CRONACA

Cava dell’Isola, bufera sulla “Festa alcolica 3.0”: alla fine l’evento è soppresso

Il titolo infelice dato ad una manifestazione che voleva essere un tradizionale incontro tra giovani, il dibattito anche social, poi la decisione di annullare la manifestazione in programma a Forio

Il tam tam c’era stato ed aveva fatto anche discutere parecchio. Forse le finalità non volevano essere assolutamente malevoli, ma nell’epoca in cui un messaggio si diffonde alla velocità della luce anche sui social network, anche se sbagli una virgola non hai il tempo di tornare indietro che ormai già sei su “piazza”. E, in taluni casi, esposti pure al pubblico ludibrio. Fatto sta che già da giorni stava suscitando più di qualche perplessità l’iniziativa legata ad una festa promossa e organizzata in quel di Cava dell’Isola. Il titolo dell’evento, ovviamente, non certo dei migliori ossia “Festino alcolico 3.0”. Altrettanto infelice, forse il claim: “Ingresso, una bottiglia di alcol ogni due persone”. Che messa così, obiettivamente, profuma tanto di reunion per darci dentro e drinkettare no limits, magari facendosi anche un tuffo in acqua col favore delle tenebre (l’inizio del party era previsto per martedì alle 20, e tra poco spiegheremo perché parliamo al passato). Non proprio il massimo della vita, al punto tale che non solo gli internauti ma a un certo punto – secondo quanto abbiamo appreso – anche le forze dell’ordine hanno pensato di capire un attimo di cosa si trattasse e soprattutto chi fossero gli organizzatori della singolare iniziativa.

Che però, forse proprio a causa del messaggio sbagliato trasmesso ai destinatari, non si svolgerà, è stata annullata. Il dibattito, in particolare, è divampato in maniera social e si è sviluppato particolarmente nel gruppo “Salviamo Francesco e gli altri angeli”, particolarmente attento alla sicurezza stradale ed a tutte le problematiche evidentemente ad essa connesse. Inizialmente c’è stato chi ha invitato a tornare a casa a piedi dopo una tale festa, poi i toni si sono alzati con alcuni internauti che hanno chiesto l’intervento del sindaco foriano Francesco Del Deo e delle forze dell’ordine, poi gli attacchi all’iniziativa e soprattutto alla locandina sono stati feroci. Gli animi poi hanno pian piano cominciato a placarsi, con Carolina Cristiano che provava a prendere le difese della festa in spiaggia spiegando inizialmente che la stessa si era svolta l’anno precedente e che non c’erano stati assolutamente problemi di alcun tipo. Una spiegazione questa, che però non ha certo evitato un’ulteriore raffica di commenti negativi e assolutamente preoccupati per il “tema” del party, insomma le spiegazioni continuavano ad essere tutt’altro che convincenti.

A un certo punto però i toni si sono abbassati, o almeno si è provato a “ragionare” su quello che in ogni caso almeno dal punto di vista dell’immagine erano uno “scivolone” a dir poco clamoroso. Nello specifico quanto pubblicato da Leonardo Taliercio è oggettivamente meritevole di riflessione: «Credo che il dialogo tra giovani ed adulti sia la migliore medicina della società. Il problema dei giovani di oggi sono le generazioni di ieri. Con questo mi allaccio al discorso del “Festino alcolico”,i ragazzi hanno dato un titolo che in gran parte di noi adulti non ha trovato consensi. Può darsi che sia solo un problema di forma ma non di sostanza come ha garantito Carolina Cristiano per ciò che ha riscontrato nei due anni addietro. Io mi fido di lei, persona di apertura mentale (pensate riusciva a sopportarmi a scuola) la quale vede l’insegnamento né nella repressione né nell’eccesso, come darle torto? Molti si sono avventati sui ragazzi, ragazzi lo siamo stati tutti e molti di noi organizzavamo festini improvvisati senza dare un titolo (quello forse è stato il loro errore, dare un titolo così, ai meno può essere dannoso). Altrimenti i nostri a volte potevano essere “Vino e poesia “altre volte “Saremo come il materiale di risulta” (dicasi Sfraucatura). Ma c’era troppo distacco tra giovani e adulti affinché si indicasse la giusta via.

La differenza culturale e di partecipazione alle attività quotidiane tra ieri ed oggi tra genitori e figli adesso e’ quasi nulla,potremmo sfruttare questo per confrontarci e non per scontrarci..
Insieme trovare la giusta via per la moderazione in ogni cosa».
La stessa Carolina Cristiano è tornata poi sull’argomento rivolgendosi proprio a Taliercio e scrive: «Leonardo, ti ringrazio tantissimo per le tue belle parole e soprattutto per l’appoggio. Il titolo della festa era fuorviante, ma restava una semplice festa tra ragazza, come si è sempre fatta. Non condivido il pensiero di molti che solo perché dei ragazzi organizzano un evento sulla spiaggia debbano essere necessariamente dei ragazzi persi, senza basi né educazione. Non entriamo in una fase di sorta di allarmismo. Chi ha detto che dovevano sballarsi? Se insegniamo ai nostri figli a vivere sapranno affrontare il mondo. Con questo devo dire che purtroppo – ebbene sì dico purtroppo – l’evento è saltato». Epilogo forse ingiusto, visto che le finalità erano probabilmente altre, ma inevitabile dopo l’approccio mediatico (e social) decisamente suicida. Sarà per un’altra volta, magari presentando il tutto in una veste diversa.

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Norisuke Higashikata IV

Curiosa questa violazione di fiducia e privacy che ha portato alla pubblica conoscenza l’evento, però. Certo, prossima volta si sarà sicuri di presentare il tutto in una veste diversa, magari cercando di evitare altri imbecilli che condividano l’evento al di fuori della cerchia degli interessati.

Sergio

Caro Nakagata, forse hai fatto tu uso di alcolici che ti hanno reso complottista? Era una festa per ragazzi a Cava dell’isola, è ovvio che dovevano pubblicizzarla per attirarne il più possibile!

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