Ci lascia l’ing. Giancarlo Cosenza
Ingegnere, politico, redattore di numerose opere in urbanistica e architettura, è stato impegnato per anni in attività di tutela dell’isola di Procida

Nella giornata di ieri è venuto a mancare l’ing. Giancarlo Cosenza (Napoli 1933 – 2025), ingegnere, politico, redattore di numerose opere in urbanistica e architettura. Membro della Società Européenne de Culture, membro del Comitato Scientifico di Lega Ambiente, è stato impegnato per anni in attività di tutela dell’isola Procida (nel 1963-1970 si è occupato del Piano territoriale paesistico dell’isola), svolgendo una serrata critica alla devastazione in atto del patrimonio ambientale e architettonico. Tra i lavorirealizzati: il Mercato del Pesce di Pozzuoli, il Museo Nazionale Archeologico di Pontecagnano, il Parco Archeologico di Pontecagnano, il Parco Archeologico di Velia, il Parco Archeologico di Paestum, la valorizzazione dei centri storici di Procida. Tra i massimi esponenti del PCI locale, consigliere comunale per anni e consigliere regionale durante la I Legislatura 1970-1975.
A ricordarlo pubblicamente il Sindaco Raimondo Ambrosino che scrive: “Ci lascia Giancarlo Cosenza, ingegnere, urbanista e intellettuale raffinato, voce limpida e coerente nella difesa del paesaggio mediterraneo e della dignità delle architetture spontanee.
La sua scomparsa segna la fine di un’epoca in cui l’impegno civile, la competenza tecnica e la visione culturale si fondevano in un progetto umano e territoriale capace di resistere alla distruzione, alla speculazione e all’oblio.
Cosenza è stato tra i primi a comprendere che l’architettura può essere silenziosa, discreta, ma profondamente significativa. Lo ha dimostrato con le sue battaglie, come quella per la tutela di Procida, l’isola cui ha dedicato cuore e mente, contribuendo tra il 1963 e il 1970 al Piano Territoriale Paesistico che ha fronteggiato la cementificazione dell’isola. Procida per lui non era solo un luogo fisico, ma un manifesto vivente di una possibile armonia tra abitare, natura e cultura.
I suoi scritti, da “Procida. Un’architettura del Mediterraneo” (con le fotografie di Mimmo Jodice) a “Passeggiate procidane”, raccontano un mondo fatto di intonaci scrostati, scale tortuose, logge aperte al vento salmastro: un’architettura “senza architetti”, che lui sapeva leggere, difendere e far parlare.
La sua idea di architettura era quella di una presenza minima, ma significativa, sempre rispettosa del contesto e delle memorie collettive.
Nel suo nome resta vivo anche il Premio Luigi Cosenza per giovani architetti, che ha voluto rilanciare nel 2022, durante l’anno in cui Procida è stata Capitale Italiana della Cultura. Un atto d’amore e di continuità, rivolto al futuro, ma ancorato a radici profonde.
Giancarlo Cosenza ha insegnato che il paesaggio non è solo uno scenario, ma un patrimonio fragile da custodire con intelligenza, sapere e passione. La sua eredità resterà nelle pietre che ha difeso, nei libri che ha scritto, nei paesaggi che ha aiutato a salvare. E, soprattutto, nella coscienza di chi continuerà a lottare per un’architettura che non grida, ma dice la verità dei luoghi.
Procida, oggi più che mai, Lo saluta con gratitudine e commozione”.
Nella foto: L’ing. Cosenza (a destra, per una volta) con Mimmo Jodice durante l’anno di Procida Capitale, per celebrare i 40 anni della loro opera “Procida, un’architettura del Mediterraneo.