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Casamicciola, per il bilancio ecco il ripiano

La struttura commissariale guidata da Simonetta Calcaterra chiude i conti con un passivo ed allora vengono varati gli atti consequenziali. La patata bollente passa adesso alla nuova amministrazione comunale

Con oltre due milioni di euro certificati in meno di un anno, chiude in rosso il bilancio comunale. Il Commissario Straordinario Simonetta Carcaterra chiude in rosso e per il disavanzo di amministrazione derivante dal rendiconto di gestione 2022 ha disposto il  Provvedimento di ripiano ai sensi dell’art. 188, D.Lgs. n. 267/2000. Come è noto, l’art. 188, comma 1, del TUEL (Decreto Legislativo n. 267/2000) dispone che l’eventuale disavanzo di amministrazione “è immediatamente applicato all’esercizio in corso di gestione contestualmente alla delibera di approvazione del rendiconto” oppure può “essere ripianato negli esercizi successivi considerati nel bilancio di previsione, in ogni caso non oltre la durata della consiliatura”. Quindi Casamicciola si trova ad affrontare la problematica del fine consiliatura della Simonetta Calcaterra. Cosi con una relazione ad hoc, gli uffici competenti, hanno avuto in punta di norma passare la patata bollente dalla Calcaterra alla nuova amministrazione comunale che si è appena insediata. Insomma, il futuro governo comincia la nuova avventura amministrativa con uno dei problemi forse più ingombranti per un paese in piena emergenza del sistema paese:i debiti! Infatti, come si legge agli atti del municipio, con deliberazione di Consiglio Comunale n. 11 in data 11.05.2023, esecutiva ai sensi di legge, è stato approvato il Rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2022 chiusa con un disavanzo di amministrazione di € 7.554.076,37 con un differenziale da recuperare di € 680.851,59. Orbene, la Calcaterra, suggerita dal Rag. Giuseppe Scotti responsabile del settore evidenzia che il disavanzo è stato determinato da una serie di circostanze  che hanno portato a -7.554.076,37 euro il totale parte disponibile alle casse pubbliche. Un totale negativo iscritto tra le spese del bilancio di previsione come disavanzo da ripianare. Come rileva Scotti: “La mancata adozione della delibera che applica il disavanzo al bilancio in corso di gestione è equiparata a tutti gli effetti alla mancata approvazione del rendiconto di gestione. Il disavanzo di amministrazione può anche essere ripianato negli esercizi successivi considerati nel bilancio di previsione, in ogni caso non oltre la durata della consiliatura, contestualmente all’adozione di una delibera consiliare avente ad oggetto il piano di rientro dal disavanzo nel quale siano individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio. Il piano di rientro è sottoposto al parere del collegio dei revisori presieduto dal dottor Anotnio Pallotta. Ai fini del rientro possono essere utilizzate le economie di spesa e tutte le entrate, ad eccezione di quelle provenienti dall’assunzione di prestiti e di quelle con specifico vincolo di destinazione, nonché i proventi derivanti da alienazione di beni patrimoniali disponibili e da altre entrate in c/capitale con riferimento a squilibri di parte capitale. Ai fini del rientro, in deroga all’articolo 1, comma 169, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, contestualmente, l’ente può modificare le tariffe e le aliquote relative ai tributi di propria competenza- ancora il ragioniere comunale spiega-La deliberazione contiene l’analisi delle cause che hanno determinato il disavanzo, l’individuazione di misure strutturali dirette ad evitare ogni ulteriore potenziale disavanzo, ed è allegata al bilancio di previsione e al rendiconto, costituendone parte integrante. Con periodicità almeno semestrale il sindaco o il presidente trasmette al Consiglio una relazione riguardante lo stato di attuazione del piano di rientro, con il parere del collegio dei revisori. L’eventuale ulteriore disavanzo formatosi nel corso del periodo considerato nel piano di rientro deve essere coperto non oltre la scadenza del piano di rientro in corso”.

Tutto questo, spiega Scotti, considerato che “il disavanzo di amministrazione, accertato è immediatamente applicato all’esercizio in corso di gestione;

può anche essere ripianato negli esercizi successivi considerati nel bilancio di previsione, in ogni caso non oltre la durata della consiliatura contestualmente all’adozione di una deliberazione consiliare avente ad oggetto il piano di rientro dal disavanzo nel quale siano individuati i provvedimenti necessari a ripristinare il pareggio”.  In sostanza laddove risulti non sostenibile da un punto di vista finanziario l’applicazione del disavanzo all’esercizio in corso, lo stesso deve essere distribuito negli esercizi successivi considerati nel bilancio.  

È’ tutto scritto agli atti: “Accertato che le cause che hanno determinato il disavanzo di amministrazione sono da individuare nell’accantonamento prudenziale, in attesa della definitiva riconciliazione, per perdite delle società partecipate- spiega Giuseppe Scotti-Ritenuto di dover ripianare il disavanzo di amministrazione di € 680.851,59 negli esercizi 2023/2024, mediante:riduzione/eliminazione dei debiti fuori bilancio derivanti dall’acquisizione di beni e servizi mediante il rispetto degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 191 del D.Lgs. n. 267/2000; riduzione/eliminazione dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive mediante un costante monitoraggio del contenzioso e/o l’incremento del Fondo rischi spese legali; Rimodulazione dei contratti per servizi in vigore in relazione alla sostenibilità delle risorse finanziarie;Maggiore incisività nel contrasto all’evasione; Ricognizione della spesa. Ricognizione dei crediti e debiti reciproci con le società partecipate”. Visto il parere dell’organo di revisione, reso positivamente è stato approvato il ripiano della quota del disavanzo di amministrazione di € 680.851,59, risultante dal Rendiconto della gestione dell’esercizio 2022, approvato con propria deliberazione assunta in questo maggio negli esercizi 2023/2024 cosi come proposto dagli uffici ragioneria e non solo della sede comunale del Capricho. Ovvero si è stabilito applicare agli esercizi 2023/2024, le seguenti quote del ripiano del disavanzo di amministrazione dell’esercizio 2022: Anno 2023: € 340.425,80;Anno 2024: € 340.425,80. Le somme saranno aggiunte a quelle dei ripiani accertati negli esercizi precedenti. Sono anche applicate le misure strutturali dirette a evitare ogni ulteriore potenziale disavanzo. 

Contestualmente alla difficile situazione del bilancio è stato approvato con delibera n. 01 in data 24.01.2022, dal  Commissario Straordinario con i poteri della Giunta comunale n. 08 in data 06.09.2022, la relazione sulla gestione dello schema di rendiconto, stato patrimoniale e conto economico dell’esercizio 2022 ed allegati.

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