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C’era una volta Testaccio, borgo abbandonato

La chiusura dell’edicola, i locali sfitti, lo stato di abbandono delle strade e i recenti casi di “baby-aggressioni” lanciano l’allarme di un paese che è diventato lo spettro della vivace paese di un tempo

Cosa succede a Testaccio? La frazione di Barano sta vivendo una crisi profonda, che si manifesta in chiusura di attività commerciali, minore vivacità della comunità, un certo stato di abbandono e un senso di tristezza diffuso. Sono lontani i tempi in cui la frazione di Barano che apre allo sguardo lo splendido panorama della spiaggia dei Maronti era il settimo comune dell’isola, un punto di riferimento dove i vitigni di Monte Cotto producevano ettolitri di vino e le insenature dei Maronti, tra le pietre sgorganti acque miracolose, convinsero Giorgio Corafà a costruire quella mulattiera che unì il borgo di Testaccio alla spiaggia più ampia dell’isola, ben prima che negli anni ‘60 del secolo scorso venne poi realizzata la maestosa opera di rettilinei e tornanti che unì piazza mar del Plata alla spiaggia dei Maronti, dando il là alla felice stagione turistica dei Maronti. Oggi quella vivacità è solo un ricordo e pare stiamo tornando a quella mancanza di attività tipica degli anni in cui il borgo veniva frequentato dal filosofo George Berkeley all’inizio del ‘700, ma senza la genuinità dell’antico borgo e con problemi oggettivi, che vengono denunciati di continuo da chi vive a Testaccio.

Ultimo tassello venuto via da un mosaico che fino a poco tempo fa sprigionava piacere e allegria, la chiusura della storica edicola e cartolibreria di Testaccio, una perdita che costringe a riflettere non solo sullo spopolamento dei negozi che colpisce anche il borgo baranese, ma anche sul futuro dei chioschi dove trovano dimora quotidiani e riviste, che anno dopo anno subiscono le conseguenze di un cambiamento epocale di abitudini causato anche e soprattutto dalla diffusione di internet. Intanto queste perdite vengono corredate da un certo abbandono del borgo. Nelle foto scattate dal residente Salvatore Palamaro oltre alle numerose buche, figlie di una manutenzione delle strade che evidentemente attende la fine dei lavori di metanizzazione, non mancano immagini che raccontano di ferri a vista, che è possibile vedere dalle parti del campo sportivo, nonché di un certo stato di abbandono dello storico pendio che unisce comodamente il centro di Barano a Testaccio in pochi minuti di camminata a piedi.

Che dire poi dei numerosi casi di baby-vandalismo che abbiamo avuto modo di denunciare nei mesi passati, con piccoli branchi di ragazzini che hanno a più riprese realizzato dispetti e anche vere e proprie aggressioni – sia verbali, sia con lancio di pietre – ai passanti del borgo, anche persone anziane.

Il borgo di Testaccio, protagonista tra l’altro di alcune riprese della fortunata serie Tv “L’amica geniale” , che proprio in questi giorni tornerà in onda su Rai 1 e sui canali americani della HBO, dovrebbe organizzarsi per sfruttare al meglio la presenza del proprio nome nei romanzi di successo di Elena Ferrante, caso editoriale mondiale. In un’isola turistica, abituata a ospitare persone in cerca di scampoli di felicità, turisti curiosi sarebbero ben contenti di muoversi e conoscere i luoghi raccontati nei romanzi editi dalla casa editrice e/o, consentendo al comune di Barano di diversificare la propria offerta turistica. Non solo mare dei Maronti e acque miracolose dei Nitrodi, non solo giri in barca ed escursioni nei meravigliosi, e anch’essi un po’ trasandati, sentieri di Barano, ma anche un turismo culturale, alla ricerca dei luoghi raccontati nei romanzi descritti in libri venduti in centinaia di migliaia di copie e conosciuti da pochi.

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