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Casamicciola, ripetitore installato sul tetto di una casa privata a pochi passi dalla scuola elementare

Dalla Redazione
CASAMICCIOLA TERME. È spuntato come un fungo, a poca distanza dal Bar Topless sul lungomare di Casamicciola. Parliamo di un ripetitore di una nota compagnia telefonica italiana. L’apparecchio è stato piazzato sul tetto di un’abitazione privata, a pochi passi dalla scuola elementare “De Gasperi” a Perrone, che ospita tutti i giorni oltre cento bambini. Quindi non certo in una zona periferica, o nelle alture circostanti, bensì al centro del paese, in un’area densamente abitata, fra l’altro accanto a una struttura scolastica che ospita alunni di età giovanissima, oltre che a poca distanza dal centro di riabilitazione gestito dalle suore. La circostanza viene segnalata per le implicazioni che le frequenze irradiate da tale ripetitore potrebbero avere sulla salute delle persone che vivono nelle immediate vicinanze.
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L’Iarc – l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro – nel 2011 ha classificato le radiofrequenze come possibile fattore cancerogeno nell’uomo, sulla base di studi del 2001 sulle leucemie nei bambini, e dei celebri studi di Lennart Hardell del 2011 sull’accresciuto rischio tumori celebrali prodotti dall’uso del telefono o dalla vicinanza ai ripetitori.

Qualche anno fa, il giornalista Fabio Barbera intervistò Luigi Gioia, presidente di un comitato per la tutela e la difesa del consumatore e del cittadino nel paese di Scopello, in provincia di Trapani. Il signor Gioia spiegò che, quando fu installata l’antenna della TIM ad ombrello sopra una scuola elementare (il plesso Verga), essi si attivarono per farla togliere, in quanto proprio lì vicino, a distanza di appena 10 metri c’era un tale, il signor Di Maria, che era portatore di pace maker. Appena è stata installata l’antenna il signor Di Maria ha cominciato a sentirsi male. La cosa strana è che quando questo signore usciva di casa, andava in giro per il paese e quindi si allontanava dall’antenna non accusava più nessun malessere, ma appena rientrava in casa ricominciava a sentirsi male. Ciò ci portò a pensare che il suo malessere fosse causato proprio dal ripetitore che rendeva il peace maker mal funzionante. Comunque, dopo qualche mese, Di Maria è stato ricoverato all’ospedale di Alcamo per effettuare nuovi esami. La cartella dei nuovi esami può ancora essere confrontata con la precedente (perché ho tutti i dati conservati): mentre nella prima analisi non c’era nessuna traccia di tumore o leucemia, nel secondo ricovero si è riscontrata una grave anomalia e cioè che i valori dei globuli bianchi erano saliti alle stelle. Infatti, dopo pochi mesi, il signor Di Maria è deceduto.
Dopo quel caso – spiega il presidente Gioia – ho personalmente cominciato a stilare una mappa, segnando con puntini neri i casi di malattia e decesso che, via via, si andavano presentando intorno alle antenne. Guarda caso, in linea d’aria e già a partire da 100 metri dalle antenne sono tutti deceduti per tumore o leucemia. Uno sterminio.
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I pericoli sulla salute
È ormai scientificamente assodato che i campi elettromagnetici interagiscono con i tessuti biologici. L’interazione è tanto più potente quanto più ci si trova vicini alla sorgente e varia in base alla frequenza. Il principale effetto dei campi elettromagnetici sul corpo umano è il riscaldamento: lo stesso principio sfruttato nei forni a microonde per riscaldare i cibi. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici come cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come sospetti agenti cangerogeni per i quali vi è una prova di cancerogenicità negli esseri umani. Uno studio condotto dal National Cancer Institute e dal Children Oncology Group spiega che il rischio di leucemia infantile raddoppia in casi di esposizioni a campi elettromagnetici di intensità superiore ai 0,4 microTesla. I tumori più diffusi in età pediatrica sono le leucemie e i tumori al cervello.

La sentenza
Il TAR Lazio, con sentenza n. 1021 del 27.01.14, ha dato ragione a due condomini romani che si erano appellati alla giustizia amministrativa contro l’installazione di un’antenna per la telefonia mobile a pochi metri da una scuola, in violazione delle distanze minime previste dalla normativa vigente.
Il Giudice ha disposto l’annullamento dell’autorizzazione all’istallazione del ripetitore e ha accolto il ricorso presentato dai due condomini. Le antenne di telefonia mobile vanno installate a distanza di sicurezza dalle scuole e dagli altri “siti sensibili” a tutela della salute. Inoltre, il silenzio-assenso non può dirsi formato quando non sia stato acquisito un parere necessario o, come nella fattispecie, sia stata addirittura saltata un’intera fase istruttoria, in violazione delle norme sula partecipazione al procedimento amministrativo.

Qualche domanda alla proprietaria dell’abitazione
Magari fossero soltanto brutte e si limitassero a sfregiare il paesaggio. No, quel “grappolo” di antenne che da poche settimane sorge a Casamicciola, visibile dal lungomare, poco prima della chiesa dei Padri Passionisti, in pieno centro abitato, a centro metri dal parco giochi del Pio Monte della Misericordia e a pochi passi dalla scuola dell’infanzia ed elementare “De Gasperi” (ospita 10 classi di scuola primaria e tre sezioni di scuola dell’infanzia con bambini a partire da 3 anni), a quanto pare, sembra sia stata “piantata” senza alcuna autorizzazione. In ogni caso, vorremmo indirizzare due quesito alla proprietaria dell’abitazione in via Salvatore Girardi, dov’è stato installato il ripetitore:
1) Gli oltre 15 mila euro all’anno che le vengono bonificati dalla compagnia telefonica, valgono più della salute pubblica dei suoi concittadini e del possibile danno che le onde elettromagnetiche possono provocare a bambini?
2) Prima di accettare l’installazione del ripetitore, ha avvisato, per coscienza, gli abitanti, la scuola, i vicini, gli amici e soprattutto il comune di Casamicciola?

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