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C’eravamo tanto amati: bufera in consiglio tra Gianni Mattera e Francesco Del Deo

Seduta movimentata dall’annuncio del consigliere che ha ufficializzato la sua uscita dalla maggioranza, restando nel civico consesso come indipendente. Duro confronto con il sindaco con reciproche recriminazioni

Gianni Mattera è ufficialmente fuori dalla maggioranza. È questo il fatto più rilevante scaturito dal consiglio comunale di Forio svoltosi ieri mattina alla sala del Molo borbonico. Un consiglio voluto dall’opposizione per discutere le varie interrogazioni dirette all’amministrazione su diverse problematiche, ma che a metà della seduta è stato caratterizzato dall’intervento del consigliere che ha voluto precisare pubblicamente la sua posizione, dopo le tante voci degli ultimi mesi che lo volevano in rotta con il sindaco Francesco Del Deo, e in particolare dopo l’assenza di Mattera alla seduta di approvazione del bilancio.

Quando l’assemblea stava per discutere del secondo punto all’ordine del giorno, il consigliere Gianni Mattera ha chiesto e ottenuto la parola per fatto personale. Mattera ha così voluto chiarire la sua posizione all’interno del consiglio comunale, rivolgendosi dunque a tutti i cittadini, e ha dato la sua versione dei fatti: «Nel 2018 fui convinto dal sindaco a far parte della sua coalizione, dopo aver consultato alcuni amici come Franco Regine, Mario Russo e Luigi Patalano. Riportammo con la nostra lista circa 700 voti, un risultato determinante – ha sottolineato Mattera – sia al primo turno sia al ballottaggio per la vittoria della coalizione. Impegni di lavoro mi avevano fatto esitare di fronte alla candidatura. Per tale motivo dopo le elezioni il sindaco mi chiese un parere sulla formazione della giunta, e visti i miei impegni lavorativi estivi, chiesi di essere semplice consigliere, ma che non mi sarebbe dispiaciuto essere eletto presidente del civico consesso: tuttavia, ho acconsentito alla continuità della presidenza Regine, come voleva il sindaco, avrei però gradito un ruolo da assessore per esponenti della mia lista (sono stato il secondo più votato come preferenze), e avere un po’ di visibilità. Ebbi alcune deleghe, come i lavori pubblici. In giunta fu inserito Luigi Patalano, ma poi dopo un anno fu sostituito in giunta, con la motivazione dell’alternanza. Da allora, non abbiamo avuto più alcuna rappresentanza». Gianni Mattera si è poi riferito ad alcune espressioni del primo cittadino: «Non ho gradito le critiche del sindaco alle passate amministrazioni, di cui io facevo parte, anche come vicesindaco dal 2008 al 2013. L’atteggiamento ostile nei miei confronti è sotto gli occhi di tutti.

Gianni Mattera: «Ho sempre fatto gioco di squadra, eppure sono stato costantemente ostracizzato e ignorato. La nostra lista ha portato voti determinanti, ma dopo i giochi elettorali non siamo stati più consultati e dopo l’uscita di Patalano dalla giunta non abbiamo più avuto rappresentanza»

Ogni anno, finita l’estate, sono sempre stato presente, costantemente, ogni giorno negli uffici comunali, operando attivamente a supporto dell’azione amministrativa, eppure non ho mai visto un atteggiamento collaborativo nell’agevolazione al mio inserimento nel cuore dell’amministrazione, anzi ho visto solo ostilità da parte dei dirigenti. Tutti i progetti e le iniziative da me promossi sono stati ostacolati, fino a rimanere lettera morta. Iniziative come i punti fitness, la tutela dei litorali, gli allacci fognari per alcune frazioni del territorio: nessun riscontro. Per la tribuna coperta del palazzetto avevo individuato una ditta che l’avrebbe realizzata gratuitamente: ebbene, non ha avuto seguito. Il sindaco mi incaricò di occuparmi del punto di vendita del pescato. In 15 giorni avevo risolto ogni problematica, mancava solo l’ordinanza, ma da tre anni e mezzo non è accaduto nulla, e quei locali sono rimasti chiusi. Ecco perché, con un andamento del genere, è naturale demoralizzarsi. Ho chiesto al sindaco, al presidente del consiglio comunale, al vicesindaco, il perché di questo atteggiamento nei miei confronti, ma non è mai arrivata mai risposta». Mattera ha poi ricordato un episodio: «Ho sempre dato disponibilità incondizionata al sindaco: alcuni anni fa egli mi chiese aiuto per le elezioni europee per sostenere un candidato della Lega, Valentino Grant. La Lega raccolse a Forio moltissime preferenze, ma mentre durante la campagna il mio telefono squillava in continuazione, dopo l’elezione il telefono è invece rimasto completamente muto». Il consigliere ha continuato ripercorrendo varie fasi del progressivo deterioramento dei rapporti: «Non siamo mai stati coinvolti per cose importanti come il piano-traffico, l’area marina protetta. Di quest’ultima eravamo riusciti a ottenere la sede, e invece non so per quale motivo si è abdicato a favore del Comune di Ischia, perdendo così una sede di prestigio. Tutti ricordiamo quando Ignazio Di Lustro si era dimesso da vicepresidente del consiglio comunale: ebbene, non sono mai stato contattato per chiedere un parere sulla persona da eleggere in sostituzione. Ho chiesto a Michele Regine il perché di questo atteggiamento, chiedendo una riunione di maggioranza, e invece in tre anni non c’è stata nemmeno una riunione. A casa mia sono passati tanti consiglieri qui presenti in aula, proponendomi di costituire gruppi autonomi, ma io ho sempre rifiutato proprio per mantenere la compattezza della maggioranza, ben sapendo che la costituzione di gruppi autonomi l’avrebbe minata. Eppure, sono stato messo incredibilmente fuori dalla maggioranza, cancellato dalle chat di messaggistica di gruppo su ordine del sindaco», ha spiegato Mattera, che però poi ha annunciato: «Ma io non mi dimetto da questo consesso, resterò consigliere. Non capisco questo incomprensibile atteggiamento nei miei confronti. Non sono mai mancato a nessun consiglio comunale, ma mi avete messo in condizione di disertare l’approvazione di bilancio. Quale differenza passa tra me e Gianna Galasso? Dopo le sue critiche sulle strisce blu, non votò il bilancio, poi è diventata assessore svolgendo bene il suo lavoro. Perché questa disparità di trattamento? Ci sarebbero da dire tante altre cose, e ci sarà occasione per dirle in altri consigli. Da questo momento informo il consiglio comunale che mi renderò consigliere indipendente, continuando a interessarmi della cosa pubblica, riservandomi di votare favorevolmente i provvedimenti della maggioranza che reputerò corretti nell’interesse del paese», ha concluso Gianni Mattera.

È stato il sindaco Francesco Del Deo a rispondere, ripercorrendo i rapporti politici e i dialoghi intercorsi negli appuntamenti elettorali nel 2013 e nel 2018, precisando che nessuno può definirsi come unico componente determinante, visto che tutti lo sono. Secondo il primo cittadino, se un consigliere non vuole fare l’assessore, allora tocca al sindaco la scelta, senza distinzioni di gruppi interni, visto il rapporto fiduciario che dovrebbe caratterizzare la compagine. «Non era solo Mattera – ha dichiarato il sindaco – ad avere impegni personali di lavoro, e aveva ricevuto comunque la richiesta delega per avere una certa visibilità. Sono stato io a farmi carico della delega di Mattera nei cruciali mesi estivi, mentre Gianni si recava agli uffici e chiedere ragguagli, per poi pubblicizzare ai mezzi di informazione locali le varie attività». Del Deo ha quindi rivendicato che una carica di assessore o di delegato va esercitata «per 12 mesi all’anno, non soltanto durante l’inverno», parlando di “complesso di persecuzione” sofferto dal consigliere e di aver avvertito Gianni Mattera prima della seduta di consiglio per il bilancio, una chiamata a cui il consigliere avrebbe risposto dicendo che non sarebbe venuto, visto che ormai la maggioranza sembrava voler fare a meno di lui. Il sindaco, che ha ribadito di non portare rancore e di essere sempre stato pronto a chiarire civilmente perplessità e malintesi, ha ribadito che la riunione di maggioranza era stata fatta, ma Gianni Mattera non vi partecipò proprio a causa dei suoi impegni.

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Francesco Del Deo: «Chi riveste un ruolo deve esercitarlo tutto l’anno, non soltanto d’inverno. Tutti abbiamo impegni, non soltanto il consigliere Mattera, che soffre di un complesso di persecuzione»

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A questa affermazione Gianni Mattera ha risposto: «Il sindaco è in difficoltà, perché vedo che fa ricorso alle bugie, visto che la riunione di maggioranza non fu convocata prima del consiglio, bensì il giorno dopo, chiedendo di far firmare un documento ai consiglieri che sanciva la mia uscita dalla maggioranza nel caso di mancato voto del bilancio». Il consigliere ha poi ribadito, rivolgendosi al primo cittadino: «Ti servivano i miei voti per vincere le elezioni. Tutti sono decisivi, ma non è possibile che chi ottiene trecento voti venga poi preso a schiaffi in faccia. Ho sempre dato disponibilità per un’azione di squadra, e ora vengono dette bugie dicendo che non volevo venire alla riunione di maggioranza». Prima che Mattera lasciasse la seduta, è intervenuta la consigliera Manuela Arturo, che ha negato la proposta della firma di un documento che mettesse Gianni fuori dalla maggioranza, dicendosi poi umanamente dispiaciuta per la decisione di Mattera di rendersi consigliere indipendente, visti i legami di entrambi con Franco Regine. Si è dunque materializzato il ventilato “strappo” tra il sindaco e il suo consigliere: d’ora in poi Gianni Mattera farà gruppo a sé.

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