinto sette scudetti all’ inizio del ‘ 900 ma poi è scomparsa dai campionati nazionali per stare in serie C o serie D. Ma  quel” martellamento continuo” sulla “ Grandezza di Casamicciola” mi ha segnato per la mia vita pubblica, civile, culturale, politica e perfino familiare. Ho fatto di tutto, ma proprio tutto, per riportare Casamicciola alla sua antica Grandezza e non ci sono riuscito. Lascio il mio Paese ai miei figli in condizioni addirittura peggiori in cui l’ ho ricevuto dai miei. Leggendo e studiando i libri di storia locale – per lavoro e passione – ho constatato che papà e mamma avevano perfettamente ragione e non esageravano affatto. Ho portato sempre con me ovunque sono andato, a Napoli e in altre città del Continente, questa fierezza di essere cittadino di Casamicciola. Mi sono sentivo un giocatore della Pro Vercelli con l’ orgoglio dei 7 scudetti ma la malinconia di giocare in quarta serie.

I PENSIERI DAL TERRAZZO. Mi siedo al mattino su questo terrazzo in questi giorni d’ estate . Mi faccio il caffè. Mi accendo il sigaro. Il terrazzo del Pithaecusa è uno dei più belli dell’ isola d’ Ischia. Mia madre mi diceva che una scrittrice inglese degli inizi del ‘ 900 che era ospite sua le disse: “ Voi che vivete qui non avete diritto al Paradiso dopo la morte. Il Paradiso l’ avete già avuto qui”. Sfoglio i giornali e leggo in silenzio.

Ho letto l’ altro giorno il pezzo di Gianni Vuoso su “ Il Golfo” nella sua “ emeroteca”. Riporta un mio intervento su “ il settimanale d’ Ischia” del  1981 quando fui eletto consigliere comunale del PSI e facemmo la prima amministrazione di sinistra che durò meno di due anni. Sembra scritto oggi  con il ripetitivo messaggio della “ politica di programmazione” con il rilancio del termalismo locale con un grande investimento nel complesso del Pio Monte della Misericordia. Oggi la situazione di Casamicciola è ancora più grave di 31 anni fa. Il complesso del Pio Monte della Misericordia è un ammasso di macerie dall’ intricata situazione proprietaria. Ho dedicato a questa battaglia  40 ANNI della mia vita civile. Cominciai con un  lungo articolo nel 1972 su “ Il Giornale d’ Ischia” e poi ho scritto centinaia di altri articoli e decine di proposte. Un vecchio compagno socialista degli anni ’70, Tonino Verde di Forio che ha oggi più di 80 anni e che non può più essere combattente come una volta mi ha telefonato, dopo aver visto un video su “ Teleischia” realizzato con Mirna Mancini due anni  fa  dal titolo “ See, pray and cry” e che si può trovare anche su www.ischianews.com, per dirmi che bisogna continuare la battaglia per il recupero di quel complesso: “ E’ fondamentale per Casamicciola e l’ isola d’ Ischia e tu devi andare avanti” mi ha detto. Ma qual è lo scenario politico che deve affrontare” il problema dei problemi” di Casamicciola? Lasciamo stare come è andata fino ad oggi. I rimproveri retrospettivi servono a poco. Ma è possibile che non ci si renda conto – eppure nel consiglio comunale da 19 anni c’è un architetto al quale fa compagnia un assessore ingegnere che è stato in consiglio per 18 anni  ed ancora c’è un sindaco laureato in commercio ma anche in economia cioè “ competenze specifiche” oltre gli steccati, se ci sono, ideologici  – che Casamicciola ha bisogno di un grande progetto di trasformazione urbana, come si chiama oggi, come si può fare dal Testo Unico degli Enti locali ed abbiamo fatto un convegno ad aprile a Lacco Ameno ( Ischia, lo sviluppo possibile – Auditorium dell’ Albergo di Augusto –  Società di Trasformazione Urbana ( STU) – art.120 del TU presieduto dall’ avv. Renato Perticarari, Presidente STU Nazionali)  per sottolinearlo, che sia capace di recuperare il complesso Pio Monte come opera strutturale ed infrastrutturale ( mi spiego?); recuperare il bacino di La Rita; costruire un porticciolo turistico sotto il Pio Monte che c’è già; fare del Capricho de Calise il ritrovo di tutta l’ area portuale anche con un Yacht Club come lo hanno tutti i porti turistici e prendiamo esempio da Capri? Questa” trasformazione urbana” – più o meno la stessa che fece a Lacco Ameno negli anni ’50  Angelo Rizzoli con il progetto dell’arch. Gardella  – la vedo ogni mattina dal mio terrazzo. E’ un sogno reale che non ha nulla di utopistico perché è perfettamente compatibile con il Piano Urbanistico Territoriale o Paesistico in vigore in quanto non prevede aumenti di volumetrie ma solo utilizzazione  di fabbricati dismessi o fatiscenti. Come si fa a perdere queste occasioni di sviluppo per Casamicciola e l’ isola d’ Ischia che deve avere una “ coesione” economica e sociale? Certo per  attuare un piano di trasformazione urbana ci vogliono anni, ci vogliono soldi privati e soldi pubblici, ma se non si comincia non ci resta che piangere e piangere  non serve a nulla. Il mondo non finisce. Non è finito il 28 luglio del 1883 quando il Ministro dei Lavori Pubblici voleva ricoprire con la calce Casamicciola distrutta con 3mila morti.

LA POLITICA OGGI. Il sindaco eletto dal popolo, Arnaldo Ferrandino, ha una giunta monca di soli due assessori e non riesce o non vuole completarla. Non c’è più la passione programmatica e la polemica civile dei partiti come la DC, il PSI, il PCI ed il PLI. I consiglieri – 10 mentre prima erano 20 –  sono eletti in liste civiche neanche come il Comune fosse un “ condominio” o una “ congrega”. Non rispondono più alle vecchie sezioni dei partiti dove la “ base” controllava e pungolava gli eletti.

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Nel porto turistico – che avrebbe dovuto essere il volano di un nuovo sviluppo – vi sono tre concessionari al posto di uno solo di cui solo uno pubblico. Il complesso Capricho de Calise è aperto provvisoriamente fino ad ottobre. Dopo chiuderà. Non c’è stata una sola manifestazione culturale di rilievo durante l’ alta stagione. Casamicciola appare un paese di “ passaggio” per arrivare a Lacco Ameno o a Forio e S.Angelo . Non c’è più passione né politica né civile. Va bene una drastica azione di risanamento finanziario ma il sindaco di un Paese in crisi di tutto non può essere solo un “ curatore fallimentare” ma cominciare a progettare e realizzare una ripresa civile, economica, sociale. La Politica si deve fare  sui PROBLEMI e non sul PERSONALISMO.

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Ogni mattina lascio il terrazzo dopo la lettura dei giornali. Debbo pensare ad altre cose, ai problemi di tutti i giorni a quella che il mio amico avv.  Enzo Arcamone chiama la “ quotidianietà”. “ Andiamo avanti – mi dico – il Mezzogiorno d’ Italia  vive nell’ immobilità dei suoi proverbi: “ Zi Preuvete,  ‘o cappiello sta’ stuorte!!!! Risposta: “ Stuarte addà ire!”. Il cappello è storto. Storto deve andare. Ma questo proverbio deve essere smentito perché  affossa il movimento di crescita della Storia! Il cappello DEVE raddrizzarsi ed il prete ha torto.

Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Golfo di martedì 4 settembre 2012.

P.S. A proposito la Pro Vercelli dopo 64 anni è ritornata in serie B. Ha fatto una buona campagna acquisti. All’ orgoglio dei 7 scudetti i giocatori con la casacca bianca hanno aggiunto la speranza di ritornare in serie A. Forza vecchia, carissima, Pro!!!

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