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Casamicciola, il porto e il rebus taxi

Sembra un rebus impossibile da risolvere, o se preferite si tratta della classica coperta sempre troppo corta. Parliamo della problematica triangolazione in salsa casamicciolese tra l’amministrazione, i tassisti e il porto. Quest’ultimo, già oggetto di una contesa che, come si ricorderà, pochi giorni fa ha rischiato addirittura di portare alla chiusura dello scalo in piena stagione turistica, è da diverso tempo al centro di un’estenuante “trattativa” alla ricerca della miglior collocazione possibile per la sosta dei taxi. Il Circomare di Ischia lo scorso anno emanò un’apposita ordinanza, la 76/2016, stabilendo il divieto assoluto per la sosta dei taxi nella zona portuale. La disposizione non incontrò il favore delle parti in causa: numerosi furono gli incontri in cui venne ripetutamente chiesto di dare la possibilità ai tassisti di far sostare i propri mezzi di fronte alla biglietteria denominata “Italia ’90”. Tuttavia, l’ufficio competente ha sempre risposto “picche” a tali richieste.

Nei giorni scorsi, il sindaco Giovan Battista Castagna ha quindi preso carta e penna (o meglio, tastiera e monitor) scrivendo una nota inviata all’Ammiraglio Arturo Faraone, ai Comandanti Alessio De Angelis e Vincenzo Coppola e alla Polizia Municipale e illustrando lo stallo della situazione e soprattutto tirando in ballo l’attuale sistemazione dei taxi, parcheggiati davanti agli uffici del Banco di Napoli, che creerebbero intralcio allo scorrimento del traffico oltre ad essere oggetto di continue lamentele da parte dei turisti per le difficoltà incontrate nel raggiungere i mezzi con i bagagli. Soprattutto, il primo cittadino ha provato a sondare la disponibilità delle parti in causa a partecipare a un eventuale incontro per trovare una soluzione al problema, difficile da individuare proprio perché ciascuna ipotesi crea a sua volta problemi e disagi.

Il tira e molla della posizione da assegnare ai taxi si arricchisce così di un nuovo capitolo, dopo la decisione dello scorso anno che aveva appunto deciso di posizionarli davanti al Banco di Napoli e che fu fortemente contestata dai commercianti della zona. Essi fecero addirittura ricorso al Tar, che puntava ad ottenere l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, delle delibere di giunta comunale n.80 e n. 99 emanate tra maggio e luglio 2016, aventi a oggetto l’adeguamento delle tariffe e soprattutto l’istituzione di nuove aree di sosta per i taxi, che nel frattempo erano stati esclusi dall’area portuale, e dell’ordinanza n.18 del 12 luglio emanata dal Comandante dei Vigili Urbani di Casamicciola. Il nodo del contendere era appunto costituito dalla posizione che i taxi assumono in relazione agli esercizi commerciali, che si vedrebbero intralciati nella loro attività, anche perché “coperti” alla vista degli utenti a causa delle “macchine gialle” posteggiate davanti ai loro marciapiedi. Insomma, secondo i commercianti, i taxi farebbero “ombra” alle loro attività. Tuttavia, lo scorso gennaio il collegio della settima sezione del Tribunale amministrativo della Campania  almeno in quella fase cautelare, respinse le ragioni dei ricorrenti, dando ragione al Comune. Adesso, invece, è il Comune stesso a voler ripristinare almeno una parte dei posti taxi sul molo: l’auspicio dell’amministrazione è infatti quello di riservare tre o quattro posti ai tassisti nei pressi del terminal degli aliscafi. Intenzione che cozza col divieto assoluto di sosta: di qui la necessità di interloquire a tutti i livelli con le varie Autorità portuali.

Una zona, quella portuale, che da sempre costituisce un nodo nevralgico per i collegamenti marittimi e la viabilità terrestre (spesso problematica durante le operazioni di imbarco e sbarco), ma anche un ricorrente terreno di scontro tra tassisti e titolari di licenza di noleggio da rimessa con conducente (Ncc). Come si ricorderà, questi ultimi lo scorso anno finirono nel mirino dell’amministrazione perché spesso avrebbero inopinatamente preso il posto dei tassisti, occupando le zone di sbarco per “intercettare” la potenziale clientela costituita dai passeggeri in arrivo allo scalo portuale casamicciolese, a tutto danno dei taxi posizionati invece sul lungomare nei pressi dell’arenile di fronte al Banco di Napoli in direzione Lacco, in osservanza della decisione presa dall’amministrazione. Un atteggiamento che di fatto rendeva vana la modifica dei regolamenti, che fu decisa anche per rispondere alle lamentele della Capitaneria di Porto, visto il caos che si crea quando decine di mezzi fanno manovra sulla banchina. Le proteste dei tassisti aumentarono: l’amministrazione chiese al Comando della Polizia Locale di intensificare i controlli  non soltanto per eliminare il fenomeno dell’affollamento sull’approdo, ma anche per contrastare l’usanza di molti albergatori di inviare i propri pulmini sul porto in attesa dei clienti: in pratica, un servizio “abusivo”, dal momento che conducenti e imprenditori sono sprovvisti di regolare licenza Ncc. Una circostanza che si configurava come una vera e propria concorrenza sleale.

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