CRONACA

Il divertimento per i giovani è sempre sinonimo di vita, sorrisi e spensieratezza?

Anche sull’isola di Graziella i problemi sono tanti e non sempre si dedica l’attenzione necessaria

Il divertimento per i giovani dovrebbe essere sinonimo di vita, sorrisi, spensieratezza, ma troppo spesso diventa sinonimo di disagio e di pericoli. Sono troppi, infatti, i brutti episodi che si registrano, in quelle che dovrebbero essere serate di divertimento, dove giovani e adolescenti vanno oltre le regole, perdendosi tra alcol, droga e gioco d’azzardo, spesso per ingenuità, ma anche perché la stragrande maggioranza pensa che il divertimento stia nello sballo.

Su dieci giovani che vanno sulla terrazza di Palazzo d’Avalos ad ammirare il sorgere dell’alba ce ne sono centinaia che fanno uso di droghe, si riempiono di alcol, giocano d’azzardo.

Sono anni che a questi giovani, anello debole della nostra comunità procidana, non dedichiamo più attenzione e neanche ne discutiamo.Quasi volessimo a tutti i costi, anche rispetto ai protagonisti della Procida di domani,trasmettere il messaggio che viviamo in un’isola felice.

Ho sentito adolescenti, ma anche adulti per carità, convinti che sia possibile diventare ricchi se si è bravi al gioco d’azzardo, che ci si possa realizzare attraverso un colpo di fortuna piuttosto che contare sulle proprie capacità creative e professionali o sulla propria formazione.

Cosi come la scelta di bere durante ogni fine settimana, che riguarda i ragazzi e sempre di più le ragazze, sta portando quasi ad una normalizzazione di queste abitudini e non fa altro che portare i giovani a pensare che tutto ciò non abbia ricadute sulla propria salute, cosa che invece non è vera.

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E come non parlare di quei giovani che fanno usano di droghe, che vengono lasciati soli, che vivono nell’indifferenza di chi crede che le politiche sociali e sanitarie di un territorio siano semplicemente un ballo in piazza o un’alba a Terra Murata.

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Alle istituzioni interessate e sensibili, comune, scuola, chiesa, associazioni dico semplicemente pensiamo anche ai giovani più deboli e in difficoltà. Noi dopo le feste natalizie continueremo a parlarne.

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