CRONACAPRIMO PIANO

Che benedetto errore la superficialità

DI RINO ROMANO

Come osate impetrare la revoca, ex nunc, del “Premio Ischia 2011” a Toni Capuozzo? Falangisti! Ridicoli! Parassiti! Falliti! Fanno bene i russi a trucidare i nazisti. La “Pan Assoverdi Salvanatura P.A.S.”? Fondata dal 1989? Da quale pianeta discendono? Scaturiscono da un gruppo di studenti universitari “fuori-usciti” dal WWF? Veramente? Iscritta, ininterrottamente, dall’albo reg. del volontariato (attuale R.U.N.T.S.) con D.P.G.R. 1 marzo 1995 n. 1463? E chi li conosce??? Ma, se davvero fossero un ente del Terzo Settore, per legge, non avrebbero almeno l’obbligo della trasparenza, del “rendiconto per cassa” e dell’ordinamento democratico interno? Chi se ne frega! Mandateli comunque a cagare…al rogo! Vergognosi. In galera! Screanzati! Disfattisti! Sfaticati! Chiattilli! Indegni di nominare una “TV star”. Non siete nemmeno su Wikipedia. Non avete il doppio cognome. I principali esponenti non posseggono un “nick name”. Non vestono abiti firmati da Armani, Versace, Missoni, Dolce e Gabbana. Non viaggiano su Jaguar, Porshe, Maserati.

Tutte voci “assortite” dei social network, sfogatoi dei più bassi istinti sub-umani. Agorà delle menti deboli. Florilegi in liberà. Rottamazione di neuroni. Ma, in sostanza, chi parla mediamente? Gente che non conosce nemmeno la differenza tra un decreto legge e un D.P.C.M.? Gente che ha sfogliato l’ultimo romanzo, ai tempi della prima comunione?

Volevo dar spessore a questa “rettifica”, pubblicando in calce il mio curriculum professionale ma (scusate l’immodestia) appariva troppo lungo. Ai lettori sarebbe parsa vanagloria.

Oso segnalare: presto celebrerò 25 anni di “lodevole servizio”, in seno alla Soprintendenza alle belle arti di Napoli, a seguito del superamento (Decr. Min. 4 marzo 1997) del concorso indetto con D.M. 3-11-1992.

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QUELL’ASSURDA CACCIA ALL’UNTORE

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Avete idea di cosa significhi vincere una selezione nazionale, durata 5 anni (svolta nel periodo di “mani pulite”!) con 800.000 concorrenti (12 volte e mezzo in più, la popolazione dell’intera isola d’Ischia)? Ebbene, sto’ “coglione matricolato, ignorante” del presidente della “P.A.S.” (il sottoscritto) non solo conseguì, nel 1989, a pieni voti, la laurea in scienze politiche, nella più antica (1224) Università statale, laica, del mondo (Federico II di Napoli) ma spopolò addirittura nel suddetto concorso, risultando: quinto nella classifica mista e primo tra gli uomini. Che affronto! Vilipendio! P.A.S. della minghia. Cacciateli dalla Campania. Toglietegli i sussidi! Dagli all’untore.

Cari “nemici”, abbiamo perso una grande occasione il 4 aprile 2022. Di dimostrare – fuori dal coro – che quanti ragionano con la testa (invece che con l’utero) non sono “mosche bianche” ad Ischia. Che coloro che “analizzano i fatti”, decodificano i messaggi allegorici, iconologici, subliminali – anziché cavalcare i luoghi comuni, le contumelie, i qualunquismi, le menzogne acritiche – difficilmente guadagnano “endorsements” nel Regno di Tifeo. L’isola “all’avanguardia”. Il luogo dove non è ancora desueto l’arcaico e strapaesano vezzo di riportare i più ridicoli soprannomi, in vernacolo napoletano (imbarazzanti per i turisti) sui manifesti mortuari: è morto il sig…detto “mazzatost”, “capaliscia”, “fiet e menest”, “a faccia gl’esene”, “cap e fierr”, “cocozzella”, “cul e chiumm”, “zupp e stocco”, “capacotta”, “zuzzusiell”, “capariccia”, “scippa scippa”, “u sciangato!!!

Comunque, adorati ischitani, pensate davvero che un “quisque de populo” coi capelli bianchi (pure se fosse l’ultimo pivello della Terra!) dedito al volontariato da 42 anni, pure senza aver mai collaborato con Fulco Pratesi, Gianfranco Bologna, Staffan De Mistura, ancorchè con la quinta elementare, prima di assumere una linea – che impegna, in ambito nazionale, l’immagine di un’associazione prestigiosissima (tranne a Chiummano, Scarrupata, Muropano?) che ha fondato nel 1989 e per la quale “butta il sangue” ogni giorno – non abbia studiato e si sia documentato, dalle fonti più variegate, esaustive, autorevoli, convincenti, “imparziali” possibili? Temete che costui non abbia ascoltato le varie campane, contando fino a cento, coltivando dubbi? Ci crediate o no, è proprio quel che ha messo in atto il Direttivo della “P.A.S.”. Dopo aver letto che la Farnesina (non l’anonima “Pan Assoverdi S.”) – nel quadro delle sanzioni deliberate dall’EU – sta revocando le onorificenze agli oligarchi russofoni.

UN GRAZIE A CHI HA COMPRESO IL SIGNIFICATO “CRIPTICO” DELLA PROTESTA

Ritenete seriamente che, in un rigurgito di “delirio di onnipotenza”, i rappresentanti della “P.A.S. Pronatura” volessero reincarnarsi in Biagio Agnes, redivivo? Lui poteva assegnare o revocare qualsiasi titolo. Purtroppo amati lettori, solo adesso mi rendo conto che era troppo complicato, persino per i tanti laureati ad Harvard, Berkeley, Oxford, Cambridge, oppure i maggiori esperti di diritto internazionale, politiche turistiche, diritto bellico, strategie militari – che abbondano sull’Insula Major – cogliere i tratti “reconditi” dello “scoop”. L’iniziativa – consistente in una “spigolatura”, provocazione o camouflage – traspare sicuramente traumatica, irritante, sconvolgente, senza precedenti. Forse addirittura paradossale. Tuttavia EFFICACE ed i dati nazionali lo dimostrano! Nei confronti di chi – grazie alla disinformazione russa – considera Putin (o chi lo supporta) “un Dio” occorreva una risposta altrettanto sconvolgente, clamorosa, fortissima, per “risvegliare le coscienze”, su questioni che mettono in discussione la stessa sopravvivenza del pianeta. Grazie a Dio – malgrado la più grande campagna di sciacallaggio mediatico della storia, messa in campo dalla stampa ex sovietica – Cesare Di Scala, Mauro Iovino, Rosario Pilato, Peppe Trani, Roberto Cuzzupoli e tantissimi altri (almeno il 50% degli italiani) hanno capito il significato “criptico” della protesta della “P.A.S.”.

“Il nostro impegno: la ricerca della verità”. Questo lo spot che, nell’era delle fake news, stanno mandando in onda, da alcuni giorni, i servizi giornalistici della RAI. La “ragione assoluta”, per i grandi filosofi del passato – i quali avevano coniato il famoso enigma averroista della “doppia verità” – emergerebbe forse alla stregua di un’astrazione. Vladimir Solovyev, coi suoi epigoni, non demordono (chiarisco: la “P.A.S.” rispetta il “diverso” punto di vista di Solovyev, ma insorgerebbe se egli si accreditasse come “super partes” o fosse stipendiato coi soldi del canone televisivo!). I soci della “P.A.S.”, dal canto loro, si sono chiesti, costernati: possibile che siano tutti “fusi”, “falsi”, “prezzolati”, tranne Capuozzo, Carlo Freccero, il sen. Vito Petroccelli (emarginato dalla Commissione Esteri del Senato). Ora gli haters della domenica si precipiteranno a sbeffeggiare vieppiù gli organi disciplinari “liberticidi” del partito di Conte?

IL NICHILISMO ISCHITANO? ORMAI E’ UN PROBLEMA CULTURALE

Supponete realmente che i dirigenti del più longevo ente locale di volontariato si siano meravigliati, se una notizia deflagrante, virale su Il Mattino, Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Il Secolo d’Italia, Il Roma, Affari Italiani, Il Domani, Metropolimagazine, ecc. ecc. ecc. sia finita in quinta/sesta pagina, sulla “stampa di prossimità” (onestamente, sull’isola verde, consigliai ai soci di evitare la diffusione del comunicato)? Anzi, semmai, i mass media locali (salvo la piena, immutata, stima nei confronti del coordinatore de Il Golfo Gaetano Ferrandino) hanno dato più ampio spazio alle smentite ed alle farneticanti denigrazioni sulla “fake news” – ovvero ai deliri di chi auspicava la “messa in croce” del presidente della “P.A.S.” e, ieri, di Franco Di Mare – anzichè al rilievo metaforico della “nouvelle”! Il “target” ottimale per Barbara Palombelli, Francesco Borgonovo, Myrta Merlino, Nicola Porro, Massimo Gilletti, Paolo Del Debbio, Giuseppe Cruciani (secondo i lettori, la grande stampa nazionale non “controllerebbe” la provenienza delle notizie?) ad Ischia non viene apprezzato!

Nessuna sorpresa, tantomeno in un’area geografica (Mezzogiorno) ove, fino al 1861, si concentrava il 70% della popolazione analfabeta. A 161 anni di distanza, nel 2022, il “gap” non risulta superato. “Mi pare una stronzata”. Così mi disse, ex ante, un “seguace” (emblema dell’ischitano medio) dell’ex sindaco, stimatissimo, Giovanni Sorrentino, al quale anticipai l’iniziativa. In quel momento capii che avremmo fatto “bingo”. Aprendo uno spiraglio sul come evitare il lavaggio del cervello all’opinione pubblica.

Circa il dilagante nichilismo ischitano, effettivamente (come sostiene qualcuno che conosce Ischia, come io conosco Socotra) siamo davanti ad un problema culturale. Non nell’accezione coniata dalla Corte Cost. nel 1988 (n. 364 del 24-3-88: ignoranza inevitabile). Nemmeno nel senso di chi non ha avuto la possibilità di recarsi a scuola, da bambino, a causa della guerra. Come mia madre. Bensì, nel senso di “chi non sa, non vuol sentire, non ammette l’evidenza”. Alla crema dell’intellighenzia nostrana, mia mamma, con la scuola serale (lei, a 90 anni, legge 3 libri al mese) potrebbe dare lezioni di letteratura, diritto, storia, geografia, buona educazione.

Sia chiaro, per la “P.A.S.” è super gratificante pure l’occhiello di Ida Trofa o Marcello De Rosa. Mi rendo conto, però, che a Pithecusa va usato un taglio “diverso”. Per rendere partecipe la comunità “isclana” delle gesta della “Pan Assoverdi Salvanatura”, bisognerebbe puntare sugli scandaletti rionali, sulle “beghucce di quartiere” o sottolineare: “l’associazione di Rino il verde e Giovanni Cecilia. Gli anti-caccia”!

L’ISOLA DOVE IL MOTTO “NEMO PROFETA IN PATRIA”

La “P.A.S.” non ha problemi nel dialogare coi Ministeri o le Istituzioni Internazionali. Coi gruppi locali, formati da “quattro gatti”, invece si (i veri felini randagi, le volontarie della ONLUS li sfamano e coccolano quotidianamente). Infondo, qualcosa di simile accade ai vertici della Fond. Valentino: lodati, glorificati a livello mondiale. Perennemente “sulla graticola” su uno scoglio di 46 Kmq! Nemo profeta in patria.

Guardiamo ora i numeri: le citazioni su “google” di “Pan Assoverdi – P.A.S. Pronatura” praticamente immutate, prima e dopo il 4-4-2022. Viceversa, il sig. Tony Capuozzo, in media, riceveva 6600 “likes” per suoi post su Facebook. Sapete quanti accessi, sul proprio profilo, ci sono stati a prosieguo delle “cavolate” della P.A.S.? 24.254. Controllare per credere! Peraltro, il 90% degli estimatori del reporter “intoccabile” dichiara di non conoscere il Premio dei fratelli Valentino, (miei compagni d’infanzia).

Quindi, veicolando, per vari giorni, gratis, il marchio “Ischia” SULLA GRANDE STAMPA NAZIONALE E SULLE PRINCIPALI RETI TV ITALIANE (mai – come sottolinea Pierre Di Meglio – il nome del trofeo, nato nel 1979, era stato così massicciamente veicolato, al di fuori dei giorni della consegna) la “Pan Assoverdi” – con la sua “sortita” – ha reso un servigio o un danno al “terziario avanzato”, alla popolarità (appannata) della stesso ex direttore del TG5?

Ma poi, per Tizio, Caio, Sempronio, Mevio, Vattelapesca, il “terziario avanzato” non sarebbe uno schema calcistico?

Nel corso del suo intervento, il 22 marzo scorso, al Parlamento Italiano, il pres. ucraino Volodymyr Zelensky (ben consapevole di interagire in un contesto ove la propaganda “filo Putin” regna sovrana) voleva evocare Cristoforo Colombo, Dante Alighieri, Leonardo Da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Giuseppe Garibaldi, Alessandro Manzoni, Benito Mussolini, Aldo Moro. Alla fine invece – su “input” dei dotti consulenti – ha ripiegato sull’unico nome “non divisivo” in Italia: Papa Francesco, rispettato eziandio dai non credenti. Mi attesto sulle posizioni di Zelensky: in merito alla guerra Russia-Ucraina, io (e la “P.A.S.”) sposiamo le espressioni del Santo Padre. Pure condividiamo, però, il commento dello scrittore “anti-camorra” Roberto Saviano, riprese da Katya Massaro: “chi non dice la verità sul genocidio di Bucha, rinnegando la razionalità, non solo è un mendace, ma un complice di criminali di guerra”.

Tra le tante stupidaggini, che ho letto sulla rete, apprezzo la pacata riflessione di una comune casalinga, di cui nemmeno ricordo il nome. La signora (sul sito Fanpage risulta ancora in corso un acceso dibattito) scrive sic et simpliciter: “Per correttezza, bisognava dare lo stesso spazio alla richiesta della “P.A.S.” ed alla replica della Fondazione Valentino. Pure se il comitato cittadino sostenesse assurdità, fosse composto da 2 persone o costituito da 4 giorni: non bollarlo soltanto come “semi-sconosciuta realtà di paese”, “da scuola elementare” (esaltando lo “snobbismo” del sig. Capuozzo). Così avrei fatto anch’io. Massimo spazio a chiunque. Mai “cestinare” nulla. Vera libertà di parola! Nella “P.A.S.” si rispettano oltremodo le minoranze. Sull’école, se volete un’opinione spassionata: la Scuola “G. Marconi” – “stile Montessori” – che io ho frequentato moltissimi anni fa, incise tanto sulla mia futura formazione “universitaria”. Non a caso, oggi, si chiama SCUOLA PRIMARIA! Non casualmente, le principali iniziative pedagogiche, la Pan Assoverdi tenta di svolgerle appunto nelle scuole dell’obbligo.

GLI HATERS E LE INFORMAZIONI PROPINATE SENZA DOCUMENTARSI

Così, serenamente, vorrei – a freddo – interloquire con gli haters, attraverso “Il Golfo”. Vorrei dire a costoro: prima di sputare “minghiate” (o far figure di m….) andate a documentarvi, per favore! Studiate! Confrontatevi con la società civile, il mondo del volontariato, che non è internet! Abbiamo tanto da imparare (TUTTI) persino dal garzone, dal giardiniere, dalla badante, dall’operaio, dal netturbino. Leggete: sia pure il “Corriere dei piccoli”, ma leggete! Non limitatevi a portare il cervello all’ammasso. Tra un sms, un “clic”, una videochiamata.

Aver avuto dei “geni” – d’altronde umilissimi – come maestri (com’è successo a me, grazie soprattutto al supporto di una famiglia “convenzionale”) costituisce una gran fortuna. Ma io ritengo non disprezzabile finanche il diploma serale o “l’Università della strada”, se si scende dal piedistallo.

Prendo atto, i “capisaldi” sui quali si fondava la mia generazione – la famiglia, la scuola, la Chiesa – nel 2022 si sono dissolti.

Le bastonate, le sputazzate, gli sberleffi, le pernacchie, gli schiaffi, le offese……ve li restituiranno i posteri – ammesso che, in futuro, resterà qualcosa della “spazzatura” che circola adesso sul web – anzi i “posters”, come dice il simpatico comico Nino Frassica!

Vorrei invitare il sig. “pepeppe”, il sig. Valerio Fusco, il sig. Gigi Lista, il sig. Treglia (ed altri di cui non rammento l’identità – essi vorrebbero persino interpellare il Governatore De Luca, il Rettore, Matteo Lorito o il Presidente della Repubblica) ad un dibattito “de visu” su Teleischia, a cui chiedo l’ospitalità (ho già accennato, telefonicamente, l’idea al dir. Enrico Buono, a grandi linee). Se avete fegato, i “calci in culo” venitemeli a dare là, davanti alle telecamere. Alla presenza del Direttivo della “P.A.S.” e dei colleghi di lavoro. Attendo appuntamento, a stretto giro: assopas@yahoo.it

In conclusione, un messaggio al sig. “Admeto” (“amante del ventennio”). Egregio mr. Eleganza, si informi coi suoi nonni – se sono ancora vivi – cosa sarebbe successo, tra il 1922-42, a chi definiva un impiegato statale (ancorchè fuori dall’orario di servizio): “degenerato, impotente, nullafacente, mezzasega”. Come minimo finiva – insieme al direttore del foglio che ne pubblicava gli epiteti – al confino. Oppure 20 anni di “carcere duro”, previo affidamento alla “milizia fascista”!

A proposito, sui siti “impartial”, i commenti a favore o contro la “sparata” della “Pan Assoverdi” emergono 50%, 50%. Ho esortato, invero, la curatrice del nostro portale ufficiale a cancellare gli eccessi elogiativi (extra-isolani in maggioranza): potevano sembrare artefatti. I sorprendenti effetti, sull’isola, della “dezinformatsiya” moscovita, mi convincono – ancora di più – sulla bontà della “contro-offensiva” del 4 aprile. Non è un mistero: ho faticato, addirittura, a far capire l’essenza dell’iniziativa a qualche neo-aderente della “P.A.S.”

RISPETTARE LE LEGGI E GARANTIRE L’ALTRUI LIBERTA’ SIANO CAPISALDI

Ieri sera, in un momento di sconforto, ho reagito ad uno dei tanti “Rino Romano…chi c… sei?”. Risposta: “Sono un cittadino italiano, che lavora onestamente, paga le tasse. Dedica il tempo libero al volontariato sociale, da un quarantennio. Rispetta le leggi, garantisce l’altrui libertà d’espressione. Nei limiti del buonsenso, del parossismo, dell’illogicità manifesta, del codice penale. Ispirandosi al modello del bonus pater familias”.

Siffatte parole, mi piacerebbe che i miei “aventi causa”, le facessero scolpire sull’epitaffio!

Ho verificato: in Europa, il ritiro della laurea, con valore legale, conferita sulla scorta di un corso di studi – ossia non meramente “honoris causa” – è inammissibile. Salvo i casi di falsità materiale. Poiché si violerebbe la “dignità personale” (Corte Europea Diritti Uomo n. 30547/14). Tizio, Caio, Sempronio, Mevio, Vattelapesca, dovranno farsene una ragione!

I “leoni della tastiera” si tenessero pronti per i nuovi insulti, quando formuleremo le osservazioni sul P.N.R.R. Nell’occasione, potrebbe essere manifestato il diritto di critica (viviamo in un paese civile e democratico, non la Russia!) verso Mario Draghi, Roberto Fico, M. Elisabetta Alberti Casellati, Giuliano Amato.

Dalla cloaca di internet perlomeno ci riaspettiamo: “Associazione P.A.S. Pan Assoverdi? E chi acc… siete”? Coloro che tentarono d’infangare l’obiettivo “collega” Toni Capuozzo (“collegue” rispetto al direttore del Vogue isolano, ovviamente)?

Intanto, saluto tutti cordialmente. Tento di rifare letture rilassanti. Lev Tolstoj: “guerra e pace”, pardon “operazione militare speciale e pace”.

Nella FOTO 1 del 1989: due delle “giovani menti pensanti” (col fondatore del WWF Italia, Fulco Pratesi) che, dopo l’uscita dalla Sez. WWF Ischia, s’inventarono la “P.A.S. – Pan Assoverdi Salvanatura”.

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