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Casamicciola, via alla rimodulazione del predissesto su base trentennale

Dalla Redazione

CASAMICCIOLA TERME. Cominciano le manovre per la rimodulazione del piano di predissesto a Palazzo Bellavista. Alla vigilia delle feste natalizie, come si ricorderà, era arrivata la favorevole decisione della Corte dei Conti, che a Sezioni riunite aveva dichiarato cessata la materia del contendere in ordine al ricorso del comune di Casamicciola contro la delibera 227/2015, adottata dalla Sezione regionale di controllo della Campania della magistratura contabile, con la quale era stato bocciato il Piano di riequilibrio finanziario proposto per far fronte allo stato di predissesto. Chi osserva da tempo le vicende del comune termale sa che circa quattro anni fa il Consiglio comunale dell’epoca approvò tale Piano di riequilibrio pluriennale: un piano della durata di dieci anni, con decorrenza dal 2013 al 2022 per un ammontare complessivo di quasi 13 milioni di euro, comprensivo del disavanzo di amministrazione, che nel 2011 era pari a cinque milioni e mezzo di euro. Il piano così predisposto fu rimodulato dal Commissario Straordinario nel maggio 2014. Fu proprio tale rimodulazione a essere rigettata dalla sezione partenopea della Corte dei Conti, che riscontrò alcune incertezze riguardo le misure individuate per far fronte alla massa passiva.

Il Comune reagì affidando all’avvocato Terracciano e al dottor Tarantino la stesura del ricorso. Vari rinvii, oltre un anno di attesa, per poi arrivare all’esito dello scorso dicembre, determinato anche dalla nuova legge di stabilità recentemente approvata dal Parlamento. Tale normativa viene in soccorso degli enti locali che hanno già avviato la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale (appunto il cosiddetto predissesto), permettendo di “spalmare” su vari decenni il piano di rientro. In particolare, il comma 434 riformula l’articolo 1 della vecchia legge di stabilità 2016, stabilendo testualmente: “Fermi restando i tempi di pagamento dei creditori, gli enti locali che hanno presentato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale o ne hanno conseguito l’approvazione ai sensi del testo unico degli enti locali, prima dell’approvazione del rendiconto 2014, se alla data della presentazione o dell’approvazione del medesimo piano non avevano ancora provveduto ad effettuare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi di cui all’articolo 3, comma 7 del decreto legislativo 23 giugno 2011, possono rimodulare o riformulare il predetto piano entro il 31 maggio 2017”.

Tale previsione normativa ricomprende anche il caso del Comune di Casamicciola, che non avendo ancora provveduto al riaccertamento, può quindi estendere in maniera sensibile il piano, rispetto ai dieci o sette anni inizialmente previsti. La norma prosegue stabilendo che la possibilità può essere sfruttata “scorporando la quota di disavanzo risultante dalla revisione straordinaria dei residui antecedenti al 1° gennaio 2015, e ripianando tale quota secondo le modalità previste dal decreto del Ministero dell’Economia  del 2 aprile 2015”. A questo punto viene indicato il periodo totale sul quale può “spalmarsi” la restituzione delle anticipazioni di liquidità erogate agli enti, che sarà “effettuata in un periodo massimo di 30 anni decorrente dall’anno successivo a quello a cui è stata erogata l’anticipazione”. A decorrere dalla data di rimodulazione o riformulazione del piano, gli enti saranno tenuti a presentare apposite attestazioni del rispetto dei tempi di pagamento.

Si tratta di una prospettiva radicalmente differente, che apre enormi orizzonti di sviluppo per la programmazione economico-finanziaria, col peso annuale del debito notevolmente alleggerito che consente alle amministrazioni comunali di avere una maggiore liquidità per governare il paese. La proposta di delibera in tal senso sarebbe già stata firmata dal sindaco Giovan Battista Castagna, in attesa di essere approvata dalla Giunta. Anche l’organo di revisione avrebbe già formulato parere favorevole. Una volta ricevuto l’ok dell’esecutivo, sarà dato mandato agli uffici competenti per riformulare, o meglio, predisporre “ex novo” il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, e trasmettere la delibera al Dipartimento Affari Territoriali del Ministero dell’Interno, e alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti di Napoli. Proprio quella che un anno e mezzo fa aveva respinto l’originario piano di predissesto, creando quella spada di Damocle che ha minacciato l’esecutivo di Castagna fino a Natale.

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