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Cento passi verso il 21 marzo, l’impegno della scuola isolana contro le mafie

di Isabella Puca

Ischia – Mancano pochi giorni al 21 marzo, giornata della memoria dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e gli studenti ischitani si preparano a marciare a Napoli, nel quartiere Ponticelli, unendosi a una grande e colorata fiumana della legalità. Prima di quella data si svolgerà domani, 16 marzo, a partire dalle ore 10:00 una conferenza dal titolo “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”. A organizzarla il presidio isolano intitolato a “Gaetano Montanino” dell’associazione Libera che, dal 1995, sollecita la società civile alla lotta contro le mafie, promuovendo giustizia e legalità. Inaugurato nel febbraio del 2016 ha subito trovato la fattiva collaborazione dell’istituto professionale Vincenzo Telese che ospiterà la conferenza. Dopo il saluto del  Dirigente scolastico del Telese, Mario Sironi, vi saranno anche i contributi di Filomena Sogliuzzo, referente di Libera Ischia e Procida; il capitano Andrea Centrella, comandante dei Carabinieri di Ischia; Giuliano Ciano, della Fattoria Sociale “Fuori di Zucca”; il giudice Albino Ambrosio; prenderà la parola anche Luciana Di Mauro, familiare di una vittima innocente della criminalità; Nico Sarnataro, presidente della Virtus Social di Quarto; Antonio D’Amore, coordinatore provinciale di Libera. Inoltre alcuni studenti del Telese illustreranno il progetto a cui partecipano, Scuola Viva “Cosa sono, cosa posso cosa non posso”.  I temi saranno quindi quelli della legalità, della pace e della lotta alle mafie. «Ischia non è un’isola felice,  il problema della corruzione ci riguarda da vicino. “Libera” ci aiuta a non dimenticare e quando dimentichiamo, noi, non stiamo ponendo le basi per un mondo migliore dobbiamo essere uniti tutti e l’aiuto della Chiesa sarà forte accanto a questa associazione. Libera, benvenuta a Ischia!», furono queste le parole del vescovo Lagnese nel giorno della presentazione ufficiale che, da allora, è rimasto in prima linea insieme alla Chiesa di Ischia. Fu sempre quel giorno che venne spiegato l’omaggio del ricordo alla guardia giurata Gaetano Montanino, 45 anni, che la notte del 4 agosto 2009 venne barbaramente ucciso a Napoli da alcuni giovani malviventi che volevano rubargli l’arma; al suo onore è dedicato il presidio isolano. I colpevoli furono individuati in un gruppo di ragazzi vicini al clan Contini che, nel tentativo di rapinare la guardia giurata Montanino della sua pistola, gli spararono 7 colpi, uccidendolo. Quest’ultimo, nel marzo del 2013, con un decreto, venne riconosciuto “vittima del dovere”. Attiva nel nuovo presidio c’è Luciana, sua moglie e fu proprio con lei che dopo un incontro tenutosi qui a Ischia un paio di anni fa nacque l’idea: «È difficile parlare della propria storia. Mio marito è stato ammazzato da quattro ragazzi come voi e questo essere qui dà senso a tutto questo. Mio marito non era un eroe. Faceva solo il suo lavoro. Sono tanti i sentimenti, uno di questi è la voglia di fare qualcosa per i nostri figli; gli altri familiari sono diventati dei fratelli, dobbiamo essere uniti perché non deve succedere più a nessun altro». Attiva da oltre un anno, sono tanti gli eventi promossi dal presidio ischitano di Libera, l’ultimo, lo scorso dicembre “Facciamo un pacco alla camorra” un progetto promosso dal comitato Don Peppe Diana per promuovere i prodotti nati dalle terre confiscate dalla camorra. Gli uomini e le donne di Libera continuano, quindi, la loro marcia per la legalità verso un mondo migliore e, tra i protagonisti di questo cambiamento, ci saranno anche gli studenti ischitani.

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