CRONACA

Coronavirus, farmacie in prima linea «Paracetamolo, amuchina e vitamina C i più richiesti. Mascherine? Introvabili»

Gli ischitani fanno scorta di medicine e prodotti per rafforzare le difese immunitarie. Attivo il servizio di consegna a domicilio grazie all’accordo tra Federfarma e i volontari della Croce Rossa e Protezione Civile

Nemmeno la fantasia più fervida poteva immaginare scenari simili per la nostra isola (e l’intero Paese). Strade deserte, negozi chiusi, serrande abbassate, pochissime auto in circolazione.
In questo periodo di emergenza sanitaria da coronavirus Covid-19, le poche persone che si vedono in giro (al netto dei soliti pasdaran che proprio non riescono a restarsene a casa), si raccolgono ormai in lunghe file, a volte ordinate e a volte no, solo davanti agli ingressi di supermercati e farmacie. Quasi tutti con guanti, meno con mascherine che, in effetti, continuano a scarseggiare. Medici ed epidemiologi continuano a dire che non sono necessarie, che bisogna lavarsi spesso (e bene) le mani e stare a distanza di sicurezza. Fatto sta che quasi tutte le farmacie sono oggi identificabili non solo per l’insegna della la croce verde luminosa, ma anche per un cartello affisso alla porta con su scritto “mascherine esaurite”.

La sicurezza è un tema delicato non solo per il singolo cittadino, ma anche per quei presidi sanitari e alimentari tenuti a restare aperti. Come si stanno organizzando le farmacie isolane? Quali sono i prodotti più richiesti? Come è reperirli quando, per svariate ragioni, è difficile uscire da casa?

«Per garantire sicurezza ai nostri clienti e al nostro personale» ci spiega il dott. Pier Francesco Virgili della Farmacia Sant’Anna a Ischia, «abbiamo soprattutto contingentato gli ingressi: non più di tre, al massimo quattro persone, a seconda di quanto personale che abbiamo all’interno. Gli altri attendono fuori, a debita distanza l’uno dall’altro, e vengono chiamati da noi. Il rispetto delle distanze di sicurezza, sia all’interno che all’esterno della farmacia, è di fondamentale importanza. So che alcuni miei colleghi si sono attrezzati con barriere in plexiglass per evitare il contatto ravvicinato, noi non l’abbiamo ancora fatto: abbiamo guanti, mascherine e cerchiamo di lavarci le mani spesso durante la giornata. All’ingresso della nostra farmacia pubblicizziamo quei comportamenti corretti consigliati dalle istituzioni sanitarie relativi all’igiene e alla sicurezza personali.

Questione mascherine. «Mancano dappertutto, anche noi ci siamo dovuti arrangiare. La distribuzione viene continuamente rinviata. Ne aspettavamo qualcuna per il 18, adesso pare che un carico potrebbe arrivare il 23, ma sono comunque poche. È un problema di distribuzione generale, anche i grossisti fanno possibile, spero davvero che in questi giorni la situazione alle dogane si sblocchi perché sono presidi sanitari importanti. A casa – prosegue Virgili – ci stiamo attrezzando come possiamo, qualcuna riusciamo anche a darla ai nostri clienti, ma va precisato che sono sempre usa e getta, dopo qualche ora sono inutilizzabili. Anche quelle più difficili da trovare, le Ffp2 e le Ffp3, hanno un filtro che deperisce la sua funzionalità dopo un cero numero di ore».
Se nei supermercati acqua minerale, pasta, Nutella e biscotti vengono saccheggiati come zucchero e caffè nella seconda guerra mondiale, in farmacia vanno a ruba gli antipiretici.

«Chiedono molti farmaci di prima necessità, prodotti per l’influenza come il paracetamolo o l’Aspirina, ad esempio. Anche se non ne hanno bisogno, gli ischitani ne hanno fatto una scorta, vogliono essere sicuri di avere in casa antifebbrili o similari. Si vendono molto anche immunostimolanti o sostanze più o meno naturali che aiutano il sistema immunitario essere un po’ più reattivo. Vitamina C, zinco, integratori, propoli. Ci chiedono anche antibiotici a largo spettro, che però vanno prescritti in caso di complicanze. E poi tanti gel disinfettanti. L’Amuchina, ad esempio, finisce subito.»

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Nessun rischio di fornitura in caso di un (assai probabile) prolungamento dello stato di emergenza. «Grossi problemi non dovrebbero essercene», assicura il titolare della farmacia. «Se non si sbloccano certe situazioni, l’unica criticità riguarda le mascherine, ma per i farmaci questo non può succedere perché esistono delle normative molto diverse. È difficile che venga a mancare il paracetamolo o altri prodotti essenziali, anche se la paura di massa potrebbe far impennare le richieste. Invito tutti gli ischitani a stare più tranquilli: il panico non ci porta da nessuna parte, se tutti facciamo il nostro dovere riusciremo ad uscirne presto.»

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Intanto anche sull’isola d’Ischia  sono stati avviati dei percorsi per la consegna dei farmaci a domicilio, grazie alla collaborazione della Croce Rossa italiana e dei volontari della Protezione civile.
«La consegna diretta ancora non riusciamo a farla» precisa Virgili. «Ma sono partite iniziative in accordo tra Federfarma nazionale e associazioni che operano nel sociale per recapitare farmaci direttamente a casa delle persone che ne hanno bisogno. C’è un numero verde (800.065.510, attivo 7 giorni su 7) grazie al quale la persona bisognosa, anziana, o non in grado di uscire perché malata o in quarantena, può chiedere il servizio. Grazie ad un programma di geo-localizzazione, si individua la farmacia più vicina alla residenza e attraverso i volontari della Croce Rossa o della Protezione Civile i prodotti vengono consegnati direttamente a domicilio. Anche da noi sono passati, l’unica gentilezza che ci chiedono è quella di avere un canale preferenziale quando la fila è molto lunga. E’ capitato due o tre volte negli ultimi giorni, è un servizio molto utile, dovrebbe essere sfruttato di più».

Intanto una nota della Regione Campania sui “kit veloci” per scoprire se si è affetti o meno dal coronavirus, ha specificato che i tamponi veloci non saranno venduti nelle farmacie della Campania, ma “riservati nella prima fase al personale sanitario”, partendo “da chi è in prima linea e svolge un servizio essenziale”. Lo ha spiegato il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che due giorni aveva annunciato l’acquisto di un milione di test veloci.

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