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Chiusura pronto soccorso, a Procida sventolano lenzuola bianche

di Francesco Castaldi

PROCIDA – Gli abitanti dell’isola di Arturo, come riferito nell’edizione di ieri del nostro quotidiano, da diversi giorni sono in fermento a causa dell’annunciato ridimensionamento del “Gaetanina Scotto di Perrottolo”, l’unico presidio ospedaliero presente sul territorio procidano. Una disposizione – quella del commissario per la Sanità della regione Campania Joseph Polimeni – che di fatto comporterà la soppressione del pronto soccorso isolano, che finora è attivo tutto il giorno grazie alle turnazioni effettuate dal personale medico de La Schiana di Pozzuoli.

Nel momento in cui il decreto ministeriale entrerà in vigore, l’ospedale dell’isola di Graziella diventerà un centro di primo intervento, dotato di soli tre posti letto. Una disponibilità fin troppo esigua per far fronte alle emergenze di una popolazione di circa undicimila abitanti, che cresce esponenzialmente durante la stagione estiva. L’ultimo caso in ordine di tempo è stato quello di un procidano che, colto da un infarto qualche notte fa, è stato salvato dai medici del Gaetanina Scotto di Perrottolo, dal momento che le forti raffiche di vento e le condizioni meteomarine avverse ne hanno impedito il trasferimento in terraferma.

Il sindaco di Procida Dino Ambrosino lunedì sera ha convocato una seduta permanente del civico consesso, minacciando le dimissioni dell’intera giunta comunale nel caso in cui non sarà garantito il diritto alla salute della popolazione. Nel frattempo, gli abitanti dell’isola hanno costituito un comitato di cittadinanza attiva, e non si esclude che i suoi membri decidano nei prossimi giorni di bloccare il porto in segno di protesta.

La fantasia del popolo procidano, anche in questa triste congiuntura storica, è tuttavia sempre molto fervida. Ieri mattina infatti, camminando per le strade di Procida, tutti i balconi dell’isola erano muniti di lenzuola bianche, un colore assai neutro rispetto a quelli ben più sgargianti che si possono ammirare, ad esempio, alla Corricella. A dar man forte al dissenso del popolo procidano anche don Lello Ponticelli che, sulla scia delle iniziative promosse con vigore dal primo cittadino e dal comitato, ha disposto che alle 11 tutte le campane dell’isola suonassero a lutto.

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Un suono che pare abbia risvegliato le coscienze sopite di alcuni funzionari della regione, e in particolare quella del presidente Vincenzo De Luca, che nella serata di ieri ha telefonato a Dino Ambrosino. Il primo cittadino ha così commentato su Facebook: «Devo dare atto che poco fa mi ha contattato telefonicamente il Presidente De Luca. Mi ha garantito l’impegno della Regione a offrire a Procida adeguati servizi sanitari, potenziando il budget finanziario per la nostra ASL. Apprezzo l’impegno  e la disponibilità – ha aggiunto il sindaco – ma non possiamo accettare un Piano Ospedaliero che ridimensioni quel poco che abbiamo. Tra pochi anni, quando tutto si sarà placato, nessuna norma impedirebbe all’ASL di tornare a tagliare. Chiediamo l’applicazione per Procida della deroga prevista per le piccole isole.»

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