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«È stato terribile, temevo che non ce l’avrei fatta a sopravvivere»

di Francesco Castaldi

ISCHIA – La terra ha tremato ancora nel Centro Italia, ma questa volta non si registrano morti. A due mesi dal sisma che ha causato ben 298 vittime e distrutto interi paesi, le regioni centrali del Belpaese sono state nuovamente scosse, e sono state molte le case e le strutture pubbliche ad essere danneggiate. Due i principali movimenti tellurici che hanno messo in guardia gli abitanti del territorio marchigiano, e in particolare Ussita, Visso e Camerino. Ed è proprio nella città universitaria che vive e studia da tre anni il foriano Francesco Calise, un giovane laureando in Informatica che, all’indomani del sisma che ha colpito le Marche, ci ha raccontato quei concitati momenti: «La prima scossa si è verificata verso le 19, e fortunatamente io e la mia fidanzata eravamo all’interno di un albergo di un nostro amico che è stato costruito con criteri antisismici. A un certo punto ho visto il muro che mi veniva addosso, faceva avanti e indietro, veniva verso di me, ed è andata anche via la luce».

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