CRONACA

C’era una volta la spiaggia degli inglesi, ora icona del degrado

C’era una volta la spiaggia degli inglesi, sottile lingua di sabbia esclusiva e raffinata, una delle tante perle di rena dell’isola dove regnano placidità e bellezza. Almeno fino a qualche tempo fa. Purtroppo negli ultimi anni la sabbia a disposizione dei bagnanti si è notevolmente ridotta assottigliando il bell’arenile, amato soprattutto dal turismo straniero per la sua innata tranquillità. Cosa rimane oggi della spiaggia? Alla maggior parte degli ischitani la domanda rimane senza risposta, sono in pochi coloro che si addentrano per il bel sentiero che percorre l’antico borgo, anche in piena estate i bagnanti ischitani si tengono alla larga. La notizia dell’assottigliamento della superficie dove poter mettere telo e ombrellone e la ripida salita che si è costretti a fare alla fine di una giornata di mare scoraggia chi è abituato ad andare in spiaggia comodamente, magari a pochi metri dalla autovettura.

Eppure chi sa apprezzare il silenzio rotto soltanto dal suono del mare sa bene quanto preziosa sia questa spiaggia. Lo sanno i residenti e anche i villeggianti estivi che non cambierebbero il borgo di Sant’Alessandro, oasi di pace a pochi metri dal caotico porto ischitano, per nulla al mondo. Anche Silvana Pampanini scelse questo luogo per le sue vacanze e tanti altri cultori dell’isola più autentica dimorano a Sant’Alessandro per poi immergersi nelle acque della spiaggia degli Inglesi. Giorgio Buchner, l’archeologo che riportò alla luce la celebre coppa di Nestore, scelse questo borgo come propria dimora, ed è sempre da questo borgo che ha inizio e fine il meraviglioso corteo di Sant’Alessandro, uno degli ultimi appuntamenti dell’estate che emozionano i tanti turisti pronti ad accalcarsi presso le strade dell’isola per vedere i meravigliosi costumi.

Impresa però divenuta abbastanza ardua vista la poca spiaggia e lo stato di abbandono dei luoghi. E lo fanno notare anche i Verdi di Ischia che ricordano come non appena finisce la stagione estiva, le spiagge vengono letteralmente abbandonate, dimenticate, tanto che non si provvede nè alla pulizia né alla messa in sicurezza. «Queste sono le condizioni della spiaggia degli Inglesi – ricorda Mariarosaria Urraro, referente isolano del partito del sole che ride nel commentare le immagini scattate presso la spiaggia. Una splendida spiaggia che negli anni, a causa di scelte politiche scellerate, sottolinea il portavoce dei Verdi – ha perso gran parte dell’arenile e il costone adiacente non se la passa meglio, tra reti di protezione e canneti e erbacce.

Tanti sono i turisti, soprattutto nella bella stagione, che frequentano il caratteristico angolo di paradiso accedendo dalla stradina in basoli del suggestivo borgo di Sant’Alessandro. Stradina che lascia tanto a desiderare, soprattutto per la pavimentazione scivolosa e sconnessa, con la presenza di erbacce, ma soprattutto per la presenza di tubi di scolo in eternit, presenti sull’ultimo tratto del muro a secco che sbocca su via Iasolino. La spiaggia degli inglesi condivide lo stesso stato di abbandono in cui versa la spiaggia di Cartaromana, altro arenile lasciato al proprio destino. Tra pochi mesi incomincerà una nuova stagione turistica e chi sceglierà la nostra isola si troverà nuovamente a frequentare le nostre spiagge che come segno distintivo avranno il degrado. Peccato perché le bellezze naturali della nostra isola – conclude la Urraro – sono il volano della nostra economia e invece di proteggerle e curarle, semplicemente ce ne freghiamo».

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Luigi Boccanfuso

Dovremmo tutti vergognarci per come trattiamo il territorio e l’ambiente.
Povera Ischia!

Rossy

Le fiabe inizivano sempre così :” C’era una volta “.
La fiaba che non si legge più è : ” C’era una volta Ischia”.

Mario Di Meglio

Le scogliere sommerse o meglio soffolte al largo di questa spiaggia, trattengono gran parte dei sedimenti sabbiosi, che quindi non vengono più ridepositati lungo l’arenile. Stesso problema di altre spiagge italiane.

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