Casamicciola si “riprende” i bagni pubblici sul porto
Ieri mattina la presa di possesso della struttura fin qui in possesso della Traspemar, che però aveva sempre lasciato nell’incuria le toilettes. Forzati e sostituiti i lucchetti alla presenza di tecnici e forza pubblica
Nell’attesa che il Tar si pronunci definitivamente entrando nel merito, ieri mattina Casamicciola si è ripresa i bagni pubblici ubicati nell’area portuale. Poco dopo le 11, sotto la supervisione del comandante della polizia municipale Di Noto Morgera, sono giunti sul posto il sindaco della cittadina termale Giovan Battista Castagna, il consigliere con delega al Demanio Ciro Frallicciardi, i tecnici Mimmo Baldino e Carmine Mattera, l’avvocato dell’ente Stanislao Giaffreda e naturalmente un operaio munito in prima battuta di cesoia ed in seconda – per cause di forza maggiore – anche di un trapano. Di fatto sono stati rimossi i vecchi lucchetti e sistemati i nuovi, insomma il Comune si è ripreso quei bagni fino a qualche tempo fa affidati alla compagnia di navigazione Traspemar, che avrebbe dovuto occuparsi della pulizia degli stessi in cambio di uno spazio in gestione da adibire a biglietteria ma che quelle toilettes le ha sempre tenute in uno stato di indecenza assoluta, in poche parole un vero schifo. L’iniziativa proditoria voluta dal sindaco e dall’amministrazione comunale è giunta dopo che i giudici del Tar Campania hanno respinto la richiesta di sospensiva chiesta proprio dalla Traspemar relativa all’ordinanza di revoca di concessione di quegli spazi e servizi, nell’attesa di pronunciarsi nel merito. In casi del genere è sempre sconsigliabile fare previsioni, ma è evidente che le negligenze e le manchevolezze del privato sono tali e tante da lasciar presagire un epilogo abbastanza chiaro dell’iter giudiziario.
Il sindaco Castagna: “Abbiamo più volte sollecitato la Regione e il privato, ma senza alcun esito e non a caso spesso siamo dovuti intervenire noi per garantire il decoro e anche l’igiene urbana. Parliamo di un servizio essenziale per tanti turisti ma anche operatori che lavorano in zona”
Al cronista il sindaco Castagna ha detto tra l’altro: “Abbiamo più volte sollecitato la Regione e il privato, ma senza alcun esito e non a caso spesso siamo dovuti intervenire noi per garantire il decoro e anche l’igiene urbana. Parliamo di un servizio essenziale per tanti turisti ma anche operatori che lavorano in zona. Così proprio non si poteva andare avanti, l’azione posta in essere dispiace ma è assolutamente inevitabile e arriva dopo una serie di negligenze. C’erano motivazioni forti, questi bagni per un motivo o per l’altro non sono mai stati utilizzati così come sarebbe dovuto accadere. Anche ogni tentativo di mediazione con la Traspemar non ha sortito effetto, tra l’altro anche stamane (ieri per chi legge, ndr) manco a farlo apposta i bagni erano chiusi e non aperti al pubblico”.
All’epilogo di ieri si è arrivati al termine dell’ordinanza che ha sancito la decadenza della concessione, che peraltro era stata annunciata alla Traspemar da un atto nel quale si leggeva tra l’altro: ““Il reiterato non utilizzo – e, comunque, il cattivo uso – dei beni oggetto della concessione, in uno alla pacifica violazione agli obblighi derivanti dallo stesso (artt. 3 e 5) inducono l’amministrazione comunale a dichiarare, ai sensi dell’art. 47 c.n., la decadenza del titolo concessorio sì come prorogato dall’amministrazione regionale (Delibera di G.R. n. 622/2020); così come a rigettare la richiesta di rinnovo avanzata in data 23 settembre 2021; come emerge, infatti, dalla stratificazione degli accertamenti e provvedimenti sopra richiamati, la Tar.Spe.Mar. ha nel corso degli anni (e fino ad oggi) non solo sottratto i beni demaniali alla destinazione impressa dal titolo concessorio (bagni pubblici-biglietteria) – rendendoli di fatto inutilizzabili anche da parte della collettività e dei turisti – ma ha anche causato problematiche di natura igienico-sanitaria che mal si conciliano con la spiccata vocazione turistica dell’infrastruttura portuale”.