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Casavatore e il Comune sciolto per camorra, nella relazione spuntano Piricelli e Giosi

La vicenda è di quelle che scottano, perché parliamo dello scioglimento di un Comune dell’area Nord di Napoli per infiltrazioni camorristiche, che non è mai roba di poco conto. Ed è una brutta storia che finisce con l’interessare anche la nostra isola. Nella nota indirizzata dalla Prefettura di Napoli al Ministero dell’Interno, che poi ha fatto le proprie valutazioni prima che il presidente della Repubblica firmasse il decreto di azzeramento del civico consesso di Casavatore, figurano anche due illustri personaggi, dipinti peraltro in maniera tutt’altro che lusinghiera. Non vengono mai citati, perché ci sono degli “omissis”, ma è chiaro – e ve ne accorgerete da soli visti i riferimenti a date, fatti e circostanze – che parliamo del comandante della polizia locale e consigliere comunale ischitano, Antonio Piricelli, e del sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino. Partiamo da un presupposto, la relazione è di quelle francamente disarmanti, ed in questo calderone finisce inevitabilmente anche il colonnello ischitano.

«L’INCHIESTA DELLA DDA LO PONE AL CENTRO DI UN INTRECCIO POLITICO-MAFIOSO»

Non ci sono dubbi che si tratti di lui quando si legge quanto segue: «Omissis in servizio presso il Comune di Casavatore  come  Omissis dal giugno 2008, e’ divenuto Omissis dal luglio 2011. La  Commissione ispettiva  ne  descrive  la  figura,  per  un  verso  all’interno  di relazioni con la  politica  e  la  criminalità  organizzata  e,  per l’altro, come elemento incline a comportamenti contrari ai doveri  di ufficio. L’inchiesta della DDA lo pone al centro di un intreccio  politico mafioso che lo vede attivamente appoggiare  con  condotte  penalmente rilevanti fino all’abuso dei doveri di ufficio, la candidatura a v  e dei consiglieri comunali Omissis, entrambi uscenti e ricandidati.  Ne evidenzia poi l’omissione, nella sua qualità di ufficiale di polizia giudiziaria di denuncia alla Magistratura di fatti reato di cui aveva avuto notizia in ragione delle sue funzioni». Il passaggio immediatamente successivo  è ancora più duro: «Grave appare per un operatore di polizia che dovrebbe  essere  il più prossimo referente per la collettività in un  territorio,  come Casavatore, ove spesso regna l’omertà e la scarsa collaborazione dei cittadini con le forze di polizia, non denunciare  fatti  costituenti reati, così come emergono dal  quadro  accusatorio  con  riferimento alle singole ipotesi omissive, concretizzatesi nella mancata denuncia ricevuta da una cittadina di minacce subite dalla stessa ad opera di persone legate al gruppo di Omissis allo  scopo  di  farla  desistere dall’intento di votare la  candidata  Omissis  e  al  non  aver  dato seguito alla notizia di irregolarità  nello  svolgimento  del  primo turno elettorale riferite dalla candidata Omissis che  paventava  uno scambio di voti-soldi». Ma il resoconto prosegue ed è sempre più ficcante ed inequivocabile: «Anche sul piano disciplinare emergono diverse  circostanze  nelle quali Omissis ha dimostrato negligenza  nell’esecuzione  dei  compiti assegnati,  confluite  nel  deferimento  dello stesso all’Ufficio Procedimenti Disciplinari dell’Ente e nella richiesta del  Segretario comunale del 27 maggio 2016 al Sindaco, per il trasferimento ad altro incarico  del  Omissis  per  superare  le   difficoltà  da questo strumentalmente frapposte relativamente alle richieste di  notizie e informazioni sia della Commissione di accesso che della Procura della Corte dei Conti».

E puntualmente ecco che si arriva al momento in cui da Casavatore ci si sposta, sia pure indirettamente e virtualmente, sulla nostra isola, in un ampio passaggio in cui viene sottolineata l’attività politica svolta dal Piricelli in quel di Ischia e viene tirato in ballo anche l’attuale sindaco Giosi Ferrandino. La relazione recita testualmente: «Omissis oltre a svolgere le funzioni di Omissis,  negli  anni  ha comunque ricoperto incarichi di politica  attiva  nel  territorio  di Omissis. Infatti è stato consigliere comunale Omissis nella lista di

Alleanza Nazionale, nella componente di maggioranza dal 2002 al 2006, della coalizione  di  centro  destra  del  Omissis.  Alle  successive consultazioni del 2007 e’ stato, poi, eletto consigliere comunale di maggioranza nella lista civica di centro  sinistra a sostegno del Omissis fino alla scadenza naturale del 2012.  Lo stesso si e’ presentato anche alle  consultazioni  del  maggio 2012, sempre a sostegno del Omissis, ma e’  divenuto  consigliere  di maggioranza solo nell’ottobre 2015 a seguito di surroga». Una serie di riferimenti spazio temporali, quelli appena elencati, che confermano una volta di più come non ci siano dubbi – ma giusto per i San Tommaso, perché era chiaro anche da prima – sul fatto che il soggetto coperto dall’omissis sia proprio Antonio Piricelli. E poi si legge subito dopo: «Proprio con  riferimento a tale esperienza si ritiene utile rappresentare che, di recente, è pervenuto a questa  Prefettura, un esposto con il quale sono state segnalate anomalie sulla condotta del Omissis che avrebbe fornito appoggio elettorale al candidato  Omissis il quale, in cambio dei voti, ne avrebbe agevolato la carriera presso il comune di Casavatore. Le vicende segnalate  sono  attualmente  al vaglio dell’Autorità Giudiziaria». L’ultima sottolineatura, ad onor del vero, è a dir poco inquietante perché lascia intendere come ci sia un’indagine parallela da parte della magistratura tesa ad appurare eventuali connivenze che francamente sarebbero a dir poco “terrificanti” e che potrebbero avere conseguenze nient’affatto irrilevanti, tutt’altro.

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Se qualcuno può nutrire qualche dubbio sul fatto che ci si riferisca, in questo quadro a tinte fosche, al sindaco d’Ischia Giosi Ferrandino, beh basta leggere il passaggio immediatamente successivo per rendersi conto che proprio non ci si può sbagliare: «Appare il caso di ricordare in proposito il  procedimento penale che pende presso il Tribunale di Napoli a carico, tra gli altri,  del Omissis, per il reato di associazione a delinquere  e  corruzione  in relazione ai lavori di metanizzazione del Comune e che ha portato all’applicazione nel marzo 2015  nei  confronti  dello  stesso  della misura cautelare degli arresti domiciliari, poi revocata  nel  luglio dello scorso anno». Per la cronaca, a Poggioreale finì proprio il primo cittadino, ed era marzo, prima che lo stesso ottenesse gli arresti domiciliari trascorsi presso l’Hotel Le Querce prima della revoca della misura. E poi ci sono ancora parole di decisa reprimenda e critica all’operato dell’ufficiale di polizia locale: «La Commissione d’indagine ha evidenziato,  inoltre  come Omissis sia  stato tenuto in  grande considerazione dalle   diverse amministrazioni succedutesi presso il Comune  di Casavatore che lo hanno individuato quale proprio referente riconoscendogli  fiducia e credito  ed  attribuendogli  ulteriori  incarichi  anche  in  settori delicati quali quello di Omissis (carica cessata per dimissioni il  2 marzo 2016) ente gia’ da tempo attenzionato dalle Forze di Polizia e dalla Autorità Giudiziaria. L’Organo Ispettivo ha, comunque, evidenziato come, a fronte della suddetta posizione di primo piano, la condotta posta  in  essere dal Omissis non sia  apparsa  conforme  all’agire e ai principi di correttezza nell’agire, soprattutto nella  sua  qualità di Omissis laddove non ha mai espletato la funzione fondamentale  rimessa  alla sua responsabilità di Omissis del territorio finalizzato a prevenire e reprimere le diverse forme di illegalità. Non risulta infatti aver posto in essere alcun contrasto all’abusivismo edilizio, cosi agevolando  edificazioni sine titulo e illegittime speculazioni edilizie riferite agli interventi del  Piano Casa, per le quali si è attivato esclusivamente al fine di  censire i  proprietari  promittenti  degli  alloggi popolari, ne’ alcun intervento per  la  ricognizione  e  il  conseguente  sgombero  degli occupanti abusivi gli alloggi di edilizia residenziale pubblica,  ne’ tantomeno alcuna verifica e controllo  ha  disposto  nella  veste  di componente il Comitato di controllo della Festa dei Gigli 2016, per evitare la partecipazione di soggetti controindicati,  avvantaggiando in tutti i casi esponenti della locale consorteria criminale». L’ultimo j’accuse è di quelli che francamente raggelano e non poco: «La poliedricità del Omissis ed il negligente attendere ai doveri del  proprio  ufficio  lo  hanno  reso  un  collaboratore  pienamente coerente con la volontà politica di Amministrazioni  non  improntate alla legalità e al soddisfacimento degli interessi collettivi quanto piuttosto a rendersi permeabile all’ingerenza del malaffare e degli interessi criminali».

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Gaetano Ferrandino

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