Cava dell’Isola, riaperta al pubblico parte della spiaggia

Revocata, almeno parzialmente, l’interdizione alla spiaggia di Cava dell’Isola. Lo ha stabilito l’architetto Giampiero Lamonica, responsabile del quinto settore del Comune di Forio, con apposita ordinanza. Il provvedimento in questione dispone la revoca parziale temporanea, sino al 30 ottobre, il divieto di accesso al pubblico al noto arenile sul litorale occidentale dell’isola. La revoca si riferisce esclusivamente all’area che va dalla scala di accesso fino all’area delle sorgenti (area delimitata sia a nord che a sud da transennamenti completi di adeguata cartellonistica), permettendo fino al 30 ottobre, l’accesso all’arenile e la balneazione in determinate zone.

Il provvedimento è stato emanato dopo l’esame dei risultati degli studi della geologa Filomena Miragliuolo, alla quale era stato conferito l’incarico di verificare le condizioni di stabilità del costone della spiaggia, allo scopo di un’eventuale riapertura, anche parziale, alla pubblica fruizione oltre che per monitorare il costone stesso, durante il periodo di riapertura. Dalla perizia emerge la possibilità di fruizione estiva della spiaggia di Cava dell’isola in determinati tratti che sono stati delimitati con pali e reti metalliche e apposita cartellonistica: si tratta del settore settentrionale, definita area A1, dove “le limitate altezze della falesia, la presenza di cumuli di frana in parte stabilizzati dalla presenza di un canneto, in parte oggetto di sistemazione mediante gabbianate, fanno propendere per rischi bassi”. La geologa ha quindi reputato sufficiente l’apposizione di reti e pali a una distanza di due metri dal piede della parete, per garantire la fruizione in sicurezza dell’arenile, almeno per il periodo estivo. Sì, perché dopo il 30 ottobre vigerà nuovamente l’ordinanza dirigenziale n.22/2014 che vietava l’accesso, il transito, la sosta di persone o cose, nonché la balneazione e la navigazione nella zona della Spiaggia di Cava dell’Isola, nella sua interezza e lo specchio acqueo antistante per una profondità verso il largo di cinquanta metri dalla linea media della battigia. Di tutt’altro tenore il settore meridionale, la cosiddetta area A2, nella quale è stata rilevata la permanenza di situazioni di alto rischio di frana: il settore è caratterizzato da pareti sub-verticali di notevole altezza, e lungo il quale secondo l’esperta va vietato il transito e la sosta per una distanza di non meno di venti metri dal piede della parete. Contestualmente, è stata disposta l’intensificazione delle operazioni di controllo, in riferimento alle normative vigenti in materia di emergenza da Covid-19 e alle varie ordinanze emesse dalla regione. La spiaggia, come si ricorderà, è stata oggetto dell’ennesima frana meno di un mese fa, quando una parte del costone aveva ceduto rovinando sull’arenile. Sono anni ormai che l’arenile sale costantemente agli onori della cronaca locale per i ricorrenti fenomeni di crolli.

I fenomeni erosivi del resto interessano da molti anni tutto il litorale foriano, dal Soccorso fino a Citara, dove la composizione dei costoni tende costantemente a cedere, vista la natura friabile. Come si ricorderà, la proprietà dell’albergo sovrastante aveva dato la propria disponibilità a realizzare a proprie spese un’opera di contenimento e messa in sicurezza dell’intero costone: tuttavia, fino ad oggi non è ancora arrivato il via libera della Soprintendenza, nonostante la convocazione di quattro conferenze di servizi sul tema. Senza l’autorizzazione paesaggistica, non sarà possibile mettere mano al progetto già redatto e dare il via ai lavori, ma intanto gli episodi franosi continuano e i rischi si moltiplicano. Non va dimenticato che già nel novembre e nel gennaio scorsi la spiaggia fu vittima di altri crolli, a ulteriore testimonianza del precario assetto geologico del luogo.