LE OPINIONI

IL COMMENTO Se la Campania finisce sempre nel mirino

DI LUIGI DELLA MONICA

Siamo alle solite, l’immenso Direttore Vittorio Feltri apostrofa la Campania come il casino, senza usare questa volta espressioni gratuitamente offensive e destituite di fondamento storico, per celare la sua rabbia motivata dalla colorazione in rosso della Lombardia. Gli funge da controfagotto il senatore Matteo Salvini, scandalizzandosi per la suddetta scelta del Governo centrale. Ascolto la trasmissione di Paolo Del Debbio su Rete 4, in cui vengono citati dei “rumors” che fanno pensare che le insurrezioni di Napoli del 23 ottobre scorso abbiano quasi posto un caposaldo ai politici ed alle Forze di Polizia di tralasciare la città partenopea dalla protezione rafforzata delle zone rosse, a causa di presunte criticità socio\criminali: devo però essere sincero che il conduttore non vi dava eccessivo peso, ma le indicava come voci possibili. Detto questo, non resta che respingere energicamente al mittente tutte le imputazioni di responsabilità della Campania.

Il Governo Conte è l’unico responsabile storico e politico del disastro sociale e produttivo generato dall’emergenza epidemiologica “COVID 19”. Lo è nella misura in cui nella prima metà del gennaio 2020 sapeva, per opportune informative del C.O.P.A.S.I.R., di cui Egli, molti dovranno ricordarlo, ha serbato per sé la delega ai Servizi Segreti, del rischio infezione su circa 800.000\1.000.000 di abitanti. Pertanto, nel medio breve periodo se “lockdown” doveva essere, avrebbe dovuto essere entro la fine dello stesso gennaio, sicchè mai avremmo avuto il paziente “0” di Codogno e le successive bare in processione a Bergamo. Noi a Ischia non lo abbiamo visto, ma ci sono stati genitori e figli che non si sono incontrati mai più e non hanno avuto la gioia ed il privilegio di tenere la mano ai propri cari, prima della fine della loro esistenza. Nel frattempo, la chiusura del 10 marzo ha posto i cittadini italiani in uno stato di torpore generalizzato, che ha messo a nudo brutalmente tutte le disfunzioni del Paese Italia, quale membro di un’Europa tecnocrate e pretenziosa di sacrifici disumani, in nome di una austerità economico finanziaria che ha sinceramente stufato un po’ tutti.

Lo “smart working” che risultava praticabile sono in seno ad alcuni settori privilegiati del pubblico impiego, e per questo prego i lettori di non fraintendermi, poiché sono figlio, fratello e marito di dipendenti statali e parastatali, ha di fatto beffato gli utenti dei servizi pubblici ordinari, i quali hanno visto dilatare i tempi di fruizione, oppure in certi casi di negare. Si pensi alla Motorizzazione Civile, oppure agli stessi sportelli di Agenzia Entrate Riscossione, chiusi per settimane intere ed in ultimo come valle di lacrime, i Tribunali ed i Giudici di Pace. Alla bisogna sono stati creati i nuovi “Avengers”, novelli supereroi in camice bianco, che hanno applicato i protocolli “dead or alive” senza alcun criterio di controllo gerarchico hanno deciso se una persona ultra ottantenne valesse la pena di vivere o meno attaccata ad una spina e potesse essere destinata ad un reparto, il cui letto di terapia intensiva costa dai 600 ai 2000 euro giornalieri. Assolutamente Medici ed Infermieri non pensino a male, mi permetto soltanto di ricordare che gli errori umani possono accadere in tutti i mondi accademici e lavorativi, ma a fabbricare personaggi eroici oppure figure superiori infallibili, la storia recente ci ha insegnato che si rischia di inciampare nelle teorie della razza ariana. Quest’ultima ancora non ci lascia, poiché in Svizzera è notorio che le persone ultrasettantenni non vengono ricoverate in terapia intensiva, mentre in Danimarca i genitori che dopo la amniocentesi molecolare decidono di portare avanti la gravidanza di un feto “down” perdono i sussidi dello Stato. Proprio la Svizzera che nell’agosto 1864 diede vita alla Croce Rossa Internazionale? Quella stessa Nazione che diede i natali ad Enry Dunant, il quale rimase attonito e sbigottito dalla brutalità delle battaglie di Solferino e San Martino, durante le guerre preunitarie? Il “Covid19”, tale è stata la sua violenza invasiva della umanità, ha riportato alla luce vecchie pratiche medico-legali di conferire al medico il potere, se del caso, di sparare alla tempia del ferito di guerra troppo grave da essere curato sul campo oppure trasportato ad un ospedale. La differenza è che tutto è accaduto a valle di un’epoca – la nostra –, la quale ha debitamente metabolizzato quali siano le conseguenze dell’abbandono dei feriti di guerra e quali del genocidio e\o delle torture. In nome della becera e disumana “spending review”, la quale ha imbrigliato nelle Regioni la funzione strategica della salute pubblica, la spesa destinata all’edilizia ospedaliera, al reclutamento del personale ed alla manutenzione in efficienza dei plessi sanitari è stata minima e residuale, tanto da sguarnire di costosi reparti di terapie intensive collocati in misura sperequata rispetto alla densità demografica.

In tal senso, il Governo Conte ha svilito di significato, come asseriva il Sen. Borghi, il diritto al lavoro, perché chi lavora democraticamente ha diritto ad un suo ruolo nella società ed in essa deve essere reinserito con tutte le misure protettive che lo Stato deve organizzare ed erogare, se la salute della persona viene compromessa, temporaneamente ovvero permanentemente. In sostanza, la “spendig revieew” ha portato ad un sistema pensionistico farraginoso e destinato a pochi privilegiati, una età anagrafica della forza lavoro elevatissima ed uno scontro per non dire un odio generazionale fra giovani ed anziani. Ci avete mai pensato che alla base del dato epidemiologico ci possa essere uno scontro di età? Avete riflettuto che i ragazzi particolarmente dai 15 ai 20 anni circa si ostinano a non osservare i protocolli di prevenzione e sicurezza (assembramenti, mascherine, bar, pub, discoteche). Spesso interpellati o ammoniti rispondono piccati, perché sanno che comunque vada non sono soggetti a rischio morte e poco importa se un “matusa” ci rimette la pelle per la loro improvvida condotta sociale, tanto si tratta di un altro privilegiato, detentore del potere, che non gli darà mai lavoro.

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Per converso, attualmente un giovane aspirante al primo impiego, conta le ore ed i giorni per acquistarsi con il primo stipendio un paio di scarpe di circa 500 euro e desidera di sostituirsi al datore di lavoro dopo neppure due\tre anni di esperienza. In nome della “spending rewew” gli anziani sono diventati più chiusi e diffidenti e poco aperti al confronto generazionale ed anche avari di insegnamenti, ma sicuramente quella stessa ossessiva politica della parsimonia spropositata ha negato loro una prospettiva di vecchiaia serena. Ha fallito il Governo Conte, poiché all’incremento dei trasporti pubblici, per contenere il contagio, ha sostituito gli incentivi ai monopattini ed alle bici elettriche, senza informare gli italiani del problema ecologico dello smaltimento delle batterie esauste, una volta che questi velocipedi avranno terminato il loro funzionamento. Ma io credo che la più grande Waterloo dell’imperatore “Giuseppino I” sia stata la inaugurazione dell’anno scolastico, senza la certezza della negatività al tampone degli alunni e del personale della scuola!

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Quest’ultimo rimedio preventivo ha consentito in Giappone e Corea del Sud il traguardo dei contagi “0” ed il contenimento dell’emergenza. Siamo ripiombati nella psicosi collettiva, perché i figli ciechi della gatta frettolosa – si legga i Ministri del Governo Conte rispetto alla Bicamerale del 2000 che ha riformato il Titolo V della Costituzione – hanno rincorso troppi topolini furbi, i quali hanno nascosto il formaggio in posti sicuri ed inaccessibili. In altri termini, una politica finanziaria troppo restrittiva asfissia la comunità e genera tensioni sociali, ma queste si sono aggravate con il timore concreto di vedersi negata la vita, in ragione del principio della salvezza del ricco Stato membro della Europa, il quale eroga soldi soltanto ai Membri virtuosi. La crisi del 29’ si è risolta con la fiducia, con il credito e non con la infusione di moneta: il concetto soldi chiamano soldi, nella sanità, come nel pubblico in genere, non è più valido alla luce della pandemia “Covid”. Questa è la colpa storica dell’attuale Governo, che non ha saputo rivendicare un ruolo forte ed autorevole dell’Italia in Europa, la quale non vuole elargire aiuti, nonostante la sua ricchezza dipenda dai versamenti dell’Erario italiano.

Voglio comunque ricordare al saggio Feltri che qui giù non è un casino, ieri l’altro 3 novembre 2020 mi sono misurato la temperatura a Ischia 4 volte in 8 ore; a Napoli città, negozi di casalinghi, supermercati, banche e studi professionali misurano la temperatura. Il vostro incremento di contagi dipende da un altro disastro politico-diplomatico che ha generato questo Governo e purtroppo fortemente voluto dal Ministro di Pomigliano d’Arco: “la via della seta”. Il patto economico e produttivo dell’Italia con la Repubblica Popolare Cinese, a mio sommesso avviso, ha cagionato di punto in bianco fenomeni economici di rappresaglia, in salsa americana, come quello di cancellare una fabbrica attiva e florida di commesse della americana “Whirpool” sedente in Campania. Il casino è di tutta l’Italia non solo di Milano da bere o di Napoli da mandolino… Unica differenza è che la sferza di De Luca e l’autodeterminazione dei campani pazienti sta portando a migliorare la situazione.

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