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Casamicciola, sì alla messa in sicurezza anti-alluvione

Di Francesco Ferrandino

ISCHIA. Nella giornata di venerdì si è tenuta una Conferenza dei servizi a Napoli presso la sede dell’Arcadis, l’Agenzia regionale campana per la difesa del suolo, il soggetto istituzionale preposto all’individuazione e alla realizzazione dei vari interventi per contrastare i rischi idrogeologici. Scopo dell’incontro, l’approvazione di un progetto riguardante gli interventi post-alluvione per il territorio di Casamicciola. Dopo il disastro del 2009 il Comune insieme con la Protezione civile e il Genio civile, programmarono una serie di interventi per mettere in sicurezza il territorio casamicciolese, da sempre soggetto ad episodio franosi e alluvionali. Adesso tali intervenuti hanno ricevuto i finanziamenti necessari, ed è iniziata la fase progettuale. Venerdì la conferenza si è occupata del primo progetto, che riguarda l’alveo Senigallia, uno dei tre alvei che caratterizzano il paese e che confluiscono nei pressi di piazza Bagni. La tragedia del 2009 fu originata proprio dalla colata di fango e detriti che irruppe violentemente dai tre alvei, creando un vero e proprio fiume in piena che travolse qualsiasi cosa per centinaia di metri fino alla zona portuale, e che portò via anche la giovanissima Anna De Felice, annegata nei pressi del molo dell’Ancora: immagini spaventose tuttora vivissime nel ricordo degli abitanti dell’intera isola. Questo primo intervento prevede una serie di barriere selettive per le colate di fango, dirette a trattenere i corpi solidi (massi, alberi ecc.) e permettere alle acque di defluire liberamente nelle condotte, evitando che queste ultime si ostruiscano rapidamente, coi rischi facilmente immaginabili. Per l’amministrazione di Casamicciola era presente l’assessore Stani Senese. Dopo questa prima fase, avuto il nullaosta dei vari enti partecipanti (Regione, Soprintendenza, oltre al Genio e Protezione), il progetto verrà poi messo a gara per individuare la ditta che lo realizzerà. Presto verranno esaminati nuovi interventi per mettere in sicurezza il territorio. Ricordiamo che nell’autunno di due anni fa erano già iniziati i lavori di consolidamento del costone nei pressi di via Mortito, per i quali lo stanziamento preventivato, circa un milione di euro, venne successivamente dichiarato insufficiente per il completamento dei lavori, che vennero improvvisamente interrotti. È lecito sperare che la Conferenza di venerdì dia nuovo impulso al programma d’interventi messi a punto dagli enti interessati: dopo sette anni, per gli abitanti delle zone colpite dall’alluvione i lavori di messa in sicurezza sancirebbero la fine dei tanti timori, tuttora incombenti.

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